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Giro d'Italia 2011: ZoncolAntón, il terzo uomo - Nibali in ripresa. Fischi a Contador che allunga in classifica

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Igor Antón, vincitore della discussa tappa dello Zoncolan © Bettiniphoto

Era venuto al Giro d'Italia per vincere una tappa e per entrare quindi nella storia dell'Euskaltel visto che mai un corridore di questa formazione era riuscito ad aggiudicarsi una frazione della corsa rosa: Igor Antón è riuscito nel suo obiettivo proprio nel giorno più atteso, quello dell'arrivo in cima allo Zoncolan (seppur senza il Crostis). Adesso però il piccolo scalatore basco deve rivedere le sue strategie perché con i secondi guadagnati oggi su tutti è risalito fino alla terza posizione della classifica generale, a 3'21" da Contador e ad appena 1" dal secondo posto di Nibali.

Proprio Vincenzo Nibali è la nota più lieta della tappa di oggi per noi italiani perché il messinese della Liquigas è stato protagonista di un'ottima prestazione e sembra in netta crescita: certo, il ritardo dalla maglia rosa è grande e senza un calo dello spagnolo sembra un'impresa impossibile recuperare, ma essere lì vicino vuol dire poter sfruttare al meglio ogni defaillance e, pur con Szmyd ancora ko, oggi la Liquigas s'è vista molto attiva.

Negli anni scorsi quando si è arrivati in cima allo Zoncolan la fuga del giorno è sempre stata ripresa prima dell'arrivo perché i grandi della classifica non hanno mai voluto farsi scappare un traguardo così prestigioso: all'inizio ci sono stati molti scatti ma al chilometro 29 sono usciti dal gruppo Brambilla (Colnago), Rabottini (Farnese) e Tankink (Rabobank) e sono loro i protagonisti dell'azione buona di oggi.

Il gruppo, guidato ovviamente dagli uomini della Saxo Bank, ha lasciato ai tre battistrada un vantaggio massimo di 10'35". Nella seconda metà della tappa il vantaggio dei fuggitivi ha iniziato lentamente a calare ma al traguardo volante di Villa Santina (ai meno 50 km) la distanza tra i due gruppi è ancora di poco superiore ai 9'.

I calcoli di fuggitivi e inseguitori, però, sono stati un po' sconvolti dalla giuria che, proprio pochi minuti dopo lo sprint intermedio, ha comunicato un altro cambio di percorso con l'annullamento anche della salita di Tualis: la tappa è stata così accorciata di almeno un'altra ventina di chilometri e gli scenari di corsa sono cambiati radicalmente in modo molto repentino.

A questo punto s'è portata in testa al gruppo a tirare a tutta la Liquigas di vincenzo Nibali e il ritardo da Brambilla, Rabottini e Tankink è cominciato a crollare: in un tratto di discesa il forcing della squadra italiana ha prodotto addirittura un frazionamento in due parti del gruppo con una cinquantina di uomini (tutti i migliori) davanti. Alla fine i fuggitivi iniziano la salita dello Zoncolan con un vantaggio di 3'58" e dopo pochi metri di scalata ha subito perso contatto Rabottini.

In gruppo sono state Liquigas e Lampre ad imboccare in testa lo Zoncolan ma poco prima c'era stato anche un altro attimo di caos con un piccolo errore di percorso (subito corretto) di John Gadret. Tra i primi a perdere contatto dal gruppo dei migliori ci sono stati Garzelli, Sastre e il campione italiano Giovanni Visconti, corridori da cui comunque non ci si aspettava molto oggi.

A circa 7.5 chilometri dall'arrivo, proprio all'inizio del tratto più duro, Gianluca Brambilla è rimasto da solo in testa alla corsa con un vantaggio che ormai era sceso sotto ai tre minuti. Nello stesso tratto c'è stato anche il primo scatto nel gruppo maglia rosa e ad effettuarlo è stato un che di forti pendenze se ne intende eccome, lo spagnolo Joaquím Rodríguez: il catalano della Katusha in classifica accusava un ritardo superiore ai 5' e nessuno dal gruppo ha deciso di seguire la sua azione.

Dopo qualche centinaia di metri ha attaccato anche Igor Antón e stavolta la reazione del gruppo c'è stata eccome: il primo a riportarsi in scia del piccolo scalatore basco è stata proprio la maglia rosa Alberto Contador mentre Scarponi e Nibali hanno perso subito qualche decina di metri. Nel frattempo Tankink, con una condotta di gara molto accorta, ha ripreso e staccato un Brambilla in netta crisi.

A 6 km dall'arrivo il gruppo era completamente esploso ed in pratica ogni corridori saliva con il suo ritmo come in una cronoscalata: s'era formato un gruppetto con Contador, Antón e Scarponi mentre staccati di una quindicina di secondi c'erano Rodríguez e Nibali con tutti gli altri molto più staccati e in difficoltà, Rujano compreso. 

A circa 5500 metri dall'arrivo Igor Antón è riuscito a guadagnare alcune decine di metri a Contador e Scarponi e a 4.8 km dall'arrivo è stato proprio lui a riportarsi per primo su Bram Tankink. Ai meno 4.2 km Vincenzo Nibali, grazie al suo passo regolare, è riuscito a riportarsi sui due che lo precedevano e s'è subito messo a scandire il ritmo mandando in difficoltà Scarponi che s'è staccato quasi subito.

A 3 km dalla linea di meta Antón era sempre in testa con poche decine di metri su Nibali e Contador, poco staccato Scarponi e più indietro Menchov e poi anche Rujano in sesta posizione; i distacchi su una salita così dura sono sempre stati molto limitati ma Antón è riuscito a trovare la forza di rilanciare quando mancavano due chilometri all'arrivo e ha portato il suo vantaggio sui primi inseguitori a 30", con Scarponi (vittima anche di un salto di catena) attardato di 50".

Proprio sotto lo striscione dell'ultimo chilometro è arrivato l'atteso scatto di Alberto Contador che ha lasciato letteralmente sul posto il nostro Nibali: in fondo già da diversi chilometri si era avuta l'impressione che lo spagnolo salisse con il freno a mano tirato; Nibali era anche riuscito a riportarsi su Contador ma dopo il campione della Saxo Bank ha allungato ancora ma questo non è bastato per andare a riprendere un fenomenale Antón.

Contador, apparso non devastante come le altre volte, è arrivato a 33" mentre Nibali ha chiuso staccato di 40" dopo un'ascesa molto bella e regolare. Il marchigiano Scarponi ha perso 1'11", mentre in quinta posizione è arrivato Denis Menchov staccato di 1'21"; un po' di delusione per José Rujano che dopo aver tenuto sempre il passo di Contador su Etna e Grossglockner oggi ha accusato 2'11" dal vincitore.

Ancora tripla premiazione per Contador che veste maglia rosa, rossa e verde; dobbiamo registrare tantissimi fischi nei confronti dello spagnolo, lungo la salita, all'arrivo e anche sul podio: un comportamento abbastanza triste e incomprensibile da parte di un pubblico che s'è sempre dimostrato correttissimo; capiamo che l'arrabbiatura per l'annullamento del Crostis ci sia e sia tanta ma i corridori, Contador in primis, non hanno responsabilità decisive in questa decisione visto che nella riunione di domenica scorsa con i vertici del Giro avevano dato il via libera a questa scalata e alla relativa discesa. 

Sebastiano Cipriani

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