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Voti e giudizi: Abbott ok, Lupa ko - Le pagelle del Giro Donne 2009: promosse e bocciate | Cicloweb

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Voti e giudizi: Abbott ok, Lupa ko - Le pagelle del Giro Donne 2009: promosse e bocciate

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Si è concluso un bel Giro d'Italia, poco sorridente per i colori italiani, ma comunque ricco di grandi gesti tecnici e di cocenti sconfitte, senza dimenticare la componente fortuna. Proviamo ad analizzare i 10 giorni di corsa per quelle ragazze che, alla vigilia, erano date tra le sicure protagoniste.

 


Claudia Häusler (Cervélo Test Team) - 10
Un paio di passi falsi nei primi giorni riscattati alla grande nella seconda metà di Giro corsa con grande autorità (anche una vittoria di tappa e la ciclamino nel carniere) e supportata da una grandissima squadra. L'ultima a centrare l'accoppiata Aude-Giro era stata Luperini nel lontano '98, ma erano altri tempi. Chapeau!

 

 

Judith Arndt (Team Columbia-HTC Women) - 8,5
Nel suo ricco palmarès mancava un podio al Giro e si presenta alla partenza in grande forma. Dopo la vittoria di S. Elena, a due tappe dalla fine, con il podio praticamente certo e la possibilità concreta di poter ancora attaccare la connazionale in rosa, deve abbandonare per una caduta. Riprovaci ancora, Judith!

 


Mara Abbott (Team Columbia-HTC Women) - 9
Coetanea di Häusler, i più attenti hanno sempre apprezzato le sue grandi doti da scalatrice, anche se spesso erano più i complimenti che le vittorie. Partita come spalla di Arndt, alla fine si ritrova una tappa (la più dura), la maglia di miglior scalatrice e qualche rimpianto per non aver potuto fare liberamente la sua corsa.

 


Fabiana Luperini (Selle Italia-Ghezzi) - 4,5
Che non fosse la Fabiana del 2008 lo avevamo capito sin dalle corse del pre-Giro. In ogni caso, pare brillante nella prima frazione, chiusa ad un passo del successo, poi si spegne la luce, con l'emblematico 10° posto sul "suo" Serra. Da lì in poi è demotivata e chiude sesta, mai vicina neanche ad un successo parziale.

 


Ina-Yoko Teutenberg (Team Columbia-HTC Women) - 7,5
Uno sprint disputato e una vittoria, schiacciante. Nella seconda occasione è tra le promotrici di una protesta per la pericolosità - pare effettiva - del circuito finale di Grumo Nevano. Ottima nella sua fuga verso Cerro al Volturno (tappa chiusa al terzo posto) e nel lavoro sporco per le capitane nelle tappe miste.

 


Svetlana Bubnenkova (Fenixs) - 6,5
È una lottatrice nata, la Bouba. Bene a crono, si difende coi denti sul Serra, ma alla fine deve capitolare sotto i colpi dell'asse Columbia-Cervélo. Mai doma, va ancora all'attacco nelle ultime due frazioni cogliendo un terzo e un quinto posto e risalendo anche nella generale fino ad una dignitosa quinta piazza.

 


Kirsten Wild (Cervélo Test Team) - 8,5
Nelle tre tappe adatte alle sue caratteristiche (prologo e due in linea) ottiene due belle vittorie e un secondo posto. Quest'anno, in Cervélo, pare migliorata anche dal punto di vista caratteriale, senza più timori reverenziali verso chicchessia, e il dopo-Teutenberg, nelle volate, dovrebbe essere suo.

 


Tatiana Guderzo (Michela Fanini Record Rox) - 6
Penalizzata più che mai dall'affaire Gauss-Fiamme Azzurre, si ritrova a correre il Giro praticamente solo con l'Emakumeen Bira nelle gambe. Lotta finché può, andando anche in fuga nella penultima tappa e chiudendo con un discreto settimo posto nella generale. La aspettiamo più pimpante nei prossimi due mesi.

 


Emma Pooley (Cervélo Test Team) - 7
Tanto talento per la salita, tanta inadeguatezza per la discesa. Le ottime prestazioni a crono e sul Serra le portano in dote la maglia rosa che non riesce a difendere verso Sant'Elena Sannita, proprio per un attacco in discesa del Team Columbia. Alla fine è quarta ma se vorrà primeggiare in un Giro, deve colmare questa sua lacuna.

 


Nicole Brändli (Bigla Cycling Team) - 8
Più o meno nelle stesse condizioni di Luperini dopo le prime tappe, a differenza della pisana ha la forza di reagire e attaccare a viso aperto cogliendo, se pur con un pizzico di fortuna - vedi capitolo Arndt, un insperato podio. Se poi ci mettiamo che non era al meglio, il giudizio non può che essere positivo.

 


Susanne Ljungskog (Team Flexpoint) - 4,5
In linea con le (mediocri) prestazioni di questa stagione, non è mai nel vivo della corsa, accontentandosi di vivacchiare attorno alla decima posizione della generale per tutto il Giro. Lontanissima parente della Susanne che dominò il Tour de l'Aude appena un anno fa, sembra che per lei i giorni migliori siano ormai alle spalle.

 


Edita Pucinskaite (Gauss RDZ Ormu-Colnago) - 6,5
Quando si ha un curriculum come quello di Edita, meglio una vittoria parziale che un piazzamento anonimo nella top-10, visto che il successo finale sembrava fuori portata. Con la tappa (e giornata in rosa) in saccoccia, ci si mette la solita caduta a rovinarle il finale, facendole perdere un paio di posti nella generale.

 


Noemi Cantele (Bigla Cycling Team) - 7
Con le sue caratteristiche l'obiettivo doveva essere la prima vittoria di tappa al Giro e lo centra in pieno. Nel giorno di Cerro al Volturno rientra sulla fuga che si era sganciata qualche chilometro prima e sullo strappo finale non dà scampo alle avversarie. Deve abbandonare per il riacutizzarsi di un dolore al ginocchio.

 


Elizabeth Armitstead (Lotto Belisol Ladies Team) - 7,5
Con Berlato (6,5 per la promettente scalatrice veneta) dà vita ad una bellissima lotta per la maglia bianca che alla fine premierà l'eclettica pistard-stradista britannica, capace di non perdere mai le ruote della rivale in salita, sulla carta più quotata di lei, difendendo coi denti l'esiguo vantaggio conquistato nella crono.

 


Amber Neben (Equipe Nürnberger Versicherung) - 6,5
Una vittoria di tappa, un giorno in rosa e la sfortuna di dover abbandonare il Giro a causa di una caduta quando era a soli 22" da quella che poi sarebbe stata la vincitrice. Non ci sentiamo di dire con certezza che avrebbe potuto lottare per la vittoria finale ma di sicuro sarebbe stata grande protagonista nelle ultime giornate.

 


Trixi Worrack (Equipe Nürnberger Versicherung) - 6,5
Partita come luogotenente di Neben e già fuori classifica dopo poche tappe, strada facendo si trova a correre per salvare la baracca di casa Nürnberger. Alla penultima occasione utile piazza la zampata vincente, andando in fuga da lontano e lasciando per strada le compagne d'avventura con una facilità disarmante.

 


Carla Ryan (Cervélo Test Team) - 6,5
Partita come quarta punta in casa Cervélo, dopo il Serra scala una posizione ai danni della malcapitata Armstrong (7 perché ha tenuto duro e si è resa utile alla squadra dopo la caduta) e si dimostra corridore solido in salita e a crono, riuscendo a portare a casa un ottimo ottavo posto.

 


Giorgia Bronzini (Safi Pasta Zara Titanedi) - 5,5
Un voto in più per la commovente fuga di Cerro al Volturno dove lotta finché può contro Cantele su uno strappo non propriamente adatto ad una velocista. Nei due sprint a disposizione non riesce a piazzare la botta vincente anche se chiude sempre in rimonta, segno che l'avvicinamento non era stato dei migliori.

 


Regina Schleicher (Equipe Nürnberger Versicherung) - 4
Forse avremmo fatto meglio a darle "non pervenuta", visto che nelle due tappe adatte al suo spunto veloce non abbiamo nemmeno intravisto la sua sagoma nelle prime posizioni. Scorrendo gli ordini di arrivo scopriamo che il 66° di Porto Sant'Elpidio è il suo miglior risultato...

 

 


Giuseppe Rivolta - 7
Immaginiamo abbia dovuto fare salti mortali per organizzare questo Giro Donne, in un momento come questo. Il risultato è stato tutt'altro che disprezzabile, con una bella varietà di percorsi (forse una tappa in più per velociste...). Sembra però che a Grumo Nevano il circuito fosse davvero pericoloso e pieno di buche...

 


Renato Di Rocco - 4
Il presidente della FCI fa bella mostra di sé applaudendo gli organizzatori per il bel ventennale del Giro Donne. Però se la sua presenza fosse più costante durante tutto l'anno, puntando sullo sviluppo del ciclismo femminile, forse avrebbe qualche foto in meno, ma tanti consensi in più.




Giuseppe Cristiano

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