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Criterium del Delfinato 2011: Rodriguez vince ma che bel Pinot - JRO replica, a Wiggins la vittoria finale

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Seconda vittoria di fila per Joaquím Rodríguez - Marca.com"È un uomo da 4 settimane", così Andrei Tchmil definisce Joaquim Rodríguez detto El Purito, suo corridore di punta sia per le classiche che per le corse a tappe. Come dargli torto, dopo le prestazioni degli ultimi due giorni? Dopo aver vinto in solitaria sul Collet d'Allevard, oggi ha battuto la concorrenza con una stoccata delle sue sul traguardo di La Toussuire, bruciando il gruppo di una dozzina di unità tra i quali la maglia gialla, Wiggins, che ha portato meritatamente a casa l'edizione 2011 del Critérium du Dauphiné.

Ma i veri protagonisti della tappa di oggi sono stati due francesi, i quali rappresentano il presente e il futuro del ciclismo transalpino: il campione nazionale in carica Thomas Voeckler ed il fresco 21enne Thibaut Pinot, secondo dopo una lunghissima fuga. Quest'ultimo è stato uno dei promotori dell'azione del mattino, partita al km 12, che ha visto protagonisti Zeits (Astana), la maglia a pois Duque con Valentin (Cofidis), Minard (Ag2r La Mondiale), Tjallingii (Rabobank), Rolland (Europcar), Kolobnev (Katusha), Erviti (Movistar), presto raggiunti da Koren (Liquigas) e Vermote (Quickstep). Tale fuga non preoccupa per la classifica e raggiunge un vantaggio massimo 4'46" ai piedi della Croix de Fer. Sulle prime rampe i Katusha si affiancano al team SKY, segno che Rodríguez vuol far la tappa anche oggi.

È però Taaramae (Cofidis) il primo a muoversi dal gruppo, inseguito e poi raggiunto da  un incommensurabile Voeckler (Europcar) anche oggi sugli scudi e dal suo compagno di squadra Moncoutié. Intanto davanti già sulle prime rampe Pinot abbandona la compagnia degli altri fuggitivi e va via tutto solo, così il giovane francese, quando il trio aggancia gli altri fuggitivi, ha già 1'35" di vantaggio. L'azione degli inseguitori è moscia e quando stanno per essere ripresi, parte Rodríguez dal gruppo, a 7 km dalla cima. L'azione viene un po' rallentata e confusa dal ricongiungimento, per il quale si forma un gruppo misto di 20 corridori. Il team SKY prende le contromisure e si mette in testa a tirare, per evitare un altro scatto, di nuovo con Boasson Hagen. Ma a 4 km dalla vetta Gesink e Rodríguez rompono gli indugi e ripartono, con Kern che si aggancia allo scollinamento del Glandon. Pinot scollina sulla Croix de Fer con un minuto di vantaggio  sul gruppo Wiggins, che riprende i 3 prima della vetta grazie al grande lavoro di Uran. Scollinano dunque insieme in 13, contando anche Evans, Vinokourov, Peraud, Brajkovic, Siutsou, Van Den Broeck, Moncoutié e Voeckler.

Anche se la discesa della Croix de Fer non è particolarmente difficile, anima notevolmente la corsa: Voeckler si butta giù a rotta di collo già nelle prime curve della discesa, fino a riprendere Pinot, evidentemente non particolarmente dotato in questa specialità, prima del tratto di falso piano che spezza in due la discesa. Nel secondo tratto Voeckler stacca proprio Pinot, mentre dietro Garate prova a lanciare Gesink approfittando di un errore in curva di Kern che rallenta il gruppo maglia gialla. In questo modo arriva a cominciare la salita con mezzo minuto di vantaggio sul gruppo e Pinot a poca distanza, subito agganciato. Voeckler va in crisi e Gesink riesce ad agganciare anche lui già ai meno 10. Il gruppo della maglia gialla rimonta lentamente sul terzetto, trainato praticamente solo da Gesink, ed è Sorensen, ai -6, il primo ad attaccare: con un'azione brillante si riporta sui 3 di testa. Ai -5 si accende la lotta per il podio: Per Van Den Broeck è l'ultima occasione per tentare, in qualche modo, di far male a Evans e Vinokourov. Ma i suoi attacchi non sono particolarmente incisivi. A -3.3 ci prova di nuovo Rodríguez, stavolta per la tappa, trascinando i migliori del gruppo maglia gialla coi fuggitivi. Sono dunque di nuovo in 13 a giocarsela, gli stessi dello scollinamento della Croix de Fer con Pinot al posto di Uran.

Nell'ultimo chilometro Kern si mette in testa a tenere l'andatura per Voeckler: una scelta suicida, che costerà il 5° posto nella generale all'atleta francese. Voeckler infatti non ne ha più ed è Purito a scattare, con un affondo che non lascia spazio a repliche: negl ultimi metri ha tutto il tempo di alzare le braccia al cielo ed esultare per un successo che, tra l'altro, gli vale il 5° posto finale, la maglia a pois e consolida la sua maglia verde. Al secondo posto si piazza a sorpresa proprio Pinot, nonostante la fatica accumulata facendosi tutta la Croix de Fer da solo: in questo Giro del Delfinato Pinot ha confermato quanto di buono si diceva sul suo conto. Terzo un Robert Gesink che esce con una buona gamba in ottica Tour, ma che forse oggi poteva sfruttare meglio l'occasione avuta.

La generale resta sostanzialmente invariata ed è dunque Bradley Wiggins a primeggiare, con 1'26" su Evans e 1'49" su Vinokourov. Un successo che fino a 3 anni fa ci avrebbe stupito, e che adesso è solo il coronamento di tutti gli sforzi fatti dall'inseguitore inglese per diventare un buon corridore da corse a tappe. Un successo anche per la squadra, il più importante da quando il team Sky è entrato a far parte del club professionistico. Ora Wiggins potrà guardare al Tour che arriva con uno sguardo decisamente più rilassato e, chissà, tentare di replicare le buone cose viste in questa settimana.

Nicola Stufano

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