Tour de France 2010: Quanto è forte questo Petacchi? - AleJet domina, male Cavendish
Nonostante le molte cadute degli ultimi due giorni, tutti i corridori che hanno concluso la tappa di ieri sono riusciti a prendere il via oggi da Cambrai. La partenza è stata molto tranquilla e senza la classica battaglia per cercare la fuga buona: dopo appena un chilometro e mezzo, infatti, è scattato Dimitri Champion che è stato subito raggiunto da De Greef, Vogondy, Isasi e Mayoz. I cinque hanno proceduto per tutto il giorno di buon accordo, ma naturalmente un gruppo compatto nelle prime giornate di un GT, su un percorso facile, con le squadre ancora abbastanza al completo, non dà scampo.
I cinque attaccanti non hanno potuto mettere in cascina un vantaggio troppo consistente (3'50" il margine massimo, toccato al km 48), e addirittura per lunghissimi chilometri sono stati tenuti quasi beffardamente a bagnomaria a pochi secondi di distanza da un plotone che non voleva certo riprenderli troppo presto per vedersi poi sfuggire qualche contrattaccante.
Solo a 3 km dal traguardo, dopo che De Greef già si era rialzato, la tenaglia del gruppo (guidato dalla HTC) si è stretta intorno ai quattro superstiti. Il plotone ci ha messo qualche centinaio di metri per riassemblarsi, ma di fatto non è stata una sfida fra treni a decidere la tappa, ma un testa a testa tra i velocisti stessi. Il chilometro finale, dopo un'interminabile serie di rotonde, era piazzato su un lungo rettilineo sul quale la Columbia pareva in ogni caso tenere bene in mano la situazione: Cavendish piazzato molto bene, Renshaw ad aprirgli il cammino. Il problema per il britannico era la muta affamata alle sue spalle: Hushovd-Petacchi in sequenza, McEwen e Freire subito dietro: nomi da far tremare i polsi non saldissimi del Mark versione 2010.
Ai 300 metri per AleJet era già tempo di fare la differenza: partito in anticipo, lo spezzino ha scartato verso sinistra, smarcandosi da Hushovd che si è imballato praticamente subito. Dietro al norvegese, Freire ha a sua volta finito anche lui la benzina abbastanza presto, mentre alla ruota di Petacchi si era portato uno che aveva capito già tutto, McEwen; dietro all'australiano, un Dean pronto a fare le veci di Farrar; a centro strada, abbandonato al suo destino, Mark Cavendish, superato in tromba da AleJet che dimostra così di non aver bisogno della caduta di mezzo gruppo per vincere, anzi!
Il problema di Mark è stato comunque proprio l'anticipo strepitoso di Petacchi, che ha fatto una volata smisurata: fosse partito ai 200-150 metri, il capitano della Lampre avrebbe lottato probabilmente proprio con Cavendish; ma in uno sprint di 300 metri, in tanti scoppiano a due terzi dello sforzo: li abbiamo già citati, Hushovd, Freire, poi Cavendish. Anche McEwen, dato tutto per tenere Peta, ha finito senza fiato e superato da un tonico Dean e, a centro strada, da un Boasson Hagen che ha cilindrata un po' diversa da quella dello sprinter puro, in realtà. Quinto Hunter (forse si poteva coordinare meglio con Dean), ottavo un ottimo Oss, che precede proprio i nobili Thor e Oscar.
In classifica non cambia niente, Cancellara conserva la maglia gialla che senza problemi dovrà portare domani da Épernay a Montargis, in un'altra tappa piatta in cui Petacchi metterà in palio un pezzetto dello scettro di miglior velocista del Tour 2010: fin qui, non c'è alcuna discussione su chi debba essere il possessore di tale scettro.