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Giro 2011: Le dichiarazioni della diciassettesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della sedicesima tappa del Giro d'Italia.

Alberto Contador  (Saxo Bank) da Raisport
«Oggi ha fatto molto caldo, è stata una tappa lunga, con una media alta; un giorno di fatica e di grande dispendio energetico. Nella lotta per il secondo posto, vedo Scarponi e Nibali equivalersi: Michele potrà provare qualcosa sul Finestre, ma Vincenzo ha la crono finale dalla sua. Non è vero comunque che il Giro è finito, ogni giorno ci sono tanti chilometri e può sempre succedere qualsiasi cosa».
 
Vincenzo Nibali  (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«Davanti c'era Siutsou che aveva un ottimo vantaggio, abbiamo tirato per quel motivo lì. Lungo la discesa dell'Aprica ho cercato di restare davanti perché sapevo che era brutta, non volevo prendere rischi. Poi sono arrivati Carrara e Popovych e loro sì che hanno iniziato a farla davvero forte, tanto che in fondo siamo rimasti in pochi. Davanti sono andati davvero forte, non so cosa è successo al traguardo, sentivo che c'è stata qualche scorrettezza in volata. Ho visto Visconti molto arrabbiato, mi ha solo detto che ha dovuto togliere le mani dal manubrio, sennò andava per terra».
 
Stefano Garzelli  (Acqua & Sapone) da Raisport
«Ho visto di sfuggita la volata... Purtroppo, se togli le mani dal manubrio in volata, anche se puoi avere le tue ragioni, vai subito nel torto. Mi spiace per Visconti che inseguiva questa vittoria, ma mi fa anche piacere che abbia vinto Ulissi, un giovane promettente; e comunque è importante che abbia vinto un italiano, visto che era tempo che non vinceva un italiano in questo Giro. Oggi è stata una tappa dura, ha fatto molto caldo, e nonostante ciò abbiamo fatto quasi 42 di media, i primi 60 km della tappa li abbiamo fatti a velocità folle. Tutti vogliono andare in fuga, perché sanno che la fuga in queste tappe può arrivare, se aggiungiamo al gran ritmo il caldo e il dislivello che ogni giorno affrontiamo, si capisce la durezza di questa corsa. Potrà succedere ancora qualcosa da qui a Milano».
 
Giovanni Visconti (Farnese - Neri) da Raisport
«È qualcosa di incredibile, a volte siamo noi stessi a voler rischiare la vita, a voler farci male. Ho urlato 10 volte a Ulissi, perché venivo a doppia velocità, lui m'ha guardato più volte e m'ha buttato sulle transenne... Io se non alzavo la mano dal manubrio non riuscivo a stare in piedi. Penso che sia qualcosa da non fare, soprattutto da un giovane, che tra l'altro è già tutto il giorno che si atteggia un po' troppo nel gruppetto, si comporta male ed è anche molto maleducato. Io son contento d'averlo passato lo stesso, ma sono molto dispiaciuto e rammaricato perché queste cose qua non dovrebbero succedere. Rischio la squalifica per uno che voleva farmi cadere... questo è bello! Ho cercato di passare alla sinistra di Ulissi perché il vento veniva dalla parte opposta, se fossi passato da destra probabilmente non sarei riuscito a passarlo. Quando eravamo in fuga Ulissi insultava alcuni avversari solo perché gli dicevano di andare a tirare, gli consiglio di stare più tranquillo sennò si renderà subito antipatico a tutti. Sarebbe comunque stato più giusto avesse vinto Lastras, anche considerando il momento che stanno passando i ragazzi della Movistar».
 
Diego Ulissi (Lampre) da Raisport
«Io ero davanti, m'è sembrato d'aver fatto la mia traiettoria, poi ho sentito una mano che m'ha spostato... Poi, i giudici ci sono... Io stavo facendo la mia volata lungo le transenne, penso che le immagini parlino chiaro. Sono felicissimo, stracontento al di là del risultato, ho fatto una grandissima corsa, penso che siamo sulla buona strada. Nel corso della fuga eravamo in 15, e almeno in 8 stavamo centellinando le energie, non solo io. È il mio primo Giro, ho 21 anni, siamo alla terza settimana, ebbene sì, non lo nascondo, ho cercato di fare un po' il furbetto per risparmiarmi e arrivare al meglio per dare il massimo nel finale. Anche il corridore della Saxo Bank (Jesús Hernández, ndr) non ha tirato un metro, forse perché aveva Contador dietro. Penso comunque di aver fatto quello che mi ha chiesto la squadra, il massimo che potevo, e sono felicissimo. Sicuramente Visconti era più veloce di me, ho impostato per questo la volata lunga. Nella fuga ho avuto a che dire con Vorganov, ma era stato lui a trattarmi molto male perché non tiravo. Non temo di diventare antipatico, perché quelli che mi conoscono sanno che tipo di ragazzo sono, e questo mi basta».
 
Luca Scinto (ds Farnese-Neri) da Raisport
«Il regolamento parla chiaro. Ulissi è stato più furbo, ma il regolamento dice che non bisogna alzare le mani dal manubrio. Visconti ha sbagliato, perché tra l'altro vinceva nettamente, ma Ulissi è stato intelligente a spostarsi e a cambiare traiettoria in maniera impercettibile. Forse dovevano essere tutti e due declassati, sarebbe stato più giusto che la vittoria andasse a Lastras».
 
Hubert Dupont (AG2R) da Raisport
«Era da tanto che non riuscivamo a fare una corsa del genere. L'anno scorso era stato 13esimo, Efimkin 17esimo e io 20esimo. La squadra è al meglio, siamo sempre davanti nelle tappe di montagna. Ho visto le immagini della volata, Visconti parte da destra, finisce a sinistra, e poi spinge con la mano Ulissi che invece aveva tenuto la sua linea. Io e Gadret siamo molto forti sulle salite più dure: in Francia le salite sono più dolci, quindi non mi stupisce che rendiamo meglio al Giro. Non ho mai fatto il Finestre e il Sestrière, Gadret sarà comunque tra i protagonisti della penultima tappa, e io sarò lì ad aiutarlo».
 
Pablo Lastras (Movistar) da Raisport
«Ero concentrato sulla mia volata, guardavo avanti e non ho visto niente di strano. Non so se andasse squalificato anche Ulissi, io da parte mia non penso di essere stato ostacolato. Penso che Visconti, con me, sia stato il migliore della fuga; invece Ulissi è stato molto furbo. Così va il ciclismo».
 
La Redazione

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