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Giro d'Italia 2011: La strenua coppia, il duello continua - Scarponi sta chiudendo il Giro meglio di Nibali | Cicloweb

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Giro d'Italia 2011: La strenua coppia, il duello continua - Scarponi sta chiudendo il Giro meglio di Nibali

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Michele Scarponi e Vincenzo Nibali a 26 km dalla fine del loro duello © Bettiniphoto26 chilometri: tanti ne mancano alla conclusione del 94esimo Giro d'Italia, e sono esattamente quelli della cronometro in programma domani a Milano. Una prova contro il tempo che non sposterà di un centimetro la maglia rosa, ormai da giorni ben salda sulle spalle di Alberto Contador; ma che potrebbe significare qualcosa nella lotta per la piazza d'onore, una lotta che vede Michele Scarponi difendere 56" su Vincenzo Nibali, il quale è però più portato per il cronometro: riuscirà il siciliano a dare un minutino di distacco all'amico-rivale nell'ultima tappa? Anche se questo sarà il principale motivo d'interesse in chiusura del Giro dominato da Contador, non possiamo inventarci scenari che non sono realizzabili: considerando che il marchigiano, da parte sua, proprio fermo contro il tempo non è, e considerando che comunque l'accorciamento della tappa (causa concomitanze elettorali...) toglie allo Squalo dello Stretto 5 km su cui poter provare a incrementare un eventuale vantaggio sull'avversario, bisogna anche dire che il Nibali visto in queste ultime tappe non è stato all'altezza delle attese.

Il che non è un grave problema, stiamo pur sempre parlando di un podio praticamente sicuro (il secondo consecutivo al Giro) ottenuto in una corsa vissuta all'ombra di un dominatore come non se ne vedevano da tempo. Non proprio un passo indietro, per Vincenzo, nella sua storia (ancora giovane) nei grandi giri. Ma un passo sul posto (quindi non in avanti), quello sì. L'anno scorso il siciliano chiuse al terzo posto (con tanto di bella vittoria nella tappa del Montegrappa) correndo da luogotenente di Basso, e con una condizione non del tutto rifinita (venne convocato per il Giro a pochi giorni dal via). Poi, nel prosieguo della stagione, vinse pure la Vuelta, e da lì eravamo tutti ripartiti nell'avvicinarci a una corsa rosa in cui Nibali si presentava da vincitore di GT, da "podista" dodici mesi prima, e da candidato a fare il passo in avanti di cui sopra.

Invece Vincenzo ha corso spesso di rimessa, ha dovuto difendersi troppe volte per essere un rivale credibile per lo strabordante Contador versione 2011. Mai in crisi, questo è vero: solo una serie di piccole defaillance (a cui spesso ha rimediato col mestiere, col sapersi gestire, col recupero in progressione rispetto agli scatti degli avversari), ma la somma di tante piccole defaillance fa un bel ritardo in classifica. E non parliamo solo degli oltre 6' dalla maglia rosa, abbiamo già detto che Alberto in quest'occasione era - per usare un termine che va di moda nel tennis - "ingiocabile". Parliamo anche del minuto (quasi) da uno Scarponi che - da parte sua - senza aver fatto nulla di eclatante in tutto il Giro, se non soffrire e difendersi coi denti dalle rasoiate dello spagnolo, è riuscito a trovare nella generale un'installazione al secondo posto che oggi pare anche abbastanza comoda.

Perché se Nibali dovrà dare tutto per provarci, Scarponi dovrebbe proprio impegnarsi per perdere oltre 2" al km rispetto al rivale; tantopiù che siamo a fine Giro, e come tutti sanno varrà più quel grammo di energia in più o in meno rimasto dopo tre settimane di battaglia, che non la predisposizione all'esercizio della cronometro. E in questo campo, malgrado la sua stagione sia iniziata in grande stile già alla Tirreno marzolina, Michele sta dimostrando di poter dare maggiori garanzie rispetto a Vincenzo: dopo il tentativo a Montevergine (infrantosi contro la splendida resistenza di Bart De Clercq), già sull'Etna in più d'uno era pronto a firmare il de profundis per il marchigiano. E invece, dopo quella giornata complicata, Scarponi ha trovato una buona linea di comportamento in gara, e ha saputo alla fine conquistarsi il non facile ruolo di "più vicino a Contador", o in altri, abusati termini, di "primo degli umani".

E ci è riuscito senza colpi di testa, limitando i distacchi dal madrileno (Etna e Grossglöckner - su cui Alberto diede 1'36" sia a Scarponi che a Nibali - a parte), non pagando mai più di 38" alla maglia rosa (in due occasioni: Zoncolan e Nevegal) e al contempo non concedendo mai più di mezzo minuto a Nibali, quando ha perso dal siciliano (31" sullo Zoncolan, dopo i 27" scontati sull'Etna); al contrario, quando è stato Nibali a perdere terreno dal marchigiano - e questo è successo solo oggi e nella tappa del Gardeccia - son volati 22" (oggi) e addirittura 1'37" (Gardeccia). E questo è, a conti fatti, è il distacco che più di tutti pesa sul Giro di Vincenzo. Paradossale che sia venuto proprio nell'unico giorno in cui il messinese (unico a parte Rujano, tra gli uomini di classifica) ha tentato di attaccare con una certa serietà Contador.

Non vorremmo che il precipitato di questa vicenda fosse che in futuro Nibali si senta spinto a correre col freno a mano tirato.

Alle spalle della lotta per il secondo posto, domani, qualcosa si potrebbe muovere. Se Gadret è ormai certo del suo quarto posto, Rodríguez e Rujano, che oggi hanno agguantato la quinta e la sesta posizione, dovranno guardarsi bene le spalle, visto che non sono distanti da loro Kreuziger e Menchov; mentre uno tra Kruijswijk, Nieve e Siutsou finirà fuori dalla top ten (i maggiori indizi si concentrano sullo spagnolo). Movimenti secondari in una classifica su cui la grande luce di Contador ha prodotto un cono d'ombra su tutti gli avversari del madrileno. Del resto, l'avevamo già scritto in un titolo nel giorno dell'Etna: Alberto troppo troppo forte.

Sebastiano Cipriani

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