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Giro del Trentino 2010: Inarrestabile Teutenberg - Callovi ottima seconda

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Ina-Yoko Teutenberg a Monzambano - Foto ufficio stampa della corsa © De ColaEssendo lei una ragazza molto veloce, non si può dire che non giochi d'anticipo. È, questa, una caratteristica fondamentale, del resto, se si vuol (provare a) primeggiare nel ciclismo. Ma Rossella Callovi ci stupisce sempre più, visto che stando al calendario scolastico nazionale, gli esami di maturità dovrà darli a partire da martedì; e allora come vogliamo definire lo sprint di Monzambano, nella seconda tappa del Giro del Trentino? Non è stato forse un grandioso esame di maturità, quello sostenuto - e superato di slancio - dalla 19enne di Cles (ma che risiede a Termon di Campodenno)?

La giornata era di quelle in cui tutto si farebbe, meno che andare in bicicletta. Una pioggia fastidiosa, insistente, torrenziale, ha tartassato le ragazze per tutta la durata della tappa. Anche se non c'erano salite di rilievo, ci ha pensato il maltempo a decimare il gruppo, dimezzandolo di fatto, man mano che ci si avvicinava al traguardo posto nella località in provincia di Mantova (piccolo "sconfinamento" in Lombardia). Malgrado le secchiate d'acqua sul plotone, la chiave tattica della tappa non è comunque variata: ci si attendeva una volata a decidere la frazione, e volata è stata.

Volata, sì, anche se non sono mancati i tentativi di evadere nel finale: a 15 km dal traguardo una convincente (ancora una volta) Eleonora Patuzzo ha provato la sortita, al primo passaggio sotto lo striscione dell'arrivo. Ma l'atleta della Safi-Pasta Zara è stata presto ripresa (si consola comunque con la maglia bianca di miglior giovane); e ai 7 km è stata la volta del tentativo di Elena Berlato e nientemeno che Claudia Häusler, un attacco destinato ad avere vita breve, ma che ci dobbiamo appuntare per una considerazione che faremo in coda.

Volata, allora: e, ce ne accorgiamo ora, tra pioggia ed esami, non abbiamo ancora detto che l'ha vinta Ina-Yoko Teutenberg. Il problema è che a scuola di giornalismo insegnano ad aprire gli articoli con le notizie che verranno poi sviluppate. E dov'è la notizia nel fatto che la tedesca dell'HTC abbia vinto una volata? Ina, con la consueta potenza esplosiva, ha fatto polpette di tutte le altre e ha messo in tasca la vittoria numero 10 del suo 2010, partendo addirittura lunga, ma non esitando ad aumentare il margine negli ultimi 200 metri.

Alle sue spalle, come le fanfare di apertura hanno lasciato intendere, il risultato grosso: quello di Rossella Callovi, che nella corsa di casa non si è fatta mancare un colpo di reni spettacolare che le ha permesso di mettere in fila gente come Häusler, Bronzini, Worrack, Patuzzo, Lechner, D'Ettorre, Baccaille e Arndt. Le citiamo tutte, le top ten, per dare una dimensione più precisa della piccola impresa della giovanissima trentina, un'impresa che si sostanzia proprio dei nomi che Rossella s'è lasciata alle spalle.

E veniamo alla considerazione lasciata in sospeso: una Claudia Häusler che dovrebbe essere qui più per rifinire la gamba in vista del Giro d'Italia che per scrivere pagine leggendarie di ciclismo, si trova ad avere il gusto di tentare un attacco nel finale di una tappa quasi pianeggiante; e di sprintare pure, raccogliendo un niente affatto disprezzabile terzo posto, al cospetto di tante specialiste della volata. Per fare simili atti di presenza, ci vuole una gamba che va da sola; oppure ci vogliono stimoli particolari: come quelli - ipotizziamo e basta, s'intende!... - che possono venire dall'aver visto una compagna di squadra fare fuoco e fiamme in salita (e in discesa) appena 24 ore prima; nel ricordare che quella compagna in teoria dovrebbe essere una sua gregaria nella corsa rosa, tra poche settimane; e nel pensare che il nome di tale scalpitante teammate è Emma Pooley (sempre straprima in classifica): sicura, Claudia, che non occorra qualche atto dimostrativo per ristabilire le gerarchie in casa Cervélo? No, per l'appunto: ecco l'attacco; ecco la volata. Ma questa è una storia di cui dovranno essere scritti ancora molti capitoli: e non c'è dubbio che saranno parecchio divertenti.

Marco Grassi

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