Giro Donne 2010: Treno Marianne: una freccia rosa - Sprint a tre su Arndt e Zabe
Seconda tappa mossa e seconda vittoria per Marianne Vos. Il Giro Donne, dopo la padrona delle volate, trova la padrona delle tappe intermedie, quella per cui probabilmente aveva deciso, dopo due anni di forfait, di scendere in Italia a miracol mostrare. Sulle salite sbuffa, ringhia, rimane attaccata con i denti e poi sfrutta le sue accelerazioni per mettere le avversarie al proprio posto, questa è Marianne Vos.
Ieri sull'ultima salita ha tenuto le ruote di una scatenata Tatiana Guderzo, oggi ha fiutato il pericolo quando Olga Zabelinskaya sull'ultimo strappetto nel circuito attorno ad Arcisate, le è piombata addosso come un falco assieme a Judith Arndt e poi le ha bruciate nella volatina, in scioltezza. La corsa ha avuto il primo momento decisivo sul Gpm di Cunardo, a 42 km dall'arrivo, dopo il quale si è formato un gruppetto di una trentina con tutte le favorite, nessuna esclusa, che hanno approcciato il circuito finale tutte assieme. L'ultima difficoltà, uno strappetto, era posto tra i meno 4 e i meno 3 dall'arrivo. Zabelinskaya ha accelerato, come detto Vos e Arndt non le hanno lasciato spazio, mentre dietro Tatiana Guderzo, come lei stessa ha ammesso, non ha rischiato troppo in discesa ed è rimasta lì a qualche secondo, fino all'arrivo, quando ha regolato - a otto secondi dalle prime - le immediate inseguitrici.
Con Tatiana sono arrivate Pucinskaite, bella protagonista oggi sui saliscendi del varesotto, le ottime ucraine Ovcharenko e Vysotska (Guderzo ha trovato un'insperata spalla per le tappe più dure), Berlato, sempre più convincente anche lei, Abbott e Häusler. Qualche secondo in più lo perdono Van Vleuten e Pooley, mentre è vicino al mezzo minuto il ritardo delle statunitensi Stevens (a proposito, l'atleta HTC ha deciso di contendere a Pooley lo scettro di peggior discesista del gruppo) e Neben, che pare lontana dalla condizione migliore.
La maglia rosa rimane saldamente sulle spalle di Marianne Vos che ora può contare su 25 secondi nei confronti di Arndt, più di un minuto su Guderzo, 1'23" su Häusler e 1'31" su Zabelinskaya. La russa oggi ha dimostrato una condizione invidiabile, "sporcata" da una condotta di gara molto generosa, per usare un eufemismo - alla "Buba" come qualche collega ha sussurrato - tutto il giorno in testa al gruppo a menare e alla fine c'è sempre chi si è risparmiata che raccoglie i frutti del suo lavoro. La maglia verde passa ad Emma Pooley che, se è vero come dice che è qui per aiutare Häusler, potrebbe farne il suo obiettivo personale.
Da domani si sale in maniera decisa, Colma di Sormano nei primi chilometri e Ghisallo nel finale sono molto invitanti per le scalatrici che si trovano a dover recuperare terrano, ancor prima dei tapponi alpini.
