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Europei Ciclocross Under 23 2010: Argento beffa per Silvestri - Van der Haar lo batte all'ultima curva

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Van der Haar vince, Silvestri si dispera © Cyclocross-em-Frankfurt.deQuando vedi l'ultima curva che ti immette sul traguardo, pensi già a quei pochi metri che ti separano dalla gloria, dagli applausi, da una maglia che ti erge al rango di migliore. Poche centinaia di metri per essere davanti a tutti ed abbandonarsi alla gioia. La fatidica ultima curva che spesso cela le porte del Paradiso ma che può nascondere anche l'antro dell'Inferno. Tutto sta nel trovare il giusto connubio tra adrenalina e sangue freddo per non essere sopraffatti dall'emozione o dalla voglia di strafare. 

In questo il traguardo di Francoforte, teatro del Campionato Europeo di ciclocross riservato alla categoria degli Under 23, ha rappresentato una lezione che Elia Silvestri terrà sicuramente a mente per il futuro, nel percorso che fin dalle annate precedenti ha intrapreso per diventare uno dei migliori specialisti nostrani del fuoristrada in tutte le sue sfaccettature, visto che come molti altri riesce ad alternare con successo l'attività del Ciclocross con quella della Mountain Bike. Probabilmente al via ci avrebbe messo di gran lunga la firma per una gara così, viste le non perfette condizioni fisiche ed una preparazione mirata a trovare il top della condizione più avanti. Una volta lì però non puoi non giocartela ed allora anche il pensiero che quella benedetta vittoria che dà gran bel lustro al palmarès possa arrivare inizia a farsi spazio, senza star troppo a pensare al fatto che Lars Van der Haar non sia propriamente l'ultimo arrivato, forte di un argento mondiale da juniores e di un successo ottenuto a Zonhoven nel Superprestige appena una settimana prima.

Tutto sembrava andare perfettamente, fino a quell'ultima curva, presa con eccessiva foga e tale quindi da rendere la ruota impazzita. Abbastanza per permettere all'ostico olandese di rimontare e lanciare la sua stilettata beffarda proprio a pochi metri dal traguardo, proprio a pochi metri da quella gloria che ora lascia spazio soltanto all'imprecazione. Ma fossimo in Elia Silvestri al legittimo rammarico uniremmo ora la consapevolezza di poter veramente lottare per qualcosa di importante, dopo che già nelle annate precedenti i Campionati del Mondo ce lo avevano mostrato degno dei migliori (podio sfiorato a Le Bandie da Juniores quando fu 4°, ottavo classificato invece lo scorso anno in Repubblica Ceca tra gli Under 23) e dopo che l'ultimo Giro d'Italia di Ciclocross, culminato nel successo assoluto, ce lo aveva mostrato capace di lottare alla pari con molti dei nostri migliori élite. Resta un argento di cui non si sa quanti si ricorderanno, perchè la dura legge di questo sport vuole spesso tramandato solamente il ricordo dei vincitori ma che mai e poi mai sarà considerato disonorevole a dispetto dell'epilogo finale.

La gara, che registrava l'assenza del campione del mondo in carica Arnaud Jouffroy, ha visto già nel primo giro la testa della corsa presa da alcuni dei principali favoriti e così si è formato un sestetto di quelli buoni: a comporlo la coppia olandese costituita da Van der Haar e Eising, il belga Jim Aernouts, lo svizzero Grand, il tedesco Schweizer e appunto il nostro Elia Silvestri. Col passare dei giri il drappello si è pian piano assottigliato, perdendo dapprima Aernouts a causa di un problema meccanico (rottura del deragliatore posteriore) e poi il tedesco Schweizer, poi è stata la volta di Eising e Grand, incapaci di tenere il passo di Van der Haar e Silvestri e relegati quindi alla lotta per il bronzo, alla quale si è iscritto il belga Joeri Adams, rinvenuto dalle retrovie. Il tandem italo-olandese non ha quindi avuto più ostacoli sulla propria strada ma proprio quando per Silvestri sembrava giunto il momento dell'affondo decisivo, l'aver preso troppo forte l'ultima curva ha portato ad un epilogo già raccontato. E' stato proprio Adams poi a salvare la baracca belga, visto che, a parte l'inconveniente occorso a Aernouts (alla fine 17esimo a 1'20"), anche Bosmans e Baestaens hanno concluso in posizioni di rincalzo e mai in lotta per il successo (rispettivamente 14esimo e 19esimo). Scorrendo l'ordine d'arrivo dalla quarta alla nona posizione si trovano i nomi di Grand, dell'altro olandese Dolfsma, di Eising, dell'altro belga Kevin Eeckhout, del francese Boulo e di Schweizer mentre la decima posizione ottenuta da Matteo Trentin (staccato di un minuto) è l'ulteriore conferma di una giornata comunque soddisfacente per i nostri, piazzati anche grazie ai fratelli Luca e Daniele Braidot (rispettivamente 12esimo a 1'05" e 13esimo a 1'11") e a Bryan Falaschi, 15esimo a 1'13". A chiudere i piazzamenti azzurri Mirko Tabacchi, 33esimo a 2'46". Note comunque positive quindi, considerando il percorso per trovare l'erede di Cristian Cominelli (peraltro intenzionato a sacrificare, almeno per ora, il ciclocross per concentrarsi sulla MTB soprattutto in chiave Londra 2012).

A Francoforte è andata in scena anche la prova riservata alla categoria juniores, che ha visto prevalere lo svizzero Lars Forster con 4" sul ceco Jakub Skala e 6" sul francese Quentin Jauregui. Anche qui qualche nota lieta per gli azzurri grazie soprattutto a Federico Zurlo, atleta al debutto nella nuova categoria ed in possesso di ottime qualità anche su strada, che ha concluso al settimo posto con 19" di ritardo.

Vivian Ghianni

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