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Giro di Svizzera 2011: Torna a splendere un gran Soler - Il colombiano precede Cunego e Frank Schleck

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Juan Mauricio Soler non vinceva da quattro anni © BettiniphotoDamiano Cunego aveva un conto in sospeso con l'arrivo di Crans-Montana. Nei pochi arrivi nella celebre stazione sciistica il veronese è stato sempre protagonista: secondo due anni fa dietro Martin e quinto nel 2007. Quest'oggi il Piccolo Principe ha bissato il piazzamento del 2009 dopo una bella prova dove ha battagliato ad armi pari con il maggiore dei fratelli Schleck salvo poi farsi impallinare a 500 mt dal traguardo dal redivivo Mauricio Soler che ha approfittato del marcamento trai due big che hanno dato vita a un bel duello non paragonabile alla tappa dell'Alpe d'Huez del Tour 2006 ma quanto meno avvincente in vista delle prossime tappe della competizione elvetica e, chissà, anche in vista della Grand Boucle.

Come ampiamente prevedibile la prima tappa in linea del Giro di Svizzera ha riservato emozioni solo nell'ascesa verso Crans-Montana, 12 km all'8% seguiti da 4 km facili prima dell'ultima impennata verso l'arrivo. Lloyd Mondory e José Iván Gutiérrez Palacios si sono presi la briga di animare la prima parte della tappa con la loro fuga nata nella discesa del Nufenepass, dopo 25 km di corsa. Ai due ha provato ad accodarsi senza successo Bodrogi del Team Type 1 e così i fuggitivi con molta fatica sono riusciti ad avere un vantaggio massimo di 4'30" a 30 km dall'arrivo. A quel punto i Leopard hanno iniziato a tirare con più decisione in vista della salita, non tanto per Cancellara, subito in difficoltà, quanto per i fratelli Schleck. I due fuggitivi sono stati ripresi a 13 km dall'arrivo da Weening, partito secco due km prima mentre in testa al gruppo tirava Giampaolo Caruso. La Katusha, rinfrancata dalle buone notizie provenienti dal Delfinato, faceva così capire di voler fare la corsa insieme al Team Leopard e infatti anche lo spilungone olandese vincitore di una tappa al Giro ha dovuto tirare i remi in barca quando mancavano 12 km all'arrivo in quota.

Così il primo scatto serio lo porta proprio l'atteso Frank Schleck, numero 1 e smanioso di ripetersi nella corsa dove nel 2008 aveva spaventato tutti con una caduta in discesa. Si è subito visto un pimpante Cunego e un Di Luca diverso da quello visto al Giro d'Italia. La corsa rosa ha lasciato una buona condizione all'abruzzese così come allo svizzero Mathias Frank, a Eros Capecchi e a Steven Kruijswijk, tutti presenti nel gruppetto di 15 unità selezionatosi dopo lo scatto del lussemburghese che però mette in difficoltà il fratello minore che in compagnia di Danielson ha provato a rimettersi in scia dei migliori ma senza fortuna. Peggio è andata a Kloden, staccatosi molto prima e finito in un gruppetto.

Il maggiore degli Scheleck ha accelerato ancora una volta a 10 km dal traguardo, quando Froome e Mollema avevano provato ad approfittare del momento di stasi del gruppo dei migliori, e ancora una volta Cunego si è trasformato nella sua ombra ma stavolta con lui si sono mossi anche soler, Leipheimer, Di Luca e il sorprendente corridore della Bmc che fa Frank di cognome e non di nome. Sono questi i corridori che hanno dimostrato di essere i più in palla in salita ma il terzetto Rabobank (Kruijswijk-Mollema-Ten Dam) da dietro è rientrato portandosi altri corridori, tra cui Capecchi, e quindi rimescolato le carte formando così un gruppo di 12 atleti.

Il tratto in discesa tra il Gpm, posto a 8 km dall'arrivo, e l'ultimo strappo, che iniziava ai -3, ha lanciato proprio un Rabobank. Kruijswijk si è avvantaggiato infatti con Frank e Di Luca e i tre hanno raggiunto anche un margine di 20" prima che Fuglsang rientrasse sul proprio capitano in discesa e si mettesse a tirare così tanto da spezzare i sogni di Di Luca che comunque non ha mollato ed è rimasto attaccato a Cunego, Soler e Schleck, autore dell'accelerazione decisiva a un chilometro e mezzo da Crans-Montana. 

I tre scalatori si sono scattati in faccia più volte. Prima Soler sotto il triangolo rosso, poi è toccato a Cunego che forse poteva attendere passivo per poi piazzare la volata, infine a mezzo chilometro dall'arrivo il colombiano è andato a prendersi quella gioia che gli mancava dal 2007, quando vinse una tappa al Tour e una alla Vuelta Burgos con relativa classifica finale. Classifica finale alla quale adesso il corridore della Movistar deve assolutamente puntare in questo giro di Svizzera visto che si ritrova con la maglia di leader addesso dopo il buon 18° posto nella crono di ieri. Cunego è secondo anche in classifica mentre la pattuglia italiana raccoglie inoltre un 4° posto con un agguerrito Di Luca (7° nella generale) e un 9° con Capecchi, preceduto solo da Mollema, Leipheimer, Van Garderen e Frank. 

Domani tappa sprint, ma solo nel chilometraggio. I 108 km da Brigue-Glis a Grindelwald prevedono infatti due salite con l'ultima posta a 11,5 km dall'arrivo. La discesa, si sa, non è il punto forte di Soler e magari Cunego potrebbe staccare il colombiano proprio nel finale e provare a vestire quella maglia gialla che poteva già indossare oggi gestendo meglio il finale dove ha voluto strafare. Ma l'eccessiva foga del veronese è sinonimo di condizione eccellente per cui ben vengano gli scatti del ritrovato Piccolo Principe, troppo spesso criticato e non acclamato abbastanza quando piazza i suoi affondi. speriamo non sia un fuoco di paglia.

Marco Fiorilla

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