Tour de France 2010: Mad Mark oltre la sfera del tuono - 5 Cavendish, 3 Contador: ciao Tour!
Si chiude con la quinta vittoria di Mark Cavendish il Tour de France 2010. Per fortuna che il britannico era in crisi, a inizio Boucle, visto che si è fermato appena a un successo dal suo recordo personale di un anno fa. Alle sue spalle, il suo rivale principale negli sprint, quell'Alessandro Petacchi che però si consola ampiamente portando a casa una maglia verde che per l'Italia aveva un solo precedente (Bitossi 1968).
L'ultima tappa del Tour è come al solito una festa in cui si sprecano fotoricordo e brindisi. Addirittura i primi due della classifica improvvisano un attacco: Contador scatta da solo, poi lo raggiunge anche Schleck, ma - quando si dice la nemesi - il lussemburghese è frenato da un problemino al cambio. Il gruppo guarda divertito, poi quando "i fuggitivi" si rialzano qualcuno inizia a carburare per provare una fughetta parigina.
Si muovono in 11 al km 60 (a 42 dall'arrivo): Casar, Roux, Riblon, Martin, Nicki Sörensen, Knees, Kroon, Pauriol, Pérez Lezaun, Hondo e Pérez Arrieta. Sono gli ultimi fuggitivi del Tour, ma non guadagnano che 20" su un gruppo già proiettato allo sprint finale. Sörensen, Knees e Kroon provano a prolungare l'azione, ma il plotone non fa sconti e riprende tutti.
La lotta su cui sono puntati tutti gli occhi, oltre che quella per il successo di giornata, è quella per la classifica a punti: Petacchi si incolla alla ruota di Hushovd (che lo segue nella graduatoria) col chiaro intento di marcare il norvegese, anche a costo di perdere qualche chance per la vittoria. Infatti, mentre sul rettilineo finale AleJet spunta alle spalle del trenino Cervélo, Cavendish parte a doppia velocità sull'altro lato della strada, e scava immediatamente un solco che lo spezzino, venendo su a una velocità inferiore, non può mai sperare di chiudere.
CannonBall onora alla grande il suo soprannome e vince nettamente facendo con la mano il segno del 5, un bottino che alla vigilia del Tour forse non avrebbe nemmeno osato sperare. Secondo e contento è Petacchi, che per la prima volta arriva a Parigi in verde (come aveva già fatto a Milano in ciclamino e a Madrid in azzurro-giallo: come lui solo Merckx, Hinault e Jalabert) coronando un grande Tour in cui ha pure vinto due tappe (unico italiano a braccia alzate). Terzo di giornata Julian Dean, poi Roelandts, Freire, Ciolek e solo settimo Hushovd (che alla fine si fa scavalcare pure da Cavendish nella classifica a punti).
Contador si porta a casa il terzo Tour, Schleck il secondo piazzamento d'onore, Menchov il secondo terzo posto. Il primo italiano in classifica è Cunego, 29esimo (ma non era partito per far classifica), Basso è 32esimo e delusissimo, a quasi un'ora di ritardo da quel podio cui ambiva. In compenso, insieme alla verde, portiamo a casa la maglia nera, grazie a un Adriano Malori che ha tenuto duro fino in fondo ed è stato superato solo da Bert Grabsch nella crono di Pauillac (che il tedesco ha chiuso al terzo posto): il giovane emiliano della Lampre è 170esimo e ultimo, a 4h27'03" da Contador. Complimenti anche a lui.