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Hai voluto la bicicletta? - Scopriamo il mondo di Dominique Cornu

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Dominique CornuDecidere di rilanciare la propria carriera a soli 24 anni ripartendo da una piccola squadra come la Skil-Shimano dopo 3 anni trascorsi tra le fila delle due squadre più forti del Belgio, vuol dire comunque avere addosso le aspettative di un bel po' di persone perché si ha talento. In effetti Dominique Cornu dopo aver fatto vedere ottime cose tra gli Under 23, conquistando tra l'altro l'oro nella crono iridata di Salisburgo, ha un po' deluso tra i professionisti. Sia alla Lotto che alla Quick Step non sono arrivati acuti, eccezion fatta per una tappa del Giro del Capo in Sudafrica nel 2007. In questo 2010 finalmente è arrivato il primo vero successo, nella corsa che lui più ama.
Ciao Dominique, poche settimane fa hai vinto una crono al Giro del Belgio sfiorando anche il successo nella classifica finale.
«Il Giro del Belgio in effetti da inizio anno è stato in testa ai miei pensieri. Una corsa che mi si addice visto che nelle brevi corse a tappe vado abbastanza bene. Nel 2007 infatti andai già vicino alla vittoria della 4 Giorni di Dunkerque. Conquistai la maglia nella penultima tappa e la persi nell'ultima, la stessa identica cosa che mi è accaduta al Giro del Belgio».
Come hai preparato questa corsa? Dominique  Cornu - Foto blog.trainingpeaks.com
«Mi sono avvicinato gradualmente cercando di presentarmi al top. Ho cominciato a correre già a febbraio e nei primi mesi ho fatto due bei piazzamenti in un tappa del Mediterraneo e nella crono di La Panne. Poi ad aprile ho disputato un discreto Giro di Turchia. Nella crono, abbastanza breve, non sono andato fortissimo arrivando 7°, nelle altre tappe poi ho cercato di tener duro e di seguire quando possibile Visconti in salita. Più volte infatti quando si attaccava in salita cercavo di entrare nelle fughe. Di concreto non ho ottenuto nulla ma la condizione ne ha risentito in positivo».
Due anni alla Lotto e uno alla Quick Step. Come giudichi quelle stagioni.
«Certamente non positive, ma nemmeno negative. Diciamo che i risultati, che sono quelli che contano, non ci sono stati, però ho fatto anche fatto vedere cose buone. Ho fatto un buon Giro del Belgio anche l'anno scorso, nel 2007 sono andato forte a Dunkerque e nel 2008 ho disputato tutto sommato una buona Vuelta. Poi in tutte le cronometro corse in questi anni ho fatto vedere di essere ancora uno specialista delle corse contro il tempo. A Stoccarda nella prima prova iridata corsa tra i pro' feci un buon 11° posto, mentre l'anno scorso a Mendrisio non andò benissimo ma neanche male».
Però tutti ci ricordiamo il Cornu di Salisburgo capace di battere il campione in carica Ignatiev.
«Avevo già conquistato un argento e un bronzo agli europei quindi non ero proprio un outsider però in quel periodo andavo davvero forte. Ero reduce da un buon Tour de l'Avenir e dal primo importante piazzamento tra i pro': 9° al Giro di Vallonia. All'epoca correvo infatti con una piccola Continental, la Bodysol».
Ti vedremo protagonista anche nelle corse in linea?
«Spero di si. La crono resta la specialità che più mi piace e dove riesco a dare il massimo, infatti quest'anno vorrei strappare la convocazione ai mondiali australiani. Ma vorrei farmi notare anche nelle classiche. Da Under 23 feci buone cose al Fiandre e alla Liegi».
RipaDominique  Cornu - Foto www.pezcyclingnews.comrtire dalla Skil-Shimano magari non ti darà la possibilità di correre grandissime classiche però forse è l'ideale per provare a riaprire un nuovo capitolo della tua carriera.
«Innanzitutto dobbiamo considerare che non ho ancora compiuto 25 anni. Ho ancora tutta una carriera davanti e alla Skil, anche se non posso correre grandi Giri e grandi classiche, ho l'opportunità di esprimermi senza avere pressioni in una squadra composta essenzialmente da giovani».
Da quanto corri in bici?
«Solo a 19 anni ho iniziato a correre su strada. Dai 12 ai 18 anni invece ho fatto solo MTB venendo selezionato più volte nella rappresentativa giovanile belga in vari mondiali ed europei».
Hai completamente abbandonato la MTB o in inverno la usi per la preparazione?
«In inverno sto nella mia città, Beveren vicino Anversa, e faccio tanto nuoto e molto lavoro specifico in vista della stagione agonistica, ma non MTB. L'ho abbandonata ormai completamente».
Immagino dedicherai molto tempo a migliorarti a cronometro.
«Certo, ma non solo. L'unica mia caratteristica che penso sia impossibile migliorare è la volata. Sono davvero fermo e questo è un problema perché ormai per vincere devi anche avere un buon guizzo in volata».

Marco Fiorilla

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