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Giro 2010: Le dichiarazioni dell'undicesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine dell'undicesima tappa del Giro d'Italia.

 

Dario Cataldo (Quick Step)  da Raisport
«All'ultimo chilometro Petrov mi ha passato a velocità doppia e non ho avuto le forze per stargli a ruota. Ieri ho sprecato tante energie in una fuga che difficilmente poteva arrivare al traguardo. La mia prestazione assume un significato particolare in questa giornata. Quando sono scattato nel finale non era per andare: conosco bene queste strade e volevo prendere davanti la discesa e penso di aver fatto bene. Purtroppo all'ultimo km altri hanno avuto più gambe di me. Con il freddo oggi non si riusciva a fare quasi niente: io addirittura facevo fatica a frenare e cambiare figuriamoci tirare la zip per togliermi la mantellina».

Richie Porte (Team Saxo Bank)  da Raisport
«
 È veramente incredibile, ancora faccio fatica a credere che ho preso la maglia rosa. Oggi è stato un giorno lungo e molto duro, per fortuna in fuga ho avuto due grandi compagni come Chris Sörensen e Laurent Didier che hanno fatto un grande lavoro: tutti i compagni sono stati fenomenali e voglio ringraziare tutta la squadra per quello che ha fatto per me».

 

 

Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo)  da Raisport

«Io non ho niente da perdere in questo Giro, sono arrivato qui all'ultimo e senza prepararlo: avevo già detto che lo avrei vissuto giorno per giorno e per questo non ho pressioni; io potrei essere già soddisfatto di quello che ho fatto finora e tutto quello che arriverà è in più: forse le pressioni ce le hanno gli altri».

 

 

Filippo Pozzato (Team Katusha)  da Raisport
«Oggi tutti volevano andare in fuga e alla fine Vinokourov ha lasciato fare: a quel punto, però, nessuna delle squadre dei big si è messa a tirare e ad un certo punto ho pensato che se quelli davanti fossero andati a tutti e avessero preso 20' in molti sarebbero andati a casa con il tempo massimo. Noi avevamo tre uomini davanti, abbiamo vinto la tappa, e non potevamo fare più di tanto: visto che abbiamo Karpets in classifica negli ultimi chilometro mi sono messo anche io a tirare un po'
».

 

Ivan Basso (Liquigas-Doimo)  da Raisport
«Noi della Liquigas avevamo quattro uomini in fuga: il nostro obiettivo era di far lavorare l'Astana per poi provare qualcosa nel finale. Purtroppo non è andata così e alla fine siamo stati costretti di nuovo a lavorare a fondo. Abbiamo fermato due di quelli che erano in fuga per provare a limitare i danni. È stata una giornataccia, in albergo dovremo analizzare il tutto e trarre delle conclusioni: chi s'era staccato nelle scorse tappe ora è tornato in gioco quindi ce la giocheremo sulle montagne
».

 

Gilberto Simoni (Lampre-Farnese)  da Raisport
«È stata una giornata tremenda, abbiamo passato di tutto tra le salite, il freddo, il vento e la pioggia. La fuga ha costretto il gruppo a stare tutto il giorno a tirare e quando è esploso tutto è diventata durissima anche arrivare al traguardo e gli ultimi chilometri sono diventati infiniti. Un'azione così comunque mi mancava, anche se forse avrei preferito non viverla: c'è stato molto attendismo e purtroppo a volte c'è gente che piuttosto che far vincere altri preferisce far perdere tutti
».

 

Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni)  da Raisport
«Abbiamo parlato molto tra noi corridori e con i direttori sportivi e abbiamo deciso di muoverci così e penso che abbiamo corso bene. La tappa era molto lunga e dura ma purtroppo la fuga ha guadagnato parecchi minuti
».

 

 

 

Stefano Garzelli (Acqua & Sapone)  da Raisport
«Il comportamento di certe squadre va chiesto ai rispettivi ds, noi abbiamo capito subito come era la situazione e ci siamo messi ad inseguire per primi anche se nessuno ci aiutava. Nel finale abbiamo provato a girare tutti ma davanti erano veramente troppi. Per molti corridori ora il Giro è un po' compromesso: anche io adesso mi trovo dietro a molti corridori che non mi aspettavo di avere davanti e se pensavo di arrivare tra i primissimi della classifica ora è tutto più difficile
».

 

Damiano Cunego (Lampre-Farnese)  da Raisport
«Non c'è né rabbia né delusione, dobbiamo prendere atto che è andata così e continuare a vivere la corsa giorno per giorno. Cerchiamo di prendere quanto di buono si può fare da adesso in poi
».

 


La Redazione

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