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Giro del Trentino 2010: Eleonora sbanca a Cles - Gioia Patuzzo, generale a Pooley | Cicloweb

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Giro del Trentino 2010: Eleonora sbanca a Cles - Gioia Patuzzo, generale a Pooley

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Eleonora PatuzzoÈ una ragazza timida ma sa bene quel che vuole. Sa essere gregaria come il miglior paggio della corte, ma si sta trasformando in principessa. Sul traguardo di Cles Eleonora Patuzzo regna sovrana, ai suoi piedi duellanti di nome Judith Arndt e Claudia Häusler. Le altre, tutte dietro, sottostanno alla legge della veronese della Safi-Pasta Zara-Manhattan.
Certo stamane Eleonora non avrebbe mai osato rivelare, all'uscita del quattrocentesco Castel Thun, quello che le passava per la testa. Forse lei stessa non immaginava un finale così lieto. Troppo umile per fare proclami altisonanti come i tuoni che riempiono la Val di Non. Meglio tacere, aspettare l'approssimarsi della linea d'arrivo, entrare in azione e sperare nella buona riuscita. E dopo la vittoria non può mancare la dedica, bagnata di pioggia e lacrime, per Marina Romoli: «Dedico a Marina la vittoria di oggi. Forza, ce la farai».

L'atto finale del Giro del Trentino Alto Adige prende il via da Castel Thun, la tappa è breve, 72 chilometri in totale, con un circuito finale da ripetere una sola volta e l'arrivo posto a Cles. Rossella Callovi, nata a pochi passi dal traguardo e seconda ieri dietro alla Teutenberg, vuole far bella figura davanti alla sua gente ed ha messo il vestito della domenica. Non è l'unica. Pretendenti alla vittoria di tappa come se piovesse. Si conciliano con la giornata, anche oggi sotto il segno di Giove Pluvio. La corsa diventa così più dura di quanto sarebbe potuta essere. Nonostante la pioggia si accende sin dai primi chilometri ed è così che i tentativi di fuga diventano innumerevoli. Le protagoniste si buttano a capofitto in ogni varco, finché non trovano la breccia giusta.
Quattordici ragazze vanno via di comune accordo, altre dieci le seguono con determinazione. Al passaggio sotto lo striscione di Cles - mancano 10 chilometri alla conclusione - compaiono tra le ali di folla che si dischiude come le acque del Mar Rosso ventiquattro ragazze. In questo gruppo sono presenti tutte le migliori, dalla Häusler alla Arndt. La leader della corsa, Emma Pooley, vigila e si è inserita nel gruppo delle fuggitive. Sempre meglio evitare spiacevoli sorprese. Ci sono anche la Leleivyte e la Worrack, Monia Baccaille e la maglia bianca Eleonora Patuzzo, una Noemi Cantele che dopo aver attaccato sulla Mendola e lavorato per la vittoria della Teutenberg ieri si concede la libertà di cercare il primo successo stagionale, che non arriverà. Chi conduce le danze è la padrona di casa, Rossella Callovi. Finirà sesta. In una giornata di pioggia non manca l'iride di Tatiana Guderzo.
Ai meno cinque dal traguardo Patuzzo, Arndt ed Häusler salutano la compagnia. La Cantele vede l'opportunità di vittoria (sua o della compagna Arndt) andare via veloce e così rientra con uno sforzo che alla fine pagherà. Un paio di chilometri ed il quartetto guadagna 30" su ciò che resta delle fuggitive. Ormai il traguardo è vicino, il verdetto sta per essere emesso. Arndt e Cantele giocano d'anticipo, provando a cogliere di sorpresa Häusler e Patuzzo. La sortita viene annullata, Noemi Cantele non è più sostenuta dalle proprie forze e lascia la contesa.
La tappa si decide così in uno sprint a tre, che Arndt cerca invano di anticipare. La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa, diceva José Saramago. Ecco allora la giovane Patuzzo, i cui limiti sono anche a lei sconosciuti, prevalere su Judith Arndt, seguita da una Claudia Häusler che dopo la prima tappa vinta da Emma Pooley ha sempre provato a dare dimostrazioni di forza, senza ottenere moltissimo, in verità. Arndt ed Häusler diventano seconda e terza anche nella classifica generale, mentre Eleonora Patuzzo rimane fuori dal podio per soli cinque secondi, ma conquista la maglia azzurra della classifica a punti e la classifica riservata alle migliori giovani. Nel gruppo della leader Emma Pooley quella che sprinta meglio di tutte è la Campionessa Italiana Monia Baccaille, davanti alla diciannovenne Callovi, che porta a termine un Giro del Trentino più che onorevole.

Emma Pooley ottiene il massimo risultato con uno sforzo relativamente minimo. Alla campionessa britannica è bastato fare la differenza sul Passo della Mendola, nella prima tappa, arrivare al traguardo in solitudine, gestire il vantaggio abissale nelle due tappe successive. Claudia Häusler può forse dormire sonni tranquilli, pensando a quella maglia rosa da vincere anche nel 2010, con l'aiuto proprio di una Pooley così superiore in salita? La bavarese era convinta di sì, forse dopo questa tre giorni di gare è rimasta l'unica a crederlo, un po' come un soldato giapponese che vive ancora in assetto di guerra, non sapendo che il conflitto è bell'e finito. Ignora, Claudia la pulce, che il tempo di dar fuoco alle polveri sta arrivando.

Francesco Sulas

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