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L'intervista: Cunego pensa alle tappe alpine - Tour de France, Damiano ci riprova

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Damiano Cunego in azione in discesa - Foto Lampre-ngc.com © BettiniQuello del 2010 sarà il terzo Tour de France per Damiano Cunego dopo le esperienze del 2006 e del 2008, costellate più di dolori che di gioie, c'è da dire. La conquista della maglia bianca quattro anni or sono, con un finale in crescendo, lasciò speranze per un buon rapporto in futuro tra il veronese e la Grande Boucle, cosa che fu smentita due anni dopo da prestazioni disastrose nelle tappe clou e condita da una rovinosa caduta e dal conseguente ritiro dalla corsa a tre tappe dalla fine.
Damiano ci riprova, la voglia di far classifica è stata accantonata ma un successo di tappa sulle strade francesi, solo sfiorato all'Alpe d'Huez '06, cambierebbe sostanzialmente un bilancio stagionale ad ora piuttosto povero.

Damiano, come ti senti a così pochi giorni dalla partenza del Tour de France? Sei pronto per tornare al Tour dopo averlo saltato l'anno scorso?
«Sì, certamente. È sempre un piacere per me gareggiare in Francia, un paese in cui ho tanti tifosi e dove sono molto apprezzato. Per questo ho fatto tutto il possibile per regalare agli appassionati dei bei momenti».

Quali sono le tue ambizioni quest'anno?
«Io penso che per la classifica generale questa volta ci saranno troppi corridori di grande livello, quindi mi piacerebbe provare ad essere protagonista nelle tappe: il mio obiettivo è di vincere una tappa grazie ad un bell'attacco».

Molte persone si aspettano sempre di vederti lottare per un posto nei primi cinque nei Grandi Giri, come provi a sopportare tutte queste pressioni?
«Anche se in passato sono stato capace di arrivare nei primi cinque di un Grande Giro, questa volta preferisco puntare alle vittorie di tappa. L'anno scorso durante la Vuelta mi sono accorto che quando riesco a fare ottime prestazioni in montagna con i miei attacchi è una splendida soddisfazione, per me, per i miei tifosi e anche per la stampa. Inoltre questo mi mette meno pressioni rispetto a quando lotto per la generale».

Damiano Cunego - Foto Lampre-ngc.com © BettiniHai già in mente qualche tappa particolare che ti piacerebbe vincere?
«Le tappe sulle Alpi sono quelle più adatte alle mie caratteristiche: quest'anno sui Pirenei ci sono tappe con salite lunghe e adatte ad un ritmo alto ma regolare, mentre le salite delle Alpi si adattano più agli scatti. Sui Pirenei, però, ci sarà la possibilità di fughe da lontano e cercherò di essere protagonista anche li».

Sembra che la Lampre abbia portato una squadra molto forte per Petacchi. Ci saranno corridori che potranno aiutarti?
«Non dovendo pensare alla generale un paio di corridori al fianco mi bastano: Spilak e Gavazzi sono ideali per questo ruolo, in pianura poi potrò contare anche su Da Dalto. Alla fine non è così importante avere qualcuno al fianco sulle montagne, piuttosto è fondamentale rimanere ben coperti in pianura per risparmiare molte energie».

Che impatto pensi che avranno le prime tappe al Nord sull'andamento della corsa e sulla classifica finale?
«Ho corso in Olanda e ho visto bene quanto è difficile correre davanti su quelle strade. Io penso che anche al Tour potrebbe succedere qualcosa tipo quello che abbiamo visto al Giro, a maggior ragione se consideriamo la tappa con il pavé. La speranza è che non ci siano tutte le cadute che ci sono state al Giro: non è affatto bello rischiare di compromettere il Tour dopo pochi giorni per una caduta o anche peggio per un infortunio».

Tutti indicano Alberto Contador come il grande favorito di questo Tour. Pensi che possa essere battuto?
«Anche per me Contador è il favorito numero uno. Penso che solo un evento imprevisto potrà impedirgli di vincere il suo terzo Tour de France. Ha tanti ottimi rivali come Armstrong ed entrambi gli Schleck; anche Evans e tutti gli altri ma nessuno è al livello di Alberto».

Ci sono altri che secondo te possono entrare nella lotta per le prime posizioni?
«Mi è sempre piaciuto molto Denis Menchov, quindi spero che possa essere competitivo per il podio. Penso che Denis possa essere la sorpresa di questo Tour de France: ho detto "sorpresa" perché nel 2010 fino ad adesso s'è visto pochissimo e per questo motivo potrebbe avere meno attenzioni di altri».

(Cycling123.com - traduzione Sebastiano Cipriani)

Mikkel Condé

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