Giro Donne 2010: Una Abbott indimenticabile - Mara sullo Stelvio. Bene Tatiana
Per lei scalare i 2758 metri del Passo dello Stelvio non sarà facile come bere un bicchier d'acqua ma è sicuramente più semplice che stappare una bottiglia di champagne. Mara Abbott salta di gioia sul podio della Cima Coppi del Girodonne, ha appena domato lo Stelvio, dimostrando una superiorità in salita impressionante.
«Era stato tutto programmato. Avevamo studiato bene la tappa, si era deciso di tenere cucita la corsa fino ai piedi dello Stelvio per poi far guadagnare a Mara il più possibile». Così parlò Manel Lacambra, tecnico Re Mida che trasforma in rosa ogni squadra che dirige. L'anno scorso era alla Cervélo e portò sul gradino più alto del podio Claudia Häusler. Quest'anno fa lo stesso regalo alla Nazionale statunitense ed a Mara Abbott, al suo primo trionfo rosa. Si parte sotto il sole del piccolo Tibet, Livigno, subito si affronta il valico di Trepalle ed il Passo del Foscagno. Sul primo Gpm di giornata transita davanti Emma Pooley, che vuole riprendersi la maglia verde. Alla fine sarà sua.
Nella discesa tecnica del Foscagno si cerca l'imboscata, al fine di isolare le più forti in salita, ossia Abbott e Pooley su tutte. Cade la Neben, per lei l'addio al Girodonne avviene da un'ambulanza, si sospetta una frattura alla clavicola. Si forma un gruppo composto da 24 unità in un primo momento, che si dimezza poco dopo. Le 12 atlete che comandano la corsa sono Häusler, Arndt, Zabelinskaya, Pitel, Treier, Guderzo, Vysotska, Vos, Van Vleuten, Brand e la maglia rosa Mara Abbott scortata dalla compagna Shelley Evans. Poco più indietro, a 1'03" di distacco, un altro gruppetto, tra le quali si distinguono Emma Pooley, Evelyn Stevens e Tatiana Antoshina.
Alle prime rampe dello Stelvio la situazione si ricompatta e le migliori fanno la selezione. Un primo gruppo è capeggiato da Emma Pooley. La britannica fa l'andatura ma la maglia rosa controlla. Guderzo ha con sé le compagne Antoshina e Vysotska, mentre Arndt ed Häusler cercano di non perdere le ruote. Marianne Vos è già in riserva. La campionessa olandese si stacca poco dopo e taglierà il traguardo in decima posizione, a 7'44". Quando mancano dodici chilometri all'arrivo Emma Pooley se ne va tutta sola. Il gruppetto esplode ed al suo interno restano Abbott, Guderzo, Arndt, Häusler, poco più indietro Antoshina e Vysotska, che hanno patito il repentino cambio di ritmo.
La maglia rosa non perde terreno, anzi, resta per qualche secondo a controllare chi vuole tentare l'inseguimento alla Pooley. Nessuna valorosa, così prende in mano la situazione in prima persona ed in un paio di pedalate si riporta sulla bionda Cervélo. La coppia sale per i tornanti che stanno facendo la storia di comune accordo. Dietro la Guderzo capisce che bisogna agitare le acque e dà un'accelerata che fa staccare Claudia Häusler prima, Judith Arndt in un secondo momento. La tedesca dell'HTC-Columbia approfitta di un tratto di respiro per riportarsi sull'iridata di Mendrisio mentre davanti il vantaggio dei due camosci cresce. Dai 20" che erano si portano a poco a poco a quasi un minuto.
Ai -3 Mara Abbott decide che la compagnia della Pooley non le è più gradita e si produce in un'accelerata che fa fuori la Cervélo. Perde venti metri, l'inglesina, ed il vantaggio della Abbott sale tornante dopo tornante. Il successo prestigioso è vicino. La Pooley non può nulla contro una Abbott così superiore in salita e limita i danni arrivando sul Passo dello Stelvio 27" dopo la ragazza del Colorado.
A 1'43" Judth Arndt, che precede sia nella classifica parziale che nella generale Tatiana Guderzo (la vicentina giunge terza sullo Stelvio ed occupa il gradino più basso del podio nella generale). La Antoshina e la Vysotska precedono una Claudia Häusler dalla quale ci si sarebbe aspettato un Giro d'Italia nettamente migliore. Il quarto posto a 5'29" dalla Abbott è sintomatico della deludente prestazione della bavarese, ma in gruppo si è tutti concordi, ha vinto la migliore del lotto. In un Giro per scalatrici pure non poteva che vestire le effigie del primato la Abbott. Una giornata perfetta ieri, con l'attacco sul Maloja e la cavalcata fino a Livigno. Oggi il delitto perfetto, regalando spettacolo, riprendendo e poi staccando la più forte in salita insieme a lei, Emma Pooley.
La britannica senza la foratura nella tappa di Albese con Cassano avrebbe una classifica generale migliore della quinta piazza a quasi sette minuti dalla Abbott. Si può consolare con la maglia verde dei Gpm, ma è una consolazione più magra di Mara Abbott, vincitrice a trentadue denti, sempre allegra, scherzosa, sorridente eppure involontariamente così crudele nell'infliggere distacchi di altri tempi alle amiche ed avversarie. Basti pensare che la seconda classificata, Judith Arndt, è distanziata di 2'08", mentre la venticinquesima classificata, la Top Girls Valentina Carretta, paga ben un'ora. Domani passerella dall'autodromo di Monza a Monza. Dopo tre tappe massacranti dal punto di vista altimetrico, le ruote veloci - ma non solo loro - accoglieranno come manna dal cielo questa frazione pianeggiante.
