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Giro 2010: Le dichiarazioni della ventunesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della ventunesima tappa del Giro d'Italia.


Ivan Basso (Liquigas-Doimo)  da Raisport
  «È stato un Giro difficilissimo, spettacolare, incerto fino alla fine, e penso che il pubblico si sia divertito. E per me questa è una giornata fantastica, posso abbandonare finalmente tutte le scaramanzie dei giorni scorsi, sono solo felice, qui con la mia famiglia: abbiamo sofferto tutti insieme, oggi ci godiamo insieme questa gioia. Mia moglie Micaela è una persona eccezionale, non ama apparire ma mi è sempre vicina; e approfitto di quest'occasione per dire che tra pochi mesi i nostri bimbi saranno tre: ho saputo la notizia pochi giorni fa e ho sperato tanto di fare quest'annuncio in un giorno come questo. Oggi posso dire che la parte di me che era ancora infelice è tornata felice, e penso che per la gente questo Giro sia stato più bello di quello che ho vinto 4 anni fa, perché ho sofferto di più e ho dovuto lottare tra molte difficoltà, come nella tappa di Montalcino o in quella dell'Aquila. Sì, dopo quel giorno all'Aquila ho temuto, sapevo che Arroyo sarebbe stato un osso duro e infatti ha lottato fino all'ultimo, è stato un bel problema per noi. Ma ringrazio la squadra, fantastica, dopo quel giorno non abbiamo più sbagliato niente; e una parola speciale la voglio dedicare a chi mi è stato vicino in corsa e sul podio, Nibali, con cui tra pochi anni i ruoli si invertiranno, perché lui è il futuro del ciclismo italiano. H
o corso poco in primavera perché sapevo di dover essere al top sia al Giro che al Tour: finora questo programma ha pagato, spero che continui a funzionare. Riposerò pochi giorni, poi penserò al prossimo obiettivo: è chiaro che vado in Francia non tanto per esserci, ma per correre al livello dei migliori. Sono molto migliorato rispetto all'anno scorso, certo la superiorità di Contador è a tratti imbarazzante, ma penso di poter lottare con lui».

Cadel Evans (BMC)  da Raisport
 
  «Ho iniziato ottimamente il Giro, secondo i programmi, ma poi sono crollato nella seconda settimana e di questo povrete chiedere conferma al responsabile medico della squadra. Ho comunque provato a tenere, ma sul Mortirolo la Liquigas è stata troppo forte, e in queste ultime tappe ho provato a fare qualcosa ma tutto è stato inutile. Mi rimane il rammarico per aver tenuto la maglia rosa solo un giorno, a causa della sfortuna».

 


Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo)  da Raisport
 
  «Ho preceduto Scarponi di pochi secondi, ma me lo merito, lui mi ha fatto star male un giorno intero in occasione della caduta di Montalcino... Questo podio è importante per me e per la squadra, e penso che sia io che Ivan che tutti gli altri compagni abbiamo veramente meritato questi successi».

 


Damiano Cunego (Lampre-Farnese)  da Raisport
 
«Sono andato abbastanza bene, provando a curare la classifica, anche se il Giro è stato difficile per tanti aspetti, come la tappa dell'Aquila, o il maltempo che ha influito parecchio sulla corsa, o i lunghi trasferimenti. Il mio è stato un Giro all'attacco, sempre protagonista nelle tappe più importanti, come quella dello Zoncolan o quella di Montalcino, che verrà ricordata per anni. È mancato l'acuto, ma sono abbastanza contento della mia corsa. E poi oggi a Verona è una festa bellissima, c'è tanta gente che è qui per me più che per il Giro, tutto è fantastico. Ero entrato nell'Arena una volta da bambino, ma oggi la ritrovo in una veste indimenticabile».


Gilberto Simoni (Lampre-Farnese)  da Raisport
 
«Per me è stato un bel congedo dal ciclismo, anche senza successi. Tappa dopo tappa ho un po' rivissuto tutti i momenti della mia carriera che chiudo qui, con tutte le mie persone care che mi sono vicine. Sono senza parole, non ho più parole. Penso che mi ricorderò solo dei successi ciclistici e dimenticherò le tante piccole sconfitte... Ma da domani è un altro giorno, un'altra vita».

 

 


La Redazione

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