L'Intervista doppia: Pozzato&Paolini Azzurri di Russia - Pippo e Luca si ritrovano nella Katusha
Un anno che si chiude porta ad una nuova stagione da affrontare, ma un inverno rigido come è quello attuale crea notevoli difficoltà agli atleti, in particolare stradisti, per gli allenamenti. Ci sono molti modi per evitare il gelo: ad esempio spostarsi in paesi con il clima più mite, oppure rifugiarsi in un velodromo coperto come per anni ha fatto Erik Zabel, che in inverno girava i tondini di tutta Europa per le 6 Giorni, e questo gli permetteva di essere in piena forma all'inizio della stagione, in particolare per la Milano-Sanremo. Adesso anche altri atleti lo imitano e da lunedì 27 Dicembre (per 3 giorni) al Velodromo di Montichiari si sono allenati i due italiani della Katusha, Filippo Pozzato e Luca Paolini. Li abbiamo incontrati al termine di una sessione di dietro derny, guidato da Marco Villa, e abbiamo fatto loro alcune domande sulla stagione passata e sui loro obiettivi per il 2011.
Prima di guardare alla stagione passata e futura parliamo un po' di vacanze, le avete fatte?
Luca Paolini: «Sì, le ho già fatte, subito finita la stagione, e quindi ora siamo già in piena preparazione».
Filippo Pozzato: «Anche io le ho già fatte».
Ora diamo uno sguardo alla stagione passata, quella di Luca priva di successi e quella di Filippo con la sola vittoria al Giro d'Italia: che anno è stato, che valutazione vi date?
Luca Paolini: «La mia è stata comunque una stagione abbastanza positiva perché sono sempre stato presente negli appuntamenti importanti che volevo, a parte invece il Mondiale dove mi aspettavo qualcosa di più; con il calendario che ho fatto forse potevo fare qualcosa di meglio, ma sono soddisfatto».
Filippo Pozzato: «È stata una stagione, a parte per le vittorie, abbastanza buona: c'è stata una sola vittoria e quindi 6 e mezzo».
Parliamo proprio del Campionato del Mondo...
Filippo Pozzato: «Ancora?!».
Perché, c'è ancora delusione, rimpianto?
Filippo Pozzato: «Rimpianto, per il risultato».
Luca, ci sono state alcune critiche sulla tattica dell'Italia che sembra aver corso soprattutto per dare spettacolo che non per finalizzare il risultato.
Luca Paolini: «No, queste sono cose che si dicono e si son dette dopo il Mondiale, però noi avevamo in testa, secondo me, la tattica giusta: non avevamo un velocista né in gara né a casa che potesse garantirci la vittoria. Abbiamo quindi dovuto giocare d'attacco, e così abbiamo fatto. Pippo è andato fortissimo, forse è mancato un uomo nel finale, che avrei potuto essere io, per sbrogliarlo dal mezzo del gruppetto e portarlo a fare la volata nelle migliori condizioni. Però abbiamo corso bene e abbiamo dato anche spettacolo».
Progetti 2011: c'è un obiettivo in particolare?
Luca Paolini: «Vincere una Classica Monumento qualsiasi anche perché c'è in ballo una scommessa, quindi se la faccio vincere a Pozzato è meglio. Come programma penso di fare anche il Giro d'Italia, però prima penso all'inizio di stagione con le Classiche e poi faremo un bilancio anche con la squadra e vedremo cosa sarà meglio fare più avanti».
Filippo Pozzato: «Gli obiettivi son sempre i soliti, quelli di far bene alle Classiche in particolare Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix che più mi si addicono e sono più alla mia portata; stiamo lavorando bene per arrivare lì nella migliore condizione e potersela giocare con i migliori».
Come vi trovate qui a Montichiari?
Luca Paolini: «Molto bene: sinceramente è la prima volta che vengo e ho trovato una bella sorpresa perché è una struttura bellissima e credo, anzi, sono convinto che darà i suoi frutti e i suoi benefici lavorare qua».
Filippo Pozzato: «Bene, anche io è la prima volta che vengo, c'era bisogno di un impianto così in Italia, peccato che, per ora, ce ne sia solo uno: anche per i giovani può essere un bell'incentivo per avvicinare tanti corridori alla pista. È un impianto davvero molto bello».
Che tipo di lavoro state facendo?
Luca Paolini: «Adesso facciamo delle uscite il mattino di 2-3 ore con dei lavori specifici, poi veniamo qui a finalizzare il lavoro fatto in strada e cerchiamo di fare più chilometri possibile perché con la temperatura rigida che c'è fuori è difficile fare 5 ore e qui riusciamo a integrare le 3 ore del mattino ed è un buon lavoro per adesso».
Filippo Pozzato: «Siamo venuti qui soprattutto per velocizzare e fare dietro moto con il rapporto fisso che per noi è molto importante nel periodo invernale: il mattino facciamo comunque delle uscite anche su strada per il potenziamento».
Filippo, tu sei uno dei corridori che fanno più giorni di gara, pensi di continuare ancora con questo ritmo anche nella prossima stagione?
Filippo Pozzato: «Massì, piuttosto che allenarmi io preferisco correre e quindi ho sempre fatto molti giorni di gara poi anche la squadra ha queste esigenze ed è giusto cercare di assecondarle».
Luca, dopo due anni torni nel Pro Tour, ti è piaciuto il progetto che la Katusha ha pensato per te?
Luca Paolini: «Sì, in più essere di nuovo in una Pro Tour significa poter andare a delle corse a cui tengo molto come, in primis, il Giro delle Fiandre o la Parigi-Roubaix o l'Amstel Gold Race che sono le gare in cui posso esprimermi al meglio. Già il fatto di poterle correre di nuovo, per me, è un successo che mi soddisfa pienamente».
Filippo, come ti trovi nell'ambiente Katusha?
Filippo Pozzato: «Bene, bene. Abbiamo prolungato anche di un altro anno perché mi trovo bene e speriamo di poter continuare».
Luca, cosa ti rimane di questi tre anni in Acqua e Sapone?
Luca Paolini: «Sicuramente un bellissimo ricordo visto che comunque eravamo un bel gruppo, una bella famiglia e non lo dico come retorica, è la verità: sono stato sfortunato in certe circostanze, però il lavoro fatto con loro lo porterò sempre dentro di me».