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Giro d'Italia 2011: Non ci rimane che tifare José... - Rujano eccellente, Antón sta crescendo

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Parti invertite sul Grossglöckner rispetto all'Etna: Rujano vince, Contador è secondo © BettiniphotoAvevamo pronosticato una caccia a Contador a partire dalla tappa di oggi e invece niente, come non detto, abbiamo preso un abbaglio, sopravvalutato i suoi avversari. Oggi lo spagnolo non ha dovuto alzare scudi contro avversari che, più che attaccanti, parevano al suo cospetto cagnolini da riporto. Non per sminuire nessuno, sia chiaro, perché sul Grossglöckner hanno faticato - e molto ancora faticheranno - in tanti, tantissimi. Ma, questo è un dato di fatto, contro questo Contador non ce n'è.

E quei pochi che osano provare a volare o vengono ricacciati indietro dal sovrano in rosa, oppure sono accolti sotto la sua ala protettrice. Scherzo del destino e della grafica, sulla maglia della Saxo SunGard vi è disegnata un'aquila. Una fuga è in atto? Niente paura, ci pensa l'Euskaltel - Euskadi, e non la Saxo Bank SunGard, come ci si aspetterebbe, a ricucire lo strappo. Evidentemente i baschi lanciano un duplice messaggio a chi sta ai piani alti della classifica. Igor Antón sta bene e vuole provarci, e questo è il primo; ci aspettiamo una ricompensa da qui a fine Giro, per questa bella tirata, è il secondo.

Mentre per la ricompensa non possiamo sbilanciarci, sappiamo che Antón ci proverà. Mette alla frusta il buon Nieve, che nella prima parte della salita al Grossglöckner fa un'andatura non infernale ma nemmeno se ne sta con le gambe sui pedali, con le mani in mano. Antón, uno che ha perso la scorsa Vuelta a España per colpa di una clavicola fratturata, non uno sprovveduto, ci prova ma desiste quasi subito dinanzi allo strapotere di Alberto.

Fa come Scarponi, scottatosi già sull'Etna e corso, dopo il primo, tagliente scatto del madrileno, al riparo nel gruppo. Lo scatto, questo sì, d'orgoglio, ce l'avrà Antón, ma nel finale, quando raggiungerà Dupont, concludendo a "soli" 1'29". Il basco di Galdakao ci riproverà già da domani, il terreno per attaccare non gli manca. Potrebbe financo vincere una tappa e farci divertire.

L'abbiamo citato di striscio ma la sua prestazione è tutt'altro che marginale, parliamo di Hubert Dupont. Scattato nel momento giusto, quando, verso il finale di tappa, il gruppo Scarponi-Nibali aveva rallentato, questo 31enne dell'AG2R La Mondiale potrebbe avere ancora molto da dire, soprattutto se coadiuvato dal tenace compagno di squadra, John Gadret. I due, giunti alle spalle della coppia di testa, hanno saputo offrire uno scenario alternativo all'arrivo dei big residui nel gruppetto. Hanno attaccato, guadagnato, Gadret aveva pure vinto una tappa, in quel di Castelfidardo.

Dubitate che i due esperti francesi possano ripetersi? Noi no, anche perché, se là davanti c'è un uomo solo al comando della generale, nelle singole frazioni, specie quelle che guardano all'insù, questi è accompagnato dal venezuelano José Rujano. Era accaduto sull'Etna, con "pollicino" staccato di ruota a poco più di un chilometro dalla vetta. Oggi, allo scatto di Contador, Rujano non ci ha pensato due volte. Stile sui pedali e carriere sono profondamente diversi ma la forza nelle gambe dello scalatore dell'Androni è quella giusta per stare con Alberto.

Mentre gli altri dietro boccheggiano, accumulano secondi sul groppone, vedendo sparire la maglia rosa nell'arco di poche curve, José Rujano resta al passo del madrileno. Corre come correva nel 2005, quando a suon di Gpm conquistati e fughe azzeccate colse una vittoria di tappa ed il terzo posto nella generale finale. Dopo il lungo salto nel buio ci troviamo oggi con un Rujano con tanti, forse troppi, minuti sul groppone rispetto a Contador (ha perso tempo negli sterrati di Orvieto ed ora deve recuperare 5'59"), ma che, in quanto a modo di correre, non gli è certo secondo.

Ha l'incertezza di chi torna alla ribalta dopo tanti anni ed anche la vivacità di chi se ne inventa una ad ogni metro. Oggi Contador l'ha fatto sfogare; insieme hanno guadagnato terreno sui diretti inseguitori della maglia rosa, la tappa andava quasi di diritto a Rujano. Saprebbe domani fare lo stesso, il buon Alberto, oppure inizierà a temere che questo peso piuma arrivato dai piani bassi della classifica e della scala sociale (prima di darsi al ciclismo era un coltivatore di caffè) possa seriamente insidiarlo, attaccando ad ogni rampa gli si presenti innanzi? Difficile dare una risposta.

Ciò che è certo è che, se i nostri Nibali e Scarponi stanno pian piano naufragando ed il Giro è stato praticamente ammazzato da Contador, chi ne mantiene vivo l'interesse, tenendoci incollati ai teleschermi a tifare, sono i piccoli, grandi uomini delle salite. Questo Rujano, che punta al podio di Milano ed a qualche altra vittoria di tappa, ne è la rappresentazione.

Francesco Sulas

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