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Tour de Pologne 2010: Un'altra volata thrilling - Hutarovich primo a Katowice

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La vittoria di Hutarovich a Katowice - Foto Freepress.pl © Wojtek SzabelskiIl Giro di Polonia vive un'altra frazione interlocutoria, interpretata da alcuni (gente come Napolitano o Greipel) in maniera alquanto arrembante (con attacchi personali e non nell'ottica di uno sprint generale), e conclusasi però, e per l'appunto, in volata, col successo di Yauheni Hutarovich su Lucas Haedo e su un Allan Davis che con questi altri 4" di abbuono rafforza per il momento la sua maglia gialla di leader.

Tappa chiusa allo sprint, e ci troviamo ad avere a che fare con un'altra volata da moviolizzare: una goduria per gli amanti dell'esercizio del rewind (tra i quali - candidamente - ci iscriviamo), ma di sicuro non un esemplare puro di sprint, di quelli che riempiono gli occhi. Tanto equilibrio, tanti errori, e alla fine un vincitore che non è di primissima schiera, ma che è pur sempre un bel giovanotto: il quale potrà ulteriormente crescere nel prosieguo di una carriera che finora l'ha visto protagonista in corse di secondo piano (quest'anno ha vinto una tappa al Circuit de Lorraine, ma ha pur sempre primeggiato anche in due frazioni del Giro del Mediterraneo). Ma Hutarovich ha in fondo solo 26 anni, il che vuol dire che nel prossimo lustro (almeno) non ci stupiremo di ritrovarlo in testa a ordini d'arrivo di un certo prestigio.

La frazione di Katowice, molto breve (appena 122 km), è volata via tra un tentativo e l'altro, prima dell'azione di Danilo Napolitano, Dominique Rollin e Mirco Lorenzetto a poco più di 20 km dal traguardo. I tre, partiti sullo slancio di un Gpm particolarmente risibile, hanno pedalato in armonia per una decina di km, dopodiché sono stati ripresi da un'altra strana coppia: André Greipel, vincitore della tappa di ieri, ha deciso infatti di rompere gli indugi e uscire in caccia, forse convinto che la tortuosità (di alcuni tratti) del circuito finale avrebbe impedito una volata a ranghi compatti. Con lui, nell'inseguimento al terzetto di battistrada, il compagno Peter Velits, a sottolineare la volontà offensiva dell'HTC.

Ma ancora la Vacansoleil ha giocato un ruolo di primo piano, accanto a Sky e Liquigas, nel tenere chiusa la corsa, e i 5 estemporanei fuggitivi sono stati ripresi a 8 km dalla fine. Appassionante il grande lavorìo, da lì in poi, per organizzare il tanto atteso sprint. Con la formazione olandese di Carrara e Bozic a menare le danze, e con un Bennati solo e abbastanza sperso nelle prime posizioni del gruppo tra i 2 km e il triangolo rosso dell'ultimo (Daniele cercava con lo sguardo qualche compagno da lanciare: Guarnieri o Sagan, nelle sue intenzioni), a giocare il jolly è stato un altro italiano: Alberto Ongarato (che nei giorni scorsi ha festeggiato la nascita di due gemelli) ha dimostrato cosa vuol dire la parola esperienza, e ai 1100 metri, su un curvone a destra, ha fatto un bellissimo buco.

Davanti a lui, in quel momento, c'erano due compagni di squadra, Borut Bozic (ovvero il velocista della compagnia) e Björn Leukemans a tirare la volata al compagno; coi due Vacansoleil, altri due uomini: Reimer della Cervélo e Veelers della Skil. Il quartetto per un attimo è parso in grado di tenere quel minimo vantaggio sul resto del gruppo, ma i battistrada non immaginavano forse che alle loro spalle si sarebbe scatenato un ottimo inseguitore (su pista: campione europeo a squadre quando era juniores e under 23) come Ian Stannard: il britannico del Team Sky ha chiuso il buco tutto da solo (portandosi a ruota Sagan), ed ecco che ai 500 metri la situazione era nuovamente tutta da definire.

Che la Sky volesse lasciare un'impronta profonda, lo si è capito allorquando sulla sinistra Hayman è partito troppo lungo per lanciare la volata di Sutton. Nel momento in cui però è toccato a Chris fare la differenza, di mezzo s'è messo Wouter Weylandt, che ai 200 metri ha un po' tagliato la strada all'inglese (nulla di irregolare, per carità), il quale ha iniziato ad agitarsi e a mandare platealmente a quel paese il collega, ma nello smettere di pedalare ha chiuso la via a Sagan che veniva in forte rimonta alle sue spalle.

Ai lati della strada, visto il tappo centrale (Weylandt non ha saputo tenere fino allo striscione e ha chiuso arrancando in sesta posizione), i protagonisti del testa a testa che ha richiesto un mezzo esame al fotofinish per stabilire chi avesse vinto: da sinistra è uscito prepotentemente Hutarovich, mentre da destra Lucas Haedo è partito forse con 10 metri di ritardo, non riuscendo a completare una rimonta che sarebbe stata memorabile, ma fungendo comunque da ottimo punto d'appoggio per Davis, che sbucato dalla ruota dell'argentino ha potuto incamerare i già citati 4" di abbuono in palio per il terzo posto.

Veelers, reduce dal tentativo a 4 dell'ultimo chilometro, ha comunque conservato forze sufficienti per prendersi il quarto posto davanti a Kenny De Haes; Bozic ha chiuso solo settimo, e il primo degli italiani, come a Varsavia, è Guarnieri: solo che Jacopo stavolta fissa sull'ordine d'arrivo soltanto un più che anonimo 23esimo posto. Il corridore della Liquigas è comunque in alto in classifica (terzo a 4" da Davis e a 1" da Greipel), anche se domani tutto potrebbe cambiare, se le salite di metà tappa faranno selezione (almeno respingendo indietro qualcuno dei velocisti che popolano le zone alte della generale); in ogni caso la due giorni successiva dovrebbe bastare a renderci un vincitore del Giro di Polonia che sia un corridore completo, in grado di muoversi anche in salita e non solo veloce in volata.

Marco Grassi

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