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Giro Donne 2011: Ecco le squadre per la corsa rosa - Bira, è ancora Vos

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Le maglie dell'edizione 2010: Vos, Abbott, Guderzo e Pooley ci sarannoMeno di un mese al Giro Donne, dieci tappe per designare l'erede di Mara Abbott e diciassette squadre al via da Roma il primo Luglio. Vista l'orografia del tracciato, si dovrà fare riferimento proprio alla statunitense di Boulder, che nel 2010 vinse a Livigno e sullo Stelvio, scalando le Alpi con la facilità di un camoscio.

Dalla sua, oltre che il tracciato, la Abbott ha la guida del ds che ha vinto gli ultimi due Giri d'Italia, Manel Lacambra (nel 2009 con la Häusler, nel 2010 proprio con la Abbott). La longilinea ragazza della Diadora - Pasta Zara avrà al suo fianco proprio Claudia Häusler, oltre che valide gregarie come la nostra Eleonora Patuzzo. Shelley Olds punterà alle tappe per donne veloci, cercando di stringere i denti sulle salite più brevi.

Naturali rivali della Abbott sono Emma Pooley, con Armitstead e Cantele a supporto, e Judith Arndt, seconda lo scorso anno e che punta a chiudere la carriera con un'ultima, grande vittoria. Attorno alla tedesca un'HTC - Highroad che avrà in Evelyn Stevens in ruolo di battitrice libera mentre la Teutenberg vorrà far sue le volate, memore del poker del 2010.

Chi si getterà nella mischia sarà, oltre a Ina-Yoko, la Campionessa del Mondo, Giorgia Bronzini. La tappa di Piacenza fa gola, vincere in casa e, perché no, indossare per la prima volta in carriera la maglia rosa potrebbero essere due ottimi motivi per far meglio delle altre. Le altre sono la Wild, supportata dalla corazzata olandese AA Drink - Leontien.nl, squadra che potrà giocarsi anche la preziosa carta Trixi Worrack.

Altre donne veloci saranno le già citate Armitstead ed Olds, la Leleyvite e la nostra Annalisa Cucinotta. Ci sarà anche una Rochelle Gilmore che punterà a fare bene in volata, il suo terreno. Insieme a lei tutta la Lotto - Honda, persa Tiffany Cromwell per la classifica, punterà a qualche tappa con Grace Verbeke e la giovane Ashleigh Moolman.

Chi verrà in Italia per le tappe è certamente Emma Johansson, alla ricerca del primo successo sulle strade dello Stivale. Suscita interesse una new entry, se così si può dire. Già da tempo meditava il ritorno alle gare, appena ha visto il profilo altimetrico impegnativo - usando un'eufemismo - Fabiana Luperini non ha esitato a rientrare in gruppo con la maglia della MCipollini - Giambenini. Ha già fatto bene al GP Valladolid ed alla Durango - Durango, il Giro del Trentino sarà un vero e proprio collaudo per la scalatrice pisana che in carriera di Giri d'Italia ne ha vinti cinque. Attorno a lei uno squadrone sulla carta: la Campionessa Olimpica Nicole Cooke, Marta Bastianelli, Monia Baccaille, che punterà alle tappe, e Tatiana Guderzo, terza lo scorso anno.

Katazyna Sosna e Valentina Scandolara saranno le mine vaganti del Vaiano - Solaristech e della Gauss (che ha per le tappe anche Julia Martisova), con quest'ultima formazione in grado di onorare al meglio la corsa grazie a Tatiana Antoshina, vincitrice nel 2010 della Gracia - Orlová e seconda al Giro delle Fiandre.

Fiandre che fu di Annemiek Van Vleuten, seconda punta della Nederland Bloeit che avrà in Marianne Vos una sicura protagonista per le tappe. La classifica, specie con montagne di tal portata, è ancora un sogno proibito, ma non impossibile per la Vos. Ci sarà infine la Nazionale Olandese, che potrebbe schierare alcune giovani insieme a esperte ragazze come Regina Bruins e Martine Bras.

Michela Fanini record Rox che punterà alla classifica con la polacca Jasinska mentre la Top Girls avrà come capitana unica Elena Berlato, scalatrice a cui le tappe del Giro piacciono molto. La giovane Elisa Longo Borghini e Valentina Carretta cercheranno il successo di tappa.

 

Emakumeen Bira, seconda tappa ed è sempre Vos - La Spagna ha offerto un bis quasi scontato ma mai noioso, specie quando Marianne Vos, in una tappa mossa, diciamo pure montuosa (quattro Gpm di terza categoria), annulla ogni tentativo di fuga e dà la paga al gruppo, distanziato di 21" sul traguardo di Lekeitio.

Partenza da Iurreta e, come prevedibile, va via una fuga. Lucinda Brand per provare, Loes Gunnewijk, per non far tirare la Nederland Bloeit e Elizabeth Armistead, che vorrebbe aggiungere alla forma altri buoni risultati dopo una vittoria di tappa al Tour of Chongming Island. Il terzetto se ne va sulla prima delle due ascese al Milloi e raggiunge un vantaggio massimo di 1'25" sul gruppo. 

Dietro tira la Germania ed il vantaggio cala sensibilmente finché, al chilometro 100, la fuga viene ripresa. Siamo alla base dell'ultimo Milloi e parte la danese naturalizzata neozelandese Linda Villumsen. Chi non è cannibale lascerebbe andare la brava passista, lasciandola al suo destino: essere riassorbita dal gruppo in discesa. Non ragiona così Marianne Vos, che non è una cannibale ma sta una spanna sopra le altre. Le bastano 500 metri, quelli che separano il gruppo di testa al Gpm di Milloi, per prendere una ventina di secondi di vantaggio. 

Maglia gialla all'attacco, maglia gialla che mette in cascina 21" preziosi. Lekeitio è un villaggio di pescatori, la Vos mette tutte nella rete ed arriva in solitaria al traguardo. La Johansson vince davanti alla Arndt ed ad un'ottima Bras la volata delle battute, di quelle che la Vos l'hanno vista andar via in salita e l'hanno ritrovata sul palco delle premiazioni.

Anche oggi nel primo gruppo (Vos esclusa, naturalmente) la miglior giovane della corsa, Elisa Longo Borghini. Domani, nella cronoscalata mattutina di 7,6 km (nel pomeriggio 81 km in linea attorno a Deba), da Elorrio a Kanpazar, la ragazza della Top Girls che studia dalle Campionesse e prepara gli esami nei momenti di relax potrebbe andare forte, così come la compagna di squadra, Elena Berlato, scaltrice pura.

Certo, con una maglia gialla cucita così bene addosso a Marianne Vos non sarà facile ma ognuna ha il dirito, il dovere, di provarci. Perché Marianne non l'ha detto ma l'ha fatto capire con il linguagio del pedale, ieri come oggi: vuol bissare quell'Emakumeen Bira 2008 che la vide vittoriosa e ad oggi non si vede chi, né come, potrebbe impedirle di realizzare ciò.

Francesco Sulas

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