L'intervista: Aldegheri junior punta i pro' - Ecco l'atleta della Mantovani

Bergamo-Verona. Un percorso lungo centosedici chilometri. Due squadre diverse nelle rispettive città: l'UC Bergamasca e la Mantovani Cycling Fontana. E per un ragazzo, un semplice avvicinamento a casa e un cambiamento di squadra sono stati passi importanti. Mettere la maglia verde della Mantovani diretta da Mauro Patrese ha dato a Daniele Aldegheri la spinta necessaria per migliorarsi e cogliere tante soddisfazioni in questo 2010. Il classe 1990 - fratello di Diego - sta facendo un'ottima stagione e, a questo punto, non è detto che rimarrà ancora un altro anno fra i dilettanti. Al suo secondo anno nella categoria Under 23 sogna il passaggio tra i pro: «Alla fine della stagione, faremo i conti, ma dovrei avere i punti per passare pro'. In ogni caso, ci spero, soprattutto grazie all'aiuto del mio procuratore Moreno Nicoletti. Sto dimostrando buona prospettiva. Comunque, se passo, l'anno prossimo, dovrò riniziare da zero».

Il suo agente, però, non è cosi sicuro: «L'ipotesi dello stage esiste. Ma secondo me non sarebbe un bene per lui salire già nella categoria del professionismo, perché Daniele deve fare un terzo anno nella categoria. Cosi potrà maturare e essere più sicuro di sé. Non serve a niente di buttare un giovane nella mischia troppo presto. Rischia di perdersi».

Anche se non dovesse compiere il salto di categoria, Daniele Aldegheri è lo stesso l'autore di una proficua stagione: «Per il momento sono molto soddisfatto. Fino a adesso ho colto una vittoria, il GP De Nardi, però con un pizzico di fortuna avrei potuto raccogliere migliori risultati. Con tutti i miei piazzamenti mi sono guadagnato la convocazione in Nazionale, fatto che mi ha reso orgoglioso perché mi ha permesso di proseguire una striscia azzurra che ho iniziato da Juniores. Putroppo ho dovuto rifiutare quella convocazione, perché puntavo al Gran Premio della Liberazione. Sulle strade di Roma, ho sfiorato l'obiettivo massimo; sono stato ripreso all'ultimo giro».
Dopodiché arriva anche il Giro Bio e un'altra convocazione per gli Europei di Ankara: «Al Giro Bio ho colto un quinto e ottavo posto. Con i miei piazzamenti e le miei prestazioni ho potuto di nuovo ambire alla maglia azzura. Il ct Amadori mi aveva convocato come prima riserva, mi ero preparato al meglio per fare la gara, ma sono stato lasciato fuori. Adesso cercherò di andare sempre più forte per cercare un'altra vittoria. Voglio guadagnarmi la chiamata per andare a Melbourne a correre il Mondiale».
Daniele Aldegheri è uno sportivo che si conosce veramente e sa di dover migliorare: «Sono troppo attendista. Spesso in gara aspetto molto prima di partire. Non faccio quello che sento. Va detto che comunque non mollo mai; quando sono lanciato, vado a tutta».

Fare parte della Mantovani e raggiungere il fratello maggiore ha permesso a questo secondo anno di poter iniziare a vedere i propri progressi: «Anche se ho mantenuto un buon feeling con lo staff della Bergamasca, qui mi sento a casa. C'è una bella squadra attorno di me e i risultati si vedono. In più sono con mio fratello Diego, il mio braccio destro. Correre con lui mi fa essere tranquillo e più sicuro perché lui mi dà i giusti consigli, mi fa capire quali sono gli errori da non commettere. Io l'ascolto e cerco di non farli più». Per rilassarsi, Daniele ama passeggiare a cavallo: «Ne ho due, Kepi e Birillo. Poi amo anche fare il motocross».