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Tour de l'Avenir 2010: L'imboscata degli Hardyti - Attacco trasversale, Eijssen mantiene la gialla per 17"

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Hardy con i compagni di fuga - Foto www.letour.fr

 La quarta tappa del Tour de l'Avenir, da Ambert a Vals-Les-Bains, doveva essere una tappa interlocutoria, almeno a giudicare dall'altimetria e dalle fatiche alla quale segue (senza dimenticare quelle che precede). Ma, vuoi il percorso ondulato e difficoltoso della prima parte, vuoi le molte cadute, vuoi la lunghezza della tappa (183 chilometri per un gruppo di semiprofessionisti e dilettanti non sono uno scherzo), questa tappa si è trasformata in una bella baraonda, e più nazionali han tentato di scalzare Eijssen, a cominciare da quella francese che ha portato a casa la tappa con Romain Hardy, neoprofessionista della Bretagne-Schuller già distintosi in diverse prove quest'anno (sul podio della Boucles de l'Aulne e del Polynormande).
La partenza è in salita, con un gpm di terza categoria dopo 12km. Ad andarsene sono Hardy (Francia A), Barbas, Bardet (Francia B), De la Cruz Melgarejo, Herrada (Spagna), Chaves (Colombia), col colombiano che scollina in testa a questo GPM come agli altri 4 che seguiranno (a fine tappa vestirà la maglia a pois).
Al km 21 avviene una vera e propria sostituzione; il tedesco David Rosch riesce a raggiungere i fuggitivi, mentre De La Cruz cade rovinosamente ed è costretto ad abbandonare la corsa. I 6 raggiungono alla C
ôte de la Cromasse il loro vantaggio massimo di 3 minuti, ma mancano ancora 120 km all'arrivo.
La situazione però per Eijssen è critica. Bardet è maglia gialla virtuale e anche Rosch è molto vicino in classifica, quindi Francia e Germania staranno coperte. Anche Herrada non è messo male, a vantaggio della Spagna. I colombiani poi, difficilmente tireranno contro un compagno di squadra. Resta al pur debole Belgio prendere in mano la corsa; la fortuna non lo aiuterà perchè alcuni dei compagni di squadra cadranno durante l'odierna traversata dell'Ardeche.
Intanto, nella discesa della Côte d’Yssingeaux se ne va tutto solo Nikita Umerbekov, concorrente del reality kazako "Chi vuol essere Vinokourov?": gli ci vorranno 50 chilometri di falsopiano per riprendere i fuggitivi e la stanchezza lo penalizzerà inevitabilmente nel finale, ma quando in un paese si hanno certi 'modelli educativi' tutto questo diventa normale. Il gruppo invece non recupera e giunge ai -60km dall'arrivo con un distacco di 2'30" dai fuggitivi. Da qui in poi la strada scende costantemente fino a Vals-Les-Bains, il ritmo inevitabilmente è più veloce. Ai -40 succede qualcosa che aiuterà Eijssen: Hardy, Bardet e Rosch staccano i loro compagni di fuga che verranno inevitabilmente ripresi dal gruppo. A questo punto i belgi, oramai stremati e coi soli Serry e Billie a fianco di Eijssen, possono sperare nell'aiuto delle squadre che non si chiamino Francia e Germania, interessate a difendere la loro posizione in classifica o a portare a casa la tappa. Il gruppo però, a causa della forte andatura, si è dimezzato, qualcuno cade (Roe è costretto ad abbandonare, così come De La Cruz prima, mezzo Lussemburgo e altri 4 atleti), l'altra metà arranca per arrivare al traguardo, specie Taylor Phinney che vuole portare a casa a tutti i costi la "lanterne rouge", anche se magari non è ciò che aveva preventivato alla partenza. Insomma, le forze fresche in gruppo son poche e lì davanti 2 su 3 son professionisti, abituati a queste distanze, specialmente Hardy: Bardet sogna a lungo la gialla. Inoltre la collaborazione è perfetta fino all'ultimo  chilometro.
Alla fine il gruppo limita i danni a 2'06". Rosch tenta la volata lunga, Hardy contrattacca ed evita la rimonta di Bardet. L'atleta della Francia B raggiunge Pantano in seconda posizione in classifica generale, a 17", mentre Rosch si inserisce al quarto posto a 45". Se domani non pagheranno lo sforzo, si inseriscono nella lotta per la vittoria finale.
A proposito di domani. Altra tappa-trappola: si arriva a Loriol-sur-Drome e la prima parte di gara, come oggi, è in alta quota. Se non dovesse svilupparsi un'azione fatale come quella di oggi, comunque la Côte des Roberts a 13km dalla fine potrà far scompiglio: niente sogni tranquilli per Yannick Eijssen, che in merito alla giornata di oggi dichiara: "Questa mattina avevamo previsto di lasciar andare la fuga e di controllare in funzione di chi era davanti. Ero piuttosto fiducioso, ma non pensavamo che la tappa sarebbe diventata così dura. In più, alcuni dei miei compagni sono caduti e così mi sono ritrovato solo: alla fine non sapevo neppure quanto margine avessero preso i fuggitivi. Quando sono arrivati intorno ai 3', abbiamo accelerato per difendere la mia maglia gialla. Mi batterò fino allo stremo per conservarla. Ma più di ogni altra cosa, bisognerà esser forti nella tappa di Risoul. E' una salita difficile e ciò può essere un vantaggio per me: ho ancora delle buone gambe.."

Nicola Stufano

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