Giro della Valle d'Aosta 2010: Ma non Edet l'ultima parola - Bongiorno tenta la grande impresa

Si anima anche la quinta tappa del Giro della Valle d'Aosta: i GPM lontanissimi dal traguardo non permettevano molti sforzi di fantasia. Alla vigilia della corsa dicemmo che una tappa del genere sarebbe esplosa se il leader si fosse dimostrato debole: così non è stato, anzi Ignatenko ha dimostrato di saper gestire al meglio la situazione. Tuttavia, la corsa è stata più che animata e più di un uomo di classifica ha tentato di evadere per fare il colpaccio. Alla fine a Ville-La-Grand ad alzare le braccia è ancora una volta un francese, Nicolas Edet, precedendo due ossi duri come Talansky e Bongiorno.
Non prende il via da Marigner Stefano Locatelli, fiaccato dalle giornate precedenti, così come Tim Wellens e Alex Howes. Son rimasti in gara dunque 90 contendenti. Al km 11 prende il via l'azione decisiva: l'azione è promossa da Jimmy Turgis, un primo anno francese tutto pepe che si sta rendendo protagonista a questo Val d'Aosta, con Mammini (Mastromarco), Mainard (Rhone-Alpes), Gobbi (Bata), Heytens (WC Soenens); presto si uniscono i compagni di Turgis Edet ed Elissonde, Stocco (Trevigiani), Alfio Locatelli (Palazzago), Sys (Beveren), Fedi e Barabesi (Hopplà), Vaccher (Zalf), l'ex leader Novikov (Itera-Katusha), Talansky (USA), Di Carlo, Martinelli (Futura), Pichetta, Nikolienko (Cerone) e l'immancabile Pozzo (Viris), già matematicamente vincitore della classifica degli sprint intermedi. Un'azione seria che il gruppo deve limitare: il vantaggio non sale sopra i 2'. La pioggia, la stanchezza e le salite fiaccano i corridori sullo storico Jouxplane, non i francesi che ci tengono a vincere in casa e prendono i punti della speciale classifica sul colle per difendere la leadership di Bonnin.
È Sul Col de la Ramaz che la corsa si anima ulteriormente: Manuel Bongiorno tenta l'assolo coi fuggitivi a 1'20" di vantaggio, e ormai dimezzati. Negli ultimi chilometri de la Ramaz, salita dal versante opposto rispetto a quello del Tour de France, riesce a raggiungere il suo compagno di squadra Di Carlo, Talansky, Edet, Vaccher, Novikov, Pichetta e Barabesi. Bongiorno è scatenato anche in discesa, spezza in due il gruppetto portando con sè Pichetta ed Edet. Sulle rampe del Plane Joux riesce a distanziare il gruppo con un forcing infernale, facendo fuori prima Edet, e poi Pichetta che va letteralmente in crisi. Finisse qui la tappa, dovremmo registrare una memorabile impresa del giovanotto di Feucecchio nato in Calabria. E invece no: macano 50 km al traguardo e andare avanti da soli è follia. Manuel aspetta Edet e Talansky, mentre Pichetta finisce tra gli altri inseguitori che ai -20 km dal traguardo verranno ripresi dal gruppo. I battistrada riescono a mantenere una buona andatura fino ai -10 km, quando dal gruppo i Trevigiani fiutano l'odore della selvaggina ed è addirittura un trio, Graziato-Sgrinzato (ma lo fanno apposta?)-Stocco ad uscire, con Boem e Santoro, per tentare il riaggancio: i russi li lasciano andare. Troppo il margine per i battistrada, così i tre possono giocarsi le loro carte a Ville-La-Grand: Talansky tenta un vano anticipo, Edet sfrutta il lavoro di Bongiorno e porta a casa la tappa. Rinviato così il primo successo tra i dilettanti per l'astro nascente del Futura Team, ma forse è meglio così: all'arrivo la giuria declassa il ragazzo di 20" per rifornimento in zona vietata. Nonostante ciò, Bongiorno vola al 3° posto in classifica, pari tempo con Fabio Aru, ventenne sardo. Sardi, Calabresi, Lucani: i corridori meridionali non smentiscono la loro vocazione per il fondo e le salite.
Domani proprio a Ville-La-Grand si chiuderà la corsa, dopo un circuito di 80 km abbastanza facile. Difficile che un percorso così possa ancora sconvolgere la classifica: primo e secondo posto sembrano ormai assegnati. Per il podio invece l'incertezza domina: Aru e Bongiorno non sono soli, i belgi De Clercq e Bekaert, forti della loro regolarità, hanno appena 30" di ritardo.