Due secondi fanno un 1° - Garzelli in extremis. Tappa a EBH

Alla partenza da Livorno nessuno avrebbe pensato che, dopo sette giorni di corsa, in testa alla classifica generale della Tirreno-Adriatico ci sarebbero stati due corridori con lo stesso tempo, come peraltro accadde già nel 2001 (ma allora Rebellin prevalse su Colombo per 27 centesimi frutto della cronometro): oggi a San Benedetto del Tronto il varesino Stefano Garzelli è riuscito a recuperare, grazie ad un doppio terzo posto nei due traguardi volanti, i 2" che lo separavano da Michele Scarponi ed a vincere quindi la corsa grazie alla somma dei piazzamenti invertendo le posizioni dell'anno scorso. Garzelli torna così al successo a distanza di circa un anno e mezzo e spezza finalmente una striscia interminabile di secondi posti: nel dopo corsa ci terrà a segnalare come a 37 anni e a distanza di 10 anni da quel Giro d'Italia che lo vide in rosa a Milano sia ancora sul gradino più alto in una corsa molto prestigiosa. Scarponi nonostante i problemi in avvio di stagione conferma un buon feeling con questa corsa e siamo sicuri che lo ritroveremo protagonista nelle classiche (se la Androni-Diquigiovanni verrà invitata) e soprattutto al Giro d'Italia. Terzo posto (a 12") invece per l'iridato Cadel Evans che testimonia come la Tirreno non sia solo una corsa di allenamento in vista della Sanremo.
Certo, mai come questa volta però bisogna fare i complimenti al primo dei battuti perché al di là degli ampi meriti di Garzelli non si può fare a meno di mettere in risalto la grande sfortuna di Scarponi: prima la caduta nella tappa di Colmurano, poi il contatto con Rogers in volata a Macerata ed infine la consapevolezza che senza gli abbuoni all'arrivo ed ai traguardi volanti l'esito finale gli sarebbe stato favorevole; proprio quest'ultima cosa è quella che forse fa discutere maggiormente ma se gli abbuoni ci sono alla è giusto che un corridore faccia di tutto per prenderli. E Michele non può neanche rimproverare la squadra perché Ginanni ha vinto entrambi i traguardi volanti di oggi e nel secondo s'è piazzato anche Jackson Rodríguez (nel primo invece c'era Rojas, probabilmente capitato lì non proprio per caso) nel tentativo di togliere più abbuoni possibili a Garzelli: col senno di poi si potrebbe riguardare indietro a qualche scelta nelle tappe precedenti ma è un esercizio assolutamente inutile se non proprio dannoso. Dall'altra parte però è stata perfetta anche la condotta di gara dell'Acqua&Sapone che è riuscita a tenere chiusa la corsa (forse anche grazie a qualche alleanza strategica) impostando poi perfettamente le volate intermedie: in entrambi i casi è stato veramente superbo Luca Paolini che con freddezza e lucidità ha pilotato, cercato e fatto passare il compagno di squadra che si stava giocando la corsa.
A 20 km dalla conclusione, con due giri del circuito ancora da compiere, si sono chiusi di fatto i giochi per la classifica generale e si sono aperti invece quelli per il successo di tappa. Cervélo, Sky e Columbia sono state le squadre più attive nel finale ma gli americani di Bob Stapleton si sono rialzati ai meno 8 visto che Cavendish, intenzionato in un primo momento a sprintare, era scivolato in un'ampia curva verso destra chiamandosi quindi fuori. Il gran lavoro della Sky invece è stato ripagato al meglio con la vittoria del tanto atteso Edvald Boasson Hagen che grazie ad una progressione magnifica e ad un taglio verso le transenne, quasi al limite del regolamento (tanto che Farrar ha avuto da ridire dopo l'arrivo, anche se ormai questa non è più una notizia), è riuscito a tenere a distanza Petacchi e il giovane Modolo, molto convincente in questa Tirreno anche se oggi in casa Colnago si sarebbe potuto ottenere anche qualcosa di più visto il quinto posto di Mattia Gavazzi. In ottica Sanremo abbiamo un pretendente in più che si espone e fa capire a tutti che è in ottima forma ma attenzione anche a Petacchi che è sembrato il più brillante allo sprint e che nonostante una sorta di stop-and-go ai 150 metri (stretto a sandwich proprio tra Boasson e Farrar) ha rimontato molto fin sulla linea.
Si è chiusa così una Tirreno-Adriatico molto incerta, con un percorso molto spettacolare, degli arrivi mai scontati e che ci lascia anche almeno un paio di immagini che rendino merito a tutti i valori del ciclismo, la dedizione e la tenacia di Serpa (in testa a tirare nonostante il volto insanguinato) ed il bell'abbraccio tra Garzelli e Scarponi sul podio finale. Purtroppo le attenzioni su questa corsa si dissolvono rapidamente e già da stasera tutti penseranno già alla Sanremo e ai suoi protagonisti: c'è chi si è fatto vedere, chi si è nascosto, chi non sta benissimo, chi farà la star, chi proprio non ci sarà e chi vuole provare finalmente qualcosa di diverso. Sabato, verso le 17, scopriremo chi avrà avuto ragione.