Ed ecco che Vino vinse il Trentino
Versione stampabileL'anno scorso, dopo essere rientrato alle corse a metà Agosto, Alexandre Vinokourov era riuscito a vincere tre corse, tutte a cronometro, ma nelle corse a cui ha preso parte abbiamo visto che, nonostante il lungo stop, il kazako non aveva perso la sua indole di attaccante. Il questo 2010 vuole fare sul serio e questa vittoria sul filo dei centesimi al Giro del Trentino ci dice che "Vino" è sempre il solito e le 36 primavere ancora non si fanno sentire: non sono molti i corridori che abbinano ottime prestazioni contro il tempo a prove gagliarde in montagne ma nessuno ha anche l'imprevedibilità tattica dell'uomo dell'Astana.
Certo, la startlist del Giro del Trentino non era quella del Tour de France ma tuttavia presentava molti dei possibili favoriti del prossimo Giro d'Italia ed il percorso era disegnato apposta per farci capire i reali stati di forma dei contendenti. Vinokourov ha costruito il suo successo vincendo la cronometro inaugurale (16" a Garzelli, seconda) ma ciò che ha stupito maggiormente è stata la sua tenuta in salita, non tanto a San Martino di Castrozza (2° dietro a Riccò) quanto all'Alpe di Pampeago: questa è infatti una salita vera ed in pochi si sarebbero aspettati di vederlo in quarta posizione, ben davanti a scalatori più quotati tipo Basso, Scarponi e Pellizotti; lui è salito in modo intelligente e con un rapporto agile, per lui un segno che la condizione migliore deve ancora arrivare, è riuscito a difendere la sua leadership. Nel complesso "Vino" sta bene e con questo stato di forma, domenica alla Liegi dovremo tenere d'occhio anche lui: ha già vinto la corsa nel 2005 e potrebbe accendere la miccia già a molti chilometri dall'arrivo e nessuno potrà permettersi di sottovalutarlo.
Ma questa prestazione di Alexandre Vinokourov è importantissima specialmente in ottica Giro d'Italia: in un'edizione in cui i nomi dei favoriti per la vittoria finale non fanno certo rima con la parola spettacolo toccherà proprio al kazako l'arduo compito di farci divertire. Noi siamo sicuri che lui ci proverà, probabilmente anche in più d'una tappa, e in quel caso non vincere o non salire sul podio non sarà importante: in molte tappe potrebbe anche un ottimo alleato per i big che saranno bravi a non farsi cogliere di sorpresa. Se poi dimostrerà di essere tenere sulle grandi montagne per tutte e tre le settimane allora nessun traguardo gli sarà precluso. Aspettiamo quindi Alexandre Vinokourov, la mina vagante del Giro d'Italia 2010.