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Giro d'Italia 2011: Però, come va questo Contador! - Alberto, un segnale importante a Tropea | Cicloweb

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Giro d'Italia 2011: Però, come va questo Contador! - Alberto, un segnale importante a Tropea

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«Ma l'hai visto Contador?», pare dire Kreuziger a Scarponi © Bettiniphoto«Mi sono voltato una prima volta ed ho visto un Saxo Bank. Ho pensato: "Non può essere Contador"». Non se l'aspettava nemmeno Oscar Gatto, velocista che oggi ha trovato lo spunto del finisseur, che Contador lo seguisse nella breve ma irta salita che porta a Tropea. Invece era proprio il madrileno a scattare nei denti dei migliori, staccandoli di quel poco che basta per dar loro una mazzata, almeno morale. Attacca a Tropea, un arrivo che doveva essere indigesto per i velocisti, non impossibile, certo non adatto agli scalatori con rosee ambizioni.

Nessuno, alla luce soprattutto della prestazione di ieri a Montevergine, si aspettava un Contador così cattivo sui pedali. E se basta una rampetta con due tornanti per scatenare la furia dello spagnolo, non osiamo immaginare cosa potrebbe imbastire costui sulle montagne, quelle vere, quelle dell'ultima settimana. Uno scatto violento, improvviso, che dice questo: se voglio, questo Giro, lo ammazzo.

Casuale che Alberto dia questo segnale alla vigilia dell'Etna? Con Contador nulla è casuale, o quasi. L'abbiamo visto sì calcolatore e dispensator di regali al fido Andy Schleck durante lo scorso Tour de France. Qui, oggi, è tutto diverso. Etna vuol dire Nibali e lo Squalo dello Stretto, dopo aver osato il minimo indispensabile a Montevergine, oggi è rimasto spiazzato. Contador, che conosce bene la forza di Vincenzo, sbriciola, pedalata dopo pedalata, la figura compatta ed orgogliosa del messinese.

Domani sarà già un primo esame per tutti, soprattutto per Nibali. Come accaduto già in settimana, l'Etna sarà un vulcano pronto ad eruttare entusiasmo e calore per l'atleta di casa. Saprà, Vincenzo, controllare tutta la pressione che gli si riverserà addosso tra questa notte e la giornata di domani? C'è chi dubita, inoltre, della capacità della Liquigas di supportare il proprio capitano. La squadra, siamo d'accordo, non è quella del 2010, votata ad ogni sacrificio per Ivan Basso. Agnoli, Szmyd e Salerno, con tutto il rispetto, potrebbero lasciare presto Nibali - soprattutto sulle salite più impervie - da solo con i propri fantasmi.

Contador, che non a caso è guidato da un volpone come Bjarne Riis, conosce punti di forza e di debolezza dei suoi avversari. Ieri era quasi restato a guardare la volata di Montevergine, oggi s'è ripreso il maltolto. Rifila a tutti i diretti avversari 5", che fanno 17" con i 12" di abbuono. Sono bastati tre tornanti, trecento metri, e - voilà! - il vuoto è stato fatto.

Pure Scarponi, che alla vittoria finale crede mai come quest'anno, è restato di sasso ad osservare le rapide terga di Contador. Lui, che ieri s'era dannato l'anima per la vittoria ed invece aveva portato a casa soltanto i secondi. Una volata lunghissima ed inutile, ieri, il tutto al cospetto di quel giovincello dell'Omega Pharma. Era pur sempre il primo nella classifica virtuale, mentre oggi Contador lo sopravanza di un secondo. Il simpatico scalatore marchigiano non può essere dato per spacciato (come nessuno, del resto, visto il lungo percorso che ci separa da Milano) e siamo certi che già domani proverà a far vedere agli altri di che pasta è fatto quando la strada punta verso il cielo.

A proposito di scalatori puri non possiamo non notare l'esiguo distacco che separa Igor Antón dalla vetta della generale: 1'15 da Weening, mica male per uno che vorrebbe solo vincere una tappa. Se la gamba migliorerà strada facendo, diventando quasi come quella della scorsa Vuelta a España, il basco avrà modo e terreno per dire ampliamente la sua. La curiosità attorno a lui lievita giorno dopo giorno, forse perché non è un atleta troppo appariscente, o perché ancora, veramente, non s'è messo in mostra. È come un trucco che c'è ma non si vede.

Tra color che son sospesi, ma non troppo, troviamo Denis Menchov, che, zitto zitto, ha accumulato un ritardo nella generale che arriva solo a 55". Il passista scalatore russo potrebbe pagare i cambi di ritmo nelle tappe più difficoltose ma ci ha anche abituati a prestazioni di lusso. E poi c'è questo Kreuziger già in luce ieri, che se si fosse aspettato lo scatto di Contador l'avrebbe seguito, che domani sarà scortato su per le pendici dell'Etna dall'atleta di casa, Paolo Tiralongo da Avola. In casa Astana l'ordine è correre in difesa, lasciar che siano gli altri a scannarsi. E se la gamba lo assisterà, il buon Roman garantisce che non si tirerà certo indietro.

Presi dalla bellezza e genialità dell'allungo inaspettato di Contador stavamo quasi dimenticando due velocisti nostrani. Il primo veste tutto di rosso, da qualche giorno a questa parte, e con traguardi meglio posti potrebbe ambire a vestire la maglia di leader della classifica a punti sino a Milano. Ma, onestamente, con tutte le vette che attendono Alessandro Petacchi, nonché i venti punti conquistati oggi da Contador (sempre lui), siamo così certi che il velocista spezzino riuscirà ad arrivare a Milano di rosso vestito? Considerando l'arrivo di oggi, lo obblighiamo già alla resa e proferiamo un secco "no".

AleJet tiene bene in salita, senza dubbio, ma Contador tiene meglio di lui, altrettanto scontato. L'ha dimostrato oggi, non mancherà di darne prova più avanti. È un peccato che gli sprinters debbano essere costretti a cedere la scena - quando non ritirarsi - a metà corsa soltanto perché l'ultima settimana è tutto un saliscendi e di traguardi volanti a loro dedicati non ve n'è nemmeno l'ombra. Si spera in una correzione dei regolamenti, per far sì che tutti se la possano giocare sino in fondo, almeno ai punti, non soltanto gli scalatori.

Chi in fondo ci arriva, almeno oggi, è invece Oscar Gatto. Lo ricordiamo nel 2007, appena passato professionista nella Gerolsteiner, terminare il Giro d'Italia in ultima posizione. Per questo lo soprannominarono "Gatto nero". inoltre pareva che non trovasse la marcia in più che lo aveva messo in mostra nel mondo dilettantistico come uno degli atleti più promettenti. Nel 2009 passa alla ISD-Danieli e, sotto la guida di Luca Scinto, è tutt'un'altra musica. Prima vittoria da pro' il 26 febbraio, in Sardegna, al cospetto di Ballan e Bennati. Molte belle prestazioni, mancava l'acuto. Eccolo servito! Sulla salita a zig-zag che porta a Tropea l'ex "Gatto nero" saluta tutti con uno scatto degno di Paolo Bettini («Ma le nostre vittorie sono profondamente diverse», tiene a precisare Oscar) e va a prendersi la sua prima vittoria di tappa al Giro d'Italia. Una piacevole sorpresa per tutti, vedere questo velocista che si scopre finisseur e lascia gli altri - Contador per primo - con un pugno di mosche in mano.

Quando si è voltato per la prima volta nemmeno il ragazzo di Montebelluna credeva di essere inseguito da Alberto Contador, invece era proprio Alberto quella figura con un aquila sulla maglietta. Il Gatto è stato più veloce dell'aquila che non t'aspetti. Prepariamoci a vederne delle belle, il Giro vero s'infuocherà soltanto domani.

Francesco Sulas

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