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Giro delle Pesche Nettarine 2011: Cattaneo mette le cose in chiaro - Mattia vince e allunga in classifica

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Dal nostro inviato

L'esultanza di Mattia Cattaneo sul traguardo di Sassoleone © IsolapressPer dire che tipo è Mattia Cattaneo. Stamattina aveva promesso battaglia nella tappa di oggi ma non garantiva nulla che potesse far pensare ad un'azione di forza come quella esibita questo pomeriggio. Ieri aveva azzeccato la fuga, riprendendosi quella maglia verde che aveva vestito già dopo la cronosquadre di Imola.

Il 21enne di Alzano Lombardo sulla salita dei "Gessi", quella che porta al traguardo di Sassoleone, ha fatto il vuoto. Prima è andato in fuga, quindi ha salutato la compagnia, lasciando Boem in balìa dei compagni Cecchin e Colbrelli, più altri valorosi. Mancavano nove chilometri alla fine e Cattaneo ha messo la quarta. Classifica blindata, avversari impotenti ed immobili come statue di gesso sui "Gessi".

La quarta tappa presentava le prime vere asperità del Nettarine. Una salita da ripetere tre volte, quella che portava a Cima Gesso, dov'era posto il Gpm. Da lì altri 6 Km vallonati (si passava in un avvallamento chiamato "la buca") avrebbero condotto a Sassoleone. Se ne vanno in dieci dopo 28 km di corsa. Si tratta di Dario Gozio (Gavardo), Giorgio Bocchiola (Team Colpack), Simone Baldissera (Team Brilla Pasta Montegrappa), Thomas Fiumana (Team Hopplà), Mattia Pozzo (Viris), Gianluca Leonardi (Marchiol), Enzo Sorrentino (Aran D'Angelo & Antenucci - Farnese Vini), Daniele Angelini (Podenzano Aurora Sport), Nathan Pertica (Delio Gallina) e Giacomo Berlato (Mantovani).

Il vantaggio massimo arriva a 2'39" al km 78, quindi, da dietro, la Zalf inizia a tirare con vigore per Boem, che alita sul collo di Cattaneo nella Generale a 2". Al primo passaggio da Sassoleone ai dieci in avanscoperta si aggiunge Matteo Mammini ma il gruppo, tirato da Bongiorno, è a 57". Inizia la discesa verso Castel del Rio ed i battistrada mantengono un vantaggio risicato, soli 45" sul primo gruppo inseguitore.

Quando inizia la seconda salita dei "Gessi" il gruppo è ormai compatto. Lo rimane per poco, in quanto fuoriescono ventidue atleti, seguiti da altri quindici. Tra questi battistrada la maglia verde Mattia Cattaneo, Nicola Boem, scortato da Colbrelli e Cecchin, Stanislau Bazhkou e la maglia blu di Matteo Trentin, leader dei Gpm. A fine gara la classifica per il miglior grimpeur sarà di Edoardo Zardini del Team Colpack.

Al secondo passaggio sotto lo striscione d'arrivo questo gruppo transita alla spicciolata, seguito da un secondo drappello che si ricongiungerà nella discesa. Ora sono una cinquantina i battistrada. Tra di essi troviamo Alessio Taliani, uomo su cui l'Hopplà di Simone Borgheresi punta molto.

Proprio Taliani se ne va ai -16 ma la sua azione non porta a nulla. «Ci ho provato - dichiarerà all'arrivo. Ho allungato sugli altri quando mancavano meno di venti chilometri al traguardo ma ho subito sentito che le gambe non giravano nel modo giusto e mi son fatto riprendere. Domani tenterò di nuovo».

L'ultimo transito da Fontanelice sancisce l'inizio dell'ultima salita dei "Gessi". Se ne vanno in sei: Boem, seguito a ruota dal leader Cattaneo. Insieme a loro Zardini, Formolo, Carlini e Bazhkou. Colbrelli e Cecchin mollano nel finale. «Abbiamo lavorato per Boem tirando in pianura - diranno a fine tappa i due alfieri della Zalf - quindi è entrato lui in azione. Purtroppo Cattaneo anche oggi è andato più forte di tutti ed il nostro sforzo è valso a poco».

Chi non molla affatto, anzi, dà sempre più gas, è Mattia Cattaneo. Assolo ai -9, con 9" guadagnati immediatamente sugli altri inseguitori. Il vantaggio cresce con una rapidità disarmante fino ad arrivare ai 41" finali che separano il capitano della Trevigiani da Boem, vincitore della volata del gruppetto inseguitore. Un primato quanto mai amaro per lui che puntava alla classifica generale.

I volti stremati all'arrivo testimoniano la durezza della frazione, con lo stesso Cattaneo che accenna un'esultanza sul traguardo per poi accasciarsi a terra. Si rialza ed è tutto un sorriso, proprio come quando si issa sui pedali ed inizia a pestare forte.

Il suo ds, Giuseppe Guerini, lo guarda con ammirazione. «Mi basterebbe andare la metà di quanto andava Beppe - scherza il padrone del Giro delle Pesche Nettarine. È stata una tappa dura, devo ringraziare la squadra che ha lavorato tutto il giorno per me. Alla fine stavo bene, sapevo di poter attaccare. L'ho fatto ed è andata bene. Pensiamo a domani, sarà un'altra giornata davvero difficile. Spero di stare bene come oggi. La condizione c'è, ce la metterò tutta, come sempre. Se riuscirò a tenere questa maglia sarà un bene». Mattia, viso da bimbo ma carattere già ben forgiato, comanda ora su Nicola Boem con 47" di vantaggio, mentre terzo è il bielorusso Stanislau Bazhkou a 1'20".

Domani l'ultima grande fatica, 138 chilometri da Mordano a Faenza, con in mezzo sei gran premi della montagna. E se il Monte Trebbio è ben distante dal traguardo (89 km), Cima Calbane e Cima Monte Carla, a poco più di 20 km da Faenza, potrebbero lanciare i più coraggiosi.

Dodici mesi fa Matteo Fedi strappò ad un Omar Lombardi in grande spolvero la maglia verde proprio in quest'ultima, difficilissima frazione. Boem, ma anche Bazkhou e Davide Villella, hanno l'obbligo di provarci seppure contro un Cattaneo così sembrano esserci davvero poche possibilità.

Francesco Sulas

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