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Presentazione GiroBio 2011: Dall'Abruzzo al Veneto, due i tapponi - 28 squadre, si parte il 10 giugno | Cicloweb

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Presentazione GiroBio 2011: Dall'Abruzzo al Veneto, due i tapponi - 28 squadre, si parte il 10 giugno

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Un momento della presentazione del GiroBio alle squadre a Imola - Foto Francesco Sulas«Un Giro spartano». Non usa mezzi termini Giancarlo Brocci nel presentare il Giro Bio ai direttori sportivi presenti al Pesche Nettarine. Spartano, creato più grazie alla passione che alla moneta sonante («la Regione Toscana aveva promesso un terzo del finanziamento, ovvero 77mila Euro. Soldi che, nel concreto, non ci sono») e che pure si disputerà.

Dal 10 al 19 Giugno ventotto formazioni (clicca qui per conoscerle tutte) si daranno battaglia sulle strade dello stivale. «Punteremo a fare il meglio possibile con il minimo delle risorse perché, inutile nasconderlo, c'è miseria. Eppure - continua Brocci - oggi abbiamo un prodotto che interessa alla RAI, che trasmetterà sette ore di diretta e in chiaro. Anche La Gazzetta dello Sport è interessata al Giro Bio. Dobbiamo far sì che questo movimento sia in grado di vendersi, che il Giro Bio, il ciclismo pulito, diventi un formato sperimentale per il Giro d'Italia, ad esempio».

L'occasione per presentare nel dettaglio le tappe del Giro Bio (a questo link il percorso completo), già comunque note dal 14 Maggio scorso, serve a Brocci per spiegare ai direttori sportivi quante e quali difficoltà abbia trovato sul suo cammino. A partire dalla presentazione della corsa, avvenuta molto in ritardo rispetto a quando verrà disputata, «per un motivo molto semplice. Eravamo convinti che la macchina organizzativa di Firenze 2013 fosse già in moto e che quindi molti sponsor fossero disposti a sostenerci. Nulla di tutto ciò».

In tempi di crisi «c'è stato un momento in cui ho ventilato l'ipotesi che il Giro Bio non si potesse correre, però ci ho sempre creduto. Bisogna avere la garanzia di poter svolgere attività certe nel tempo. Non è ammissibile che a Maggio non si sappia ancora se il Giro Bio si disputerà o meno, soprattutto per le squadre e la loro organizzazione. Abbiamo lavorato molto ed oggi siamo in possesso di alcuni prodotti che interessano: penso alla Coppa Italia, all'Eroica, al Giro Bio, che nel 2012 sarà una gara per Under 23».

Si partirà venerdì 10 Giugno dal Nord dell'Abruzzo «dove abbiamo trovato assessori ed albergatori appassionati di ciclismo ed interessati a noi». Da Civitella del Tronto, con la sua fortezza borbonica, una delle ultime a cadere sotto l'assedio piemontese, si scenderà a Martinsicuro. Quindi la Pescara - Rodi Garganico, «luogo di cui conservo un ottimo ricordo, qui venni a vedere una cronosquadre al Giro d'Italia. Era il 1988 e vinse la Del Tongo di Saronni». La terza tappa andrà da San Severo a Benevento, con arrivo nel centro storico, su un lastricato in leggera salita, mentre la quarta renderà omaggio a Padre Pio, giungendo a Montecassino. «Abbiamo scelto le zone d'Italia meno critiche per organizzare una corsa, quindi si è tagliato il casertano, ad esempio, in favore dell'Abruzzo o di Asiago, terre che credono in noi».

La quinta frazione sarà il primo banco di prova: da Sora, attraversando il centro storico de L'Aquila, da poco riaperto, si arriverà in salita, a Campo Imperatore, «dove nel '99 vinse Marco Pantani, vero Simone?». Borgheresi, presente nelle vesti di ds del Team Hopplà, annuisce. La crono, da Giulianova ad Alba Adriatica, sarà interamente su pista cilabile, «anche per questo il Ministero dell'Ambiente è con noi e lo sarà anche nel 2012». Il riposo porterà i corridori, che si muoveranno rigorosamente in pullman, nel Nord Italia, a Lonato del Garda. L'arrivo, posto a Marostica, sarà preceduto dal doppio scollinamento sulla Rosina, «anche se non è il versante classico».

Il tappone sarà rappresentato dalla Bassano del Grappa - Gallio. Il Brocon da scalare, con la sua salita dura e la discesa che nella seconda parte sarà più che impegnativa. Quindi un'ascesa inedita, sulla Strada degli altipiani: Selva di Grigno, «un piccolo Mortirolo voluto da Asiago per valorizzarne la bellezza», è una salita che non farà sconti a nessuno. Infine, dopo le verdeggianti vie dell'altipiano, ci sarà la strada bianca che porterà al Rifugio Granezza, con l'arrivo posto a Gallio. L'ultima frazione è un circuito attorno ad Asiago; tanta pianura, quasi un biliardo, «semplice ma non dall'esito scontato».

La soluzione abitativa più spartana per i ragazzi sarà il Centro della Pace di Benevento («un luogo di preghiera ma pur sempre un ostello a cui alterneremo hotel a quattro stelle»). Serate culturali faranno da contorno alla corsa «con Ivan Basso, che ha promesso di essere presente, ed un attore teatrale che reciterà due monologhi: uno si chiama "Doping", l'altro "Fausto Coppi"», conferma la spalla di Gianluca Brocci, Paolo Alberati.

Vengono svelate le squadre presenti al via e c'è chi brontola sentendo il nome "Colombia". Brocci rassicura tutti: «La Colombia avrà Beltrán, l'anno scorso secondo dietro a Betancur, ma abbiamo chiesto loro di portare anche qualche giovane. Sono ospiti, devono pur sempre darci qualche garanzia in cambio dell'invito. Se uno è più forte non gli si può impedire di correre e vincere». Dal fondo della sala giunge una scherzosa soluzione («gli si spara...»), accompagnata da fragorose risate.

C'è poi il progetto Sud America. Una corsa a tappe da correre il prossimo dicembre. «Se riusciremo a concretizzare il tutto - prosegue Brocci - bisognerà andare a confrontarsi non solo con la Colombia ma con realtà altrettanto importanti come il Venezuela o l'Argentina».

Prima di lasciare tutti Brocci si raccomanda: «Non è scritto nel regolamento ma vorrei tanto che facedssimo squadra, noi organizzatori e voi direttori sportivi. In futuro chi infangherà noi e le nostre iniziative potrebbe non essere affatto invitato al Giro Bio, quindi cerchiamo di essere uniti».

Mario Manzoni, ds della Gavardo, vede bene la Colombia - come tutti, del resto - e punterà su Andrea Palini, ma non per vincere. Mario Bresciani della Trevigiani, meccanico che vale quanto un ds, punta su Mattia Cattaneo, vincitore del Nettarine, e Patrick Facchini. Gianni Faresin, ds della Zalf, visto il percorso confida in Bongiorno e Zanco punteranno a fare classifica. L'Hopplà sarà tutta per Salvatore Puccio «con qualche possibilità di far bene anche per Mattia Barabesi», afferma deciso Simone Borgheresi.

All'unanimità si sostiene che il Giro Bio sia troppo duro, nonostante segua la falsariga delle edizioni precedenti. E per quanto riguarda l'invito a non gettare fango sugli organizzatori Mario Manzoni ha un'idea ben precisa: «È una questione di elasticità mentale. Se si ha un problema con l'organizzatore lo si risolve con lui, non si va a spiattellare a giornali o siti web i problemi degli altri. Si tratta soltanto di avere un po' di elasticità mentale».

Un Giro Bio che, appena presentato, fa già discutere. Tra le maggiori squadre italiane serpeggiava il malumore per la durezza del percorso e per la presenza della Colombia, mattatrice delle ultime due edizioni con Sarmiento e Betancur. C'è la passione, quella di Giancarlo Brocci, nascosta dietro a quei baffi da toscanaccio schietto e tanto spettacolo, sia in corsa che nei paesaggi attraversati. Queste sono le premesse, non resta che attendere il 10 Giugno per i verdetti della strada.

Francesco Sulas

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