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Giro d'Italia 2011: Paolo, la prima vittoria non si scorda più - Intanto Nibali avvicina Scarponi in classifica

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Paolo Tiralongo e Alberto Contador felici e contenti dopo la tappa di Macugnaga © BettiniphotoLe squadre di quei corridori venuti qui al Giro per vincerlo ma sui quali si è abbattuto il ciclone Contador, nel volgere di tre giorni hanno ottenuto almeno il successo di tappa. Prima è toccato alla Lampre di Scarponi con Ulissi, poi ieri alla Liquigas di Nibali con Capecchi, oggi invece il successo è arrivato per l'Astana di Kreuziger con Tiralongo. Tre belle vittorie, ognuna con i suoi bei retroscena, ma il successo ottenuto da Tiralongo si candida seriamente a diventare uno dei più bei capitoli di questo Giro. Un capitolo da libro Cuore.

A quasi 34 anni Paolo Tiralongo non era mai riuscito a vincere una corsa, sacrificando i suoi interessi personali per i vari capitani per i quali ha corso nella sua lunga carriera: Casagrande, Basso, Cunego, ma anche Vinokurov e Contador dall'anno scorso, quando il corridore siciliano ha fatto le valigie e si è trasferito tra le fila della corazzata kazaka. Anche lì più e più volte il buon Paolo mise da parte le sue ambizioni per lavorare al capezzale di altri campioni. Accadde al Giro, ma anche lì neanche la seppur minima soddisfazione di vedere almeno il proprio capitano vincere. Solo al Tour del 2010 Contador è riuscito a regalargli un sorriso facendo arrivare Paolo e tutta l'Astana in pompa magna ai Campi Elisi. E quello stesso Contador quest'oggi gli ha regalato più di un sorriso. La gioia più grande per il corridore di Avola, la prima, è infatti arrivata a più di 10 anni dal suo debutto tra i pro' grazie al gesto da signore del campione di Pinto.

L'amicizia tra i due corridori oggi ha prevaricato ogni logica di squadra e di classifica e così ai -6 dall'arrivo Paolo è partito su suggerimento di Alberto. La Saxo, sempre su indicazione dello spagnolo, ha imposto un ritmo blando e Paolo lì ha costruito il suo tesoretto. Un vantaggio esiguo ma bastato per far faticare più del dovuto Rodríguez, lanciatosi all'inseguimento del fuggitivo. Proprio le difficoltà del corridore della Katusha e degli altri corridori di classifica, apparsi non in grado di poter provare la sparata, hanno completato il piano della maglia rosa e realizzato il sogno del corridore Astana.

Alberto piazza il solito scatto taglia gambe, salta Rodríguez, rallenta poco prima di raggiungere l'ex compagno di squadra e lo trascina fino ai 100 metri dove Tiralongo capisce che l'attesa è finita e che adesso può cominciare a gioire per sé stesso, non per gli altri. Nel 1995 alla Vuelta di Spagna il leader Jalabert fece qualcosa di simile con Bert Dietz, corridore tedesco in fuga da un giorno. Ma nel gesto di Contador non c'è solo il rispetto per un corridore che merita di vincere, non c'è solo il regalo fatto a un grande amico, ma anche il miglior modo per dire grazie al miglior gregario avuto nel difficile Tour dell'anno scorso. E nel volto contento di Tiralongo non c'è solo la gioia per una vittoria che sembrava una chimera o la consapevolezza che lavorare per i campioni alla lunga paga, ma anche la sofferenza e la fatica di chi nella sua vita ha percorso migliaia di chilometri per regalare i successi agli altri.

Il bell'epilogo di oggi fa quasi passare in secondo piano le prestazioni dei corridori arrivati alle spalle del tandem di testa. Nibali ha recuperato secondi preziosi su Scarponi (per la precisione 13") e domani proverà ad accorciare ancora il ritardo dal marchigiano (da cui lo separano in classifica 34"). Salgono quindi le quotazioni del siciliano per la conquista della seconda piazza, anche alla luce della crono milanese, che dovrebbe sorridere a Vincenzo. Gadret, che doveva guardarsi le spalle da tutti quelli che lo seguono in classifica, oggi ha piazzato anche un bell'allungo nel finale e si candida alla conferma del quarto posto (Siutsou, quinto, ha oltre 2' di distacco dal francese). Rodríguez, partito per vincere la tappa, guadagna almeno un paio posizioni nella generale grazie all'azione degli ultimi chilometri. Risale posizioni in classifica anche Kreuziger nonostante il non brillantissimo finale (Roman passa dal nono al settimo posto).

Nelle ultime due tappe Siutsou e Nieve avranno il loro bel da fare per difendere la loro posizione in classifica, mentre esce con le ossa rotte da Macugnaga Rujano. Giornata no per il venezuelano che dopo aver speso tanto per rientrare dopo il frazionamento del gruppo a causa della caduta di Pinotti, Lewis e compagni ai -40, già nella prima parte della salita finale ha avuto qualche difficoltà e nel chiudere i buchi prodotti dalla veloce ascesa ha dilapidato le energie rimanenti perdendo alla fine più di due minuti dai primi e scivolando così in decima posizione. Domani sul Finestre ci aspettiamo un suo colpo di coda.

Marco Fiorilla

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