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Criterium del Delfinato 2011: Sempre più forte questo Degenkolb - Bella vittoria del tedesco a Lione, gruppo frazionato

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Un super John Degenkolb ha messo tutti in fila a Lione © BettiniphotoPer la serie "ogni corsa, anche quella all'apparenza più semplice, può nascondere infinite trappole", abbiamo vissuto oggi al Delfinato la cronaca di una lunga attesa in vista di uno sprint finale che si annunciava scoppiettante, sulle rampette che portano al centro di Lione, città d'arrivo della seconda frazione in linea della corsa francese.

E in questa lunga attesa, però, abbiamo assistito a un bel colpo di scena che per poco non cambiava radicalmente il volto della classifica. Mentre da tempo immemore (in realtà dal km 10) era in atto una fuga a 3 formata da Maarten Tjallingii, Brice Feillu e Jurgen Van de Walle (i quali avevano toccato un vantaggio massimo di 4'45"), a 27 km dal traguardo una caduta come tante in mezzo al gruppo (il belga Vermote ha tamponato un corridore della HTC che lo precedeva e si è ribaltato - senza traumi) ha allungato il plotone medesimo e in queste condizioni al primo colpo di vento un po' più forte della già sostenuta media, c'è stato il frazionamento.

Dietro sono rimasti bei pescioloni rispondenti ai nomi di Cadel Evans, Bradley Wiggins ed Edvald Boasson Hagen, quest'ultimo favorito di giornata per aggiudicarsi il traguardo lionese. Appena divenuto di dominio pubblico il fatto che la "rete" aveva preso Cadel e soci, la Astana del capoclassifica Vinokourov si è fiondata in testa al primo troncone del gruppo, affiancando la Garmin che già da un bel po' stava tirando per recuperare sulla fuga e permettere a Farrar di giocarsi al meglio le sue carte. L'impegno del team kazako (coadiuvato anche dalla AG2R di Nicolas Roche) da una parte ha abbattuto il gap dai battistrada, ripresi tra i -15 (Feillu e Van de Walle) e i -13 (Tjallingii, che aveva provato ad allungare da solo); dall'altra parte, ha reso impossibile la vita a quelli che inseguivano, specificatamente la Sky e la BMC.

Sono sempre stati pochi secondi (al massimo una ventina) a separare le due entità principali del plotone, ma dietro si son dovuti mettere di buzzo buono a organizzare una doppia fila infinita per chiudere; e quando questo recupero si è compiuto, a 8 km dal traguardo, gli Sky avevano ugualmente motivo di recriminare: Boasson Hagen infatti aveva appena avuto un guaio meccanico e si era dovuto fare da parte, lasciando via libera ai rivali in vista dello strappo finale.

Un'altra caduta ai 1500 metri (coinvolto l'ottimo Van den Broeck vincitore della tappa di ieri e secondo in classifica alle spalle di Vino) ha ulteriormente rimescolato le posizioni in testa al gruppo, messo in fila sotto il triangolo rosso dell'ultimo chilometro da uno scatto di Marco Bandiera. Il tentativo dell'italiano è stato frustrato dall'ottimo inseguimento dei Cofidis (all'opera per Dumoulin), e la stessa formazione francese ha anche impedito a Voeckler, scattato a sua volta ai 500 metri, di prendere il largo.

L'ultima curva a sinistra, ai 250 metri, vedeva ancora T-Blanc in testa con Dumoulin a ruota e Hinault in terza posizione. In quel momento John Degenkolb, grande (grandissima) speranza del ciclismo tedesco, era già impegnato in una rimonta che gli aveva fatto recuperare 4 o 5 posizioni in appena 100 metri. Il terzetto transalpino, col campione nazionale a guidarlo, l'ha presa troppo larga, quella curva. Degenkolb, venendo da dietro, ha invece infilato una traiettoria perfetta all'interno, fatto sta che a fine curva il colosso teutonico (due polpacci impressionanti a sostenere il fisico di un gigante) era affiancato a Voeckler. Da lì, esplodere quel che di potenza e resistenza rimaneva nelle sue gambe, è stato sin troppo ovvio: sì che nessuno ha più potuto rinvenire su John, andato a cogliere a braccia alzate il quinto successo stagionale, dopo le tappe vinte in Algarve, West-Vlaanderen e Bayern-Rundfahrt, e la prima classica conquistata a Francoforte poco più di un mese fa.

Alle spalle del vicecampione del mondo under 23 del 2010, nell'ordine, Dumoulin, Hinault, Martens, Rodríguez e Voeckler. Buchi apparsi qua e là sulla breve salita conclusiva hanno affibbiato anche qualche distacco, con Vinokourov che ha messo 6" tra sé e gli immediati inseguitori, e con Gesink e Basso che hanno pagato rispettivamente 51" e 1'13"; tra gli uomini attesi per il successo di tappa, anche Farrar ha perso le ruote dei primi finendo a 43", mentre EBH è transitato sconsolato a 4'31" dal vincitore.

Domani la lunga crono di Grenoble riassesterà la classifica: Vinokourov cercherà di difendersi, ma non sarà impresa facile visto che nella generale, a parte Van den Broeck, lo seguono Wiggins a 11" e Evans a 13". Sui 42 km del percorso è prevista pioggia, a tratti anche molto forte, e sicuramente il risultato sarà influenzato dal fattore atmosferico. Di sicuro ci sarà chi non rischierà minimamente sul bagnato (a naso, Basso sarà tra questi...): vedremo chi tra gli uomini di classifica del Delfinato troverà il miglior equilibrio tra buona prestazione domani e cautela a salvaguardia dell'obiettivo principe della stagione, il Tour de France.

Marco Grassi

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