Il Portale del Ciclismo professionistico

.

L'intervista: Una Sanremo tutta all'attacco - Pozzato: «Servirà corsa dura. Occhio a Freire»

Versione stampabile

Filippo Pozzato vincente a Sanremo nel 2006 © Bettiniphoto

«Due sono le corse che sogno da quando ero bambino, il Mondiale e la Sanremo». Con questa frase emblematica Filippo Pozzato mette subito le cose in chiaro: per lui la Classicissima di primavera, già vinta nel 2006, è il primo grande obiettivo della stagione che sta per entrare del vivo.

Filippo, perché questo amore viscerale verso la Sanremo?
«Non so, è qualcosa che ho dentro da prima ancora di scoprirmi corridore adatto a vincerla. Ricordo le vittorie di Furlan, Fondriest, Bugno guardate in tv con trepidazione, quel sabato rimanevo chiuso in casa, per ore incollato allo schermo attratto dalla magia di quel finale sempre incerto, della lotta tra attaccanti e velocisti. Già nel 2002 chiesi alla squadra (la Mapei, ndr) di farmela fare ma ovviamente, con in squadre gente come Bettini e Freire, non ci fu spazio per me che avevo solo 20 anni. Però già l'anno dopo, passato alla Fassa Bortolo, mi schierai al via da vincitore della Tirreno-Adriatico e da quella volta fu un continuo rincorrere il successo, con alti e bassi che ben conoscete...». 

Qual è la chiave per vincere quest'anno?
«Mica facile (ride)! Penso che la mia unica chance sarà quella di fare corsa dura, come nel 2010, sperando che stavolta più di una squadra ci possa dare una mano».

Chi può essere interessato a farlo?
«Ovviamente tutte le squadre che non hanno un velocista in grado di competere in caso di arrivo a ranghi compatti. Penso alla BMC che può giocarsi due ottime carte come Van Avermaet e Ballan, o alla Sky di Flecha, la Farnese di Visconti e Gatto. E anche la stessa Leopard ha un Bennati veloce sì ma non troppo e un Cancellara che può fare più male se le gambe degli avversari sono meno fresche. Ma anche la Liquigas secondo me vorrà farsi vedere e potrebbe essere interessata ad una corsa difficile».

È la prima volta da tanto tempo che arrivi alla Sanremo senza risultati all'attivo. Era programmato?
«Diciamo che abbiamo stilato un programma di avvicinamento con una sola corsa adatta alle mie caratteristiche, l'Het Nieuwsblad, ma in quella giornata ho avuto un guaio al cambio che mi ha impedito di concludere la gara. In compenso ho raggiunto una condizione molto buona che potrà permettermi già sabato prossimo di lottare spalla a spalla con i migliori».

E la squadra come sta?
«Questo è un tasto un po' dolente. Tre uomini fondamentali per me sono un po' ammaccati e non so se riusciremo a recuperarli totalmente per la gara. Hoste e Ivanov non sono stati bene negli ultimi giorni e Paolini è caduto alla Tirreno e ha ancora un ginocchio malconcio. Tutti e tre potrebbero farcela ma evidentemente non saranno al 100%».

Paolini è stato fortemente voluto da te in squadra. In cosa potrà aiutarti?
«Luca è un corridore straordinario con cui ho un buon rapporto anche al di fuori delle gare. La nostra intesa è perfetta e se dovessi ritrovarmelo nel finale potrebbe essere perfetto per aiutarmi ad impostare la volata, cosa che spesso mi riesce male e che talvolta mi ha impedito di esprimermi al meglio negli sprint affollati, vedi anche al Mondiale di Geelong».  

Un nome secco per la vittoria?
«Freire. È quello che ho visto pedalare meglio e lui dice che non è mai stato così bene, fa davvero paura. Un altro che sta benissimo è Hushovd, ha faticato negli ultimi giorni ma ha il tempo giusto per recuperare, anzi è il lavoro ideale per arrivare al meglio alla Sanremo. Con la presenza di Farrar e Haussler in squadra lo vedo anche in un possibile attacco nella discesa del Poggio o negli ultimissimi chilometri».

Boonen come sta?
«Non benissimo. L'anno scorso aveva una condizione strepitosa in questo periodo, quest'anno, anche a causa di qualche problemino fisico, non ha ancora raggiunto quei livelli. In ogni caso negli ultimi due giorni della Tirreno ha recuperato bene e in una gara singola può inventarsi qualcosa in qualsiasi momento. Idem Cavendish, non sarà il superfavorito ma ci tiene tanto, l'ho visto con i miei occhi provare e riprovare il finale e se trova la giornata buona sarà una bella gatta da pelare».

E Gilbert?
«Philippe secondo me non ancora raggiunto ha la condizione dei giorni migliori ma commetteremmo un grosso errore a sottovalutarlo visto che lui ultimamente sbaglia poco nei finali di corsa».

Nel finale della scorsa stagione è parso un po' infastidito dal fatto che tu gli corressi costantemente a ruota. Avete poi chiarito?
«A fine anno Gilbert aveva una forma strepitosa e io non avevo alternative al corrergli sulla ruota perché anticiparlo sarebbe stato un suicidio. Al Mondiale l'ho fatto finché ho potuto, poi all'ultimo giro non ce l'ho fatta a seguirlo. Qualche giorno dopo, alla Parigi-Tours, lui ha fatto uno scattino e, quando mi ha visto ancora subito dietro, ha fatto un gesto plateale nei miei confronti e si è rialzato ma a fine corsa abbiamo chiarito tutto. Io credo che quando un atleta è nettamente più forte degli altri, debba abituarsi al fatto che gli altri corrano tutti contro di lui. Guardate Boonen, corre da 5-6 anni in queste condizioni sul pavé, ha perso due Fiandre perché tutti guardavano lui ma non l'ho mai sentito lamentarsene, nemmeno in privato».

Qualcuno ha scritto che l'anno scorso ti saresti giocato una buona fetta di Sanremo quando, attaccando nel finale, hai saltato nettamente Nibali anziché collaborare con lui, cosa che avrebbe potuto inibire l'inseguimento della Liquigas, che di fatto è stata poi la squadra che ha ricucito lo strappo...
«Mah, non la penso esattamente così. In quei frangenti, nel finale di una corsa, è difficile pensare di aspettare qualcuno che va parecchio più piano di te. Quando sono piombato su di lui, l'ho saltato a tripla velocità e temporeggiare avrebbe significato non riuscire a guadagnare un buon vantaggio sul gruppo e abortire l'azione prima ancora che entrasse nel vivo. Penso che l'anno scorso io e tutta la squadra abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di vincere la corsa ma non ci siamo riusciti. Speriamo che quest'anno vada in maniera differente!».

Giuseppe Cristiano

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano