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Coppi e Bartali 2011: Corioni d'anticipo, Guardini secondo - Ferrari è il nuovo leader

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L'esultanza di Corioni a Rovigo © BettiniphotoA sei anni e un giorno dalla prima vittoria in carriera, Claudio Corioni ritorna ad assaporare la gioia del successo mettendo la propria firma nella seconda tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali cambiando il finale di una frazione destinata a concludersi in volata. Il corridore bresciano infatti a 500 metri dall'arrivo di Rovigo è riuscito ad anticipare il gruppo e a resistere al ritorno dei velocisti regalando all'Acqua e Sapone il primo successo stagionale e ripagando così la fiducia accordatagli dal team abruzzese quest'inverno quando, in seguito alla fusione tra De Rosa e Ceramica Flaminia, si era ritrovato senza una squadra.
Una bella favola quella di Corioni che dopo diversi anni avari di soddisfazioni alla corte di squadroni come Liquigas e Lampre, sta forse ritrovando il colpo di pedale: già l'anno scorso infatti era arrivato a sfiorare il successo in un paio di occasioni, una delle quali proprio alla Coppi e Bartali.

Come detto Corioni ha anche avuto il merito di cambiare l'epilogo della Rovigo-Rovigo, 194 km praticamente piatti con un circuito finale di 8.3 km da ripetere due volte. Riassorbita a 15 km dall'arrivo la fuga del mattino, promossa al km 21 da Forbord, Eglin e Stevenson poi raggiunti dal duo De Rosa Borchi-Maggiore, solo un paio di curve complicate poco dopo il triangolo rosso potevano creare qualche pensiero ai velocisti. Invece è stato il ventottenne corridore di Chiari a rovinare il piano alle ruote veloci del gruppo, pronte a darsi battaglia dopo il primo round di ieri andato a Belletti.

Corioni è partito con il compagno Chtioui poco prima dell'ultimo km per favorire la volata di Napolitano, ma sia un attimo d'indecisione in testa al gruppo, sia le ultime curve hanno creato il buco e a quel punto Corioni è andato dritto riuscendo a beffare il gruppo.
«Non mi aspettavo assolutamente di vincere - ci ha detto il corridore bresciano al telefono - sia perché dovevo lavorare per lo sprint di Napolitano, sia perché ho pochi giorni di corsa nelle gambe. In ritiro quest'anno mi sono rotto la clavicola e ho dovuto posticipare il debutto stagionale, ma oggi mi sono preso una rivincita sulla sfortuna tornando a vincere dopo tanti anni dove ho sempre aiutato gli altri pensando poco alle mie ambizioni personali».

Chi può quindi recriminare è colui che alla fine ha regolato il gruppo, quell'Andrea Guardini che avrebbe potuto festeggiare la prima vittoria in Italia dopo i bagordi in Oriente e in Medioriente. Dietro il giovane velocista della Farnese Vini si è piazzato Roberto Ferrari che con l'abbuono ha scavalcato in classifica il compagno di squadra Emanuele Sella e adesso si ritrova leader della breve corsa a tappe che si concluderà sabato. Giù dal podio di giornata altri due giovani sprinter: Matteo Pelucchi, reduce dalla trasferta uruguagia della Ruta de Americas, e Sacha Modolo che lentamente sta cercando di ritrovare la stessa condizione che lo fece mettere in luce lo scorso anno.

Domani anche la terza frazione, che da Casalecchio di Reno porta a Gaggio Montano dopo 155 km, presenta un finale in circuito da ripetere 3 volte. Ma stavolta l'arrivo sarà in salita. L'ascesa finale presenta infatti, dopo un falsopiano di 2.5 km, un tratto di salita lungo poco più di un chilometro con 400 metri al 18%. L'ultimo km, sempre in ascesa, ha però pendenze più abbordabili. Vedremo i big darsi battaglia e verosimilamente l'Androni dovrà l'onere di controllare la corsa non tanto per difendere la leadership di Ferrari, ma in quanto la cronosquadre ha lanciato in orbita le diverse frecce dell'arco di Savio.

Marco Fiorilla

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