Un fulmine su Dalmine - Mattia Gavazzi in volata su Ferrari
Dopo la cronoscalata d'apertura e la complicatamente piovosa tappa di ieri, ci voleva una giornata tranquilla alla Settimana Lombarda. Una di quelle giornate in cui sin da quando ti svegli sai che si arriverà in volata, e quindi non rimane che controllare i fuggitivi di turno, e poi sprint docce e, nel caso di oggi, processione del Venerdì Santo (per chi crede).
A vincere a Dalmine, a due passi da casa, è stato Mattia Gavazzi, che dopo un 2009 strepitoso, in cui peraltro aveva marcato un punto anche alla Lombarda, nella tappa di Zingonia, è incappato quest'anno in una tonsillite che ha impedito alla sua nuova squadra, la Colnago-CSF, di goderselo appieno. E se in queste settimane ci ha pensato Modolo a non far sentire l'assenza dello sprinter titolare, i Reverberi avevano comunque tutto il diritto di aspettare e veder fruttare il loro importante investimento sul bresciano. E Mattia, non appena ha superato questa rognetta che l'ha svuotato di significati anche alla Sanremo (il suo primo obiettivo della prima parte di stagione), ci ha tenuto particolarmente ad apporre un altro sigillo nella corsa di casa.
Sulla strada per Dalmine erano stati Giairo Ermeti e Mikhail Antonov a tentare la sorte, con un attacco dopo 31 dei 175 chilometri previsti per la tappa. La coppia di battistrada non ha comunque avuto troppo agio, visto che i Colnago in testa al gruppo hanno sempre tenuto una buona andatura (con l'aiuto dei ragazzi di Savio): sicché per Ermeti e Antonov non ci sono mai stato più di 3'30" di vantaggio. Sufficienti, comunque, per garantire al piacentino la maglia virtuale di leader della corsa, per qualche chilometro.
Dopodiché, s'era detto che il destino oggi era la volata, e volata è stata: prima Antonov, poi a 13 km dal traguardo anche Ermeti ha ceduto al ritorno del gruppo. La De Rosa, tenuta fin lì al riparo proprio dalla fuga del suo avansguardista Ermeti, ai 5 km ha preso in mano il comando delle operazioni, preparando un bel treno per Roberto Ferrari. Solo che Gavazzi, a cui nel finale era rimasto il solo Marangoni da spendere, è stato il più furbo di tutti, e, inserendosi proprio negli ingranaggi del treno De Rosa, ha atteso i 200 metri conclusivi per sparare sui pedali tutto il suo risentimento nei confronti di quelle tonsille dispettose.
Il buon Ferrari si deve accontentare del secondo posto, davanti a Loddo e a Metlushenko, mentre Scarponi resta leader della corsa con 16" su Carrara, 20 su Niemiec e 21 su Riccò. Domani la frazione di Lumezzane non dovrebbe sconvolgere la classifica, per la quale gli appuntamenti decisivi risulteranno le ultime due tappe, a Grumello del Monte e a Bergamo (con passaggio sul Selvino).