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Trofeo Edil C 2011: Mattia, un Pozzo di determinazione - Fuga di 135 km per l'atleta della Viris

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Mattia Pozzo vittorioso a Collecchio davanti ad Averin - Foto Virisvigevano.it © RodellaSe cercate un nome per le fughe da lontanto, quelle un po' da matti, che si pensa che tanto non arriveranno mai, quel nome è Mattia Pozzo: l'unica cosa è che a volte, queste fughe matte, a lui vanno in porto e sono sempre imprese da antologia. Dopo le sue belle vittorie del 2008 al Giro delle Valli Cuneesi e al Giro della Valle d'Aosta, sabato il corridore biellese della Viris Vigevano si è ripetuto al Trofeo Edil C di Collecchio, corsa internazionale, dopo 135 km di fuga.

Il Trofeo Edil C si è corso sulla distanza di 149 km con due circuiti, uno più breve da ripetere 7 volte e uno più lungo da ripetere 4 volte con l'erta salita di Segalara selettiva anche a causa della discesa molto ripida (chidere in particolare ad Attilio Nichele della Marchiol che ne ha assaggiato l'asfalto ed è tornato al traguardo piuttosto malconcio). La giornata di sole, dal caldo quasi estivo, ha visto alla partenza 197 atleti tra i quali spiccavano il vincitore della scorsa edizione Massimo Graziato della Trevigiani, Piotr Gawronski, polacco, Campione Europeo in carica della MG K-Vis, il tricolore Stefano Agostini e Sonny Colbrelli entrambi della Zalf e il bielorusso vincitore della Popolarissima Siarhei Papok.

La corsa si è animata subito con una fuga di 9 corridori, partita dopo appena una decina di km, ed era formata da Dariusz Gluszak (MG K-Vis), Matteo Busato (Zalf), Nicola Dal Santo (Mantovani), Mattia Pozzo e Luca Santimaria (Viris), Mirko Tedeschi (Petroli Firenze), Davide Orrico (Colpack), Luca Orlandi (Palazzago) ed Eldar Dzhabrailov (Tss - Ciaponi). Dopo circa un'ora di gara e vari tentativi da dietro di riportarsi sui primi, al drappello dei fuggitivi si aggiungono altri 5 corridori, portando a 14 il numero di atleti in avanscoperta, un numero che comincia ad essere significativo; si tratta di Evgeniy Krivosheev (Bedogni), Alessio Marchetti e Anatoliy Kashtan (Cerone), J. Tanner Putt (USA) e Andrea Toniatti (Lucchini).

La fuga dei 14 riesce a trovare un buon accordo e il vantaggio sul gruppo tende ad aumentare fino a quasi 4 minuti: il vantaggio rimane costante tra i 3 e i 4 minuti per parecchi chilometri e la situazione resta invariata fino all'inizio del circuito con la salita di Segalara. In salita il più attivo è sempre Mattia Pozzo e ogni volta che si mette davanti il gruppetto degli attaccanti si screma e riesce a ricomporsi solo nella discesa e nei successivi km di pianura: è chiaro ormai che Mattia Pozzo vuole arrivare al traguardo da solo.

Quando all'arrivo mancano 30 km Mattia Pozzo attacca di nuovo e davanti rimangono solo in 10 con il gruppo che si è riportato ormai a 1 minuto; all'ultimo giro Pozzo dà un altra accelerata e con lui rimangono solamente Matteo Busato, Alessio Marchetti e Luca Orlandi e ad inseguire i 4 dal gruppo, ormai tornato quasi compatto, esce il solo Marco Prodigioso (Petroli Firenze). Mattia Pozzo però è in giornata di grazia, attacca di nuovo e riesce a sganciarsi dagli altri tre: sembra quindi che gli ultimi km siano un trionfo solitario, ma il gruppo e soprattutto la Palazzago non si arrendono. Dal plotone escono all'inseguimento sia Alfio Locatelli che Maxim Averin e si riportano sul fuggitivo che proprio all'ultimo chilometro finisce col trovarsi anche in inferiorità numerica.

A volte le fughe matte vanno in porto, anche quando sei in inferiorità numerica e Mattia Pozzo, che a queste fughe matte ci crede, vince anche la volata sui due compagni della Palazzago. Un numero, una vittoria bellissima, una vittoria che cercava da un anno e mezzo. Dietro i due Palazzago si è piazzato un altro atleta della Viris Edgaras Kovaliovas, lituano, e poi Siarhei Papok, il primo dei favoriti, a regolare la volata del gruppo.

Si sono svolte altre tre corse la domenica che hanno visto la vittoria della Generali Ballan con il brasiliano Carlos Manarelli, della Zalf Désireé Fior con Stefano Agostini e della Trevigiani con Massimo Coledan.

Carlo Manarelli della Generali Ballan si è imposto a san Bernardino di Lugo con un'altra impresa veramente spettacolare: è stato autore di una fuga solitaria di 40 km ad inizio gara, è stato riassorbito dal gruppo, ha rilanciato l'azione insiema Novikau della Palazzago, è stato ripreso nuovamente ed infine ha attaccato definitivamente a 10 km dal traguardo insieme ad Eros Piccin della Bibanese. Nonostante non ci sia stata molta collaborazione tra Manarelli e Piccin nei km finali il brasiliano non ha comunque smesso di tirare per poi giocarsi la vittoria in volata ed è andata più che bene con Piccin nettamente battuto. Federico Rizza della Palazzago, con un ritardo di 22 secondi, ha poi vinto la volata del gruppo davanti a Marco Benfatto della Zalf. Manarelli ha ovviamente voluto dedicare la bella vittoria alla memoria di Thomas Casarotto, lo sfortunato atleta della Generali deceduto nello scorso Giro del Friuli proprio mentre il brasiliano vestiva la maglia di leader.

Finalmente torna alla vittoria anche il Campione Italiano Stefano Agostoni al Memorial Fumagalli di Castello Brianza, un trionfo tutto in parata per la Zalf Désireé Fior: il tricolore si è imposto infatti davanti ad Enrico Battaglin e Nicola Boem tutti della squadra di Rui e Faresin. La corsa è stata molto combattuta e all'ultimo passaggio il gruppo era formato da solo 30 unità tra le quali ben 5 erano atleti della Zalf che hanno potuto così controllare la corsa per tirare la volata a Battaglin ed Agostini. Lanciata la volata Enrico Battaglin è rimasto in testa fino a 100 metri dall'arrivo, quando si è accorto che alla sua ruota era rimasto solamente il Campione Italiano ha rallentato per lasciarlo passare, una cosa dovuta, ha detto, visto il grande lavoro fatto da Agostini per lui da inizio stagione che gli ha permesso di raccogliere già tre vittorie importanti. Per Stefano Agostini, invece, la possibilità di festeggiare la propria maglia tricolore con un trionfo di squadra.

E se la Zalf chiama la Trevigiani Dynamon Bottoli risponde: al Trofeo Pistolesi di Monsummano Terme, in volata, al fotofinish Massimo Coledan della Trevigiani ha battutto Marco Coledan, suo fratello più grande, sempre della Trevigiani, un fatto certamente curioso che avrà avuto pochissimi altri precedenti nella storia del ciclismo. La corsa prevedeva la salita del San Baronto da affrontare due volte, ma nonostante questo non c'è stata molta selezione e la media finale è stata, anzi, molto elevata (superiore ai 44 km/h): a giocarsi la vittoria è rimasto un gruppo di 30 corridori con i due velocisti della Trevigiani, Filippo Fortin e Massimo Graziato, chiamati fuori causa da una caduta a 10 km dal traguardo. I due fratelli Coledan hanno potuto così giocarsi la vittoria in volata e senza mettersi d'accordo: Massimo, il più giovane, è infatti partito molto lungo e ha resistito alla rimonta del fratello vincendo per un solo centimetro.

Oggi sono stati invece ufficializzati i nomi degli italiani che parteciperanno alla corsa a tappe Toscana - Terra di Ciclismo valida per la Coppa delle Nazioni: il CT Marino Amadori aveva appuntato molti nomi alla sua agenda visto le belle prove di questa settimana anche all'estero con la vittoria di Salvatore Puccio al Giro delle Fiandre, che infatti non è stato dimenticato e potrà, così, tornare ad indossare la maglia azzurra ma stavolta in Italia.

Laura Grazioli

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