Mondiali Cronometro 2010: Cancellara batte tutti i record - Per lo svizzero quarta iride. 2° Millar
È vero: questo titolo ce lo saremmo potuto risparmiare e avremmo magari potuto usarlo domenica, quando effettivamente, dopo le prove generali di un anno fa a Mendrisio, Fabian Cancellara i record potrebbe batterli davvero tutti, almeno in campo di Mondiali. Non è mai avvenuto, infatti, che qualcuno, da quando è stata istituita la prova a cronometro per i professionisti (ovvero dal 1994), abbia centrato la sfuggente doppietta. Ci si sono avvicinati molto, moltissimo, Indurain&Olano nel lontano 1995, in Colombia: primo e secondo a cronometro, secondo e primo in linea. Primo e primo, però, è una locuzione ancora assente dalla storia del ciclismo maschile pro'.
Cancellara non ci è andato molto lontano nel 2009, a casa sua (o giù di lì: comunque in Svizzera), ma si è dovuto fermare al quinto posto nella prova in linea. Stavolta ci riproverà senz'altro, del resto è uno dei favoriti per la gara di domenica (con Gilbert e pochi altri, a dire il vero).
Avremmo potuto aspettare per usare quel titolo, ma va anche detto che in tema di record Fabian uno importante l'ha già battuto: mai nessuno prima di lui aveva vinto quattro Mondiali a cronometro, essendosi Rogers fermato a tre (uno dei quali ricevuto post-squalifica di Millar). Di più! Nessuno aveva mai vinto quattro Mondiali tout-court, nella categoria.
In tutto questo ammannire dati e record, la notizia (sportiva) del giorno passa quasi in secondo piano; probabilmente perché non è più una notizia, lo sarebbe stata se Cancellara si fosse fatto battere a Geelong, sui 45 km della prova iridata contro il tempo. Ma ciò non è avvenuto, ovviamente, anche se in avvio di prova un David Millar in forma scintillante aveva dato l'impressione di poter arginare lo strapotere elvetico.
Addirittura 6" di vantaggio per il britannico al primo intertempo, dopo 6.6 km. Ma già al secondo rilevamento, 8 km dopo, Fabian aveva azzerato il gap. Fino a quel punto pareva - nell'ipotesi che Cancellara potesse non vincere (ipotesi tuttavia in rapido sbiadimento) - che anche Tony Martin (transitato a 9" dal duo di testa) e Richie Porte (quarto a 14") potessero inserirsi nella lotta per il successo. Ma immediatamente dopo, il tedesco ha forato, perdendo quei secondi che l'hanno messo fuori causa per l'iride; mentre il giovanotto della Tasmania ha progressivamente perso terreno, secondo dopo secondo, pagando probabilmente un motore non ancora solido come quello dei colleghi più grandicelli.
Il guadagno di Cancellara, una volta preso il giusto ritmo, è stato progressivo, inflessibile, inesorabile. A ogni successivo intertempo i margini si allargavano, e nulla è più avvenuto per invertire l'inerzia delle cose.
Al traguardo Cancellara, esultando con tanto di gesto del 4 con le dita, ha dato 1'02" a Millar, 1'12" a Martin, 1'19" a Porte. Su un livello più basso di un minuto, quinto Rogers a 2'25", sesto un buon Moerenhout a 2'40", settimo Luis León Sánchez a 2'44", ottavo Zabriskie a 2'51". Il polacco della Liquigas Bodnar (nono a 3' tondi dopo essere stato in testa per tutta la prima fase della crono - ovviamente prima che partissero i più forti) e il parvenu cileno Carlos Oyarzun (14esimo a 3'30"), già visti bene all'opera nell'"amichevole" Herald Sun World Classic di domenica scorsa, sono i due nomi su cui poniamo un ulteriore accento in questa giornata in cui non possiamo parlare di italiani visto che in gara, purtroppo o - soprattutto - per imperizia di qualcuno, non ce n'erano. Per i colori azzurri da domani, in qualsiasi caso, andrà meglio.