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La Svezia ai piedi di Marianne - A Vos l'Open de Suède. Terza Johansson, ora a soli 3 punti

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Ormai la sfida tra loro due è una costante di questa Coppa del Mondo. Una, Marianne Vos, la cannibale in gonnella olandese, alla ricerca del bis in quanto già vincitrice della challenge dell'iride verticale nel 2007; l'altra, svedese, rivelatasi al grande pubblico con la medaglia d'argento olimpica di Pechino (accompagnata da uno sfortunato 4° posto mondiale) alla ricerca della sua prima affermazione di rilievo in carriera. Con il computo delle vittorie sul 2-1 pro Vos (in entrambe le occasioni è stata seconda la Johansson), ci si trovava con la svedese, alla vigilia della doppia prova di casa - cronosquadre e prova in linea - in vantaggio di 45 punti sulla rivale, penalizzata dalla mancata partecipazione alla prova canadese di Montréal.
Nella prima giornata di gare, nessuna delle due squadre delle duellanti nutriva particolari ambizioni di podio, ma fare meglio dell'altra avrebbe significato rosicchiare qualche punto utile soprattutto per il morale in vista della ben più pesante (in termini di punteggio) prova in linea. A spuntarla sono le favoritissime del Cervélo Test Team che bissano il successo dell'anno passato e lasciano a 1'25" gli eterni rivali del Team Columbia che precedono di pochissimi secondi Team Flexpoint e Equipe Nürnberger, fuori dal podio per una manciata di centesimi. Quinta la DSB Bank di Marianne, settima la Red Sun di Emma che deve cedere due punticini. Migliore delle italiane la Top Girls, 13esima a oltre 7'.
La domenica è l'ora della prova in linea, con un circuito da ripetere 12 volte, con qualche salitella sì, ma senza particolari pendenze. Nella prima parte di gara ci prova la tedesca Charlotte Becker, ma senza fortuna e poco dopo sono Noemi Cantele e Regina Bruins a forzare il ritmo in salita, provocando una frattura in gruppo che si è diviso in due tronconi che poi si sarebbe ricomposto a circa 30 km dalla fine. Ma un nuovo forcing Cervélo (probabilmente attuato - e con successo - per far fuori Ina Teutenberg, la rivale più temibile in caso di arrivo allo sprint) separa definitivamente il grano dal loglio e lascia una trentina di atlete a giocarsi la vittoria e tra queste, ovviamente, Marianne Vos ed Emma Johansson.
Negli ultimi chilometri il lavoro delle ragazze di Lacambra è stato eccezionale, con Bruins, Soeder, Armstrong e Düster a lanciare la forte velocista Wild nel migliore dei modi verso una vittoria che, senza Teutenberg, appariva sicuramente alla loro portata. Ma non avevano fatto i conti con la classe di Marianne Vos che, presa la ruota della connazionale, l'ha saltata negli ultimi 50 metri, relegandola al secondo posto. Terza, manco a dirlo, Emma Johansson che precede la velocista di casa Bigla, Monica Holler. Cantele, decima, è stata la prima delle italiane.
E così, con altri 40 punti rosicchiati, il vantaggio della svedese si riduce a soli 3 punti a due prove (Plouay e Norimberga) dal termine. 336 a 333 e chissà che non debbano risultare decisivi proprio i 2 punticini della cronosquadre...


Domenica è stata anche giornata di gare in Germania, dove è stato corso lo Sparkassen Giro, una delle prove tedesche più prestigiose del calendario. Anche qui il circuito non molto impegnativo (e un chilometraggio piuttosto ridotto, 88 km) ha impedito una forte selezione e l'epilogo allo sprint è stato inevitabile. L'ha spuntata Rochelle Gilmore su Suzanne De Goede e la giovanissima australiana Chloe Hosking, ormai più che una promessa dello sprint mondiale. Alice Marmorini, 16esima e molto combattiva per tutta la gara, è stata l'unica italiana a prendere parte alla prova.
Prossimo appuntamento internazionale la Route de France, che prenderà il via con un prologo domenica prossima e che vedrà impegnate quasi tutte le squadre italiane alla ricerca di un successo di peso che inizia davvero a mancare da troppo tempo.


Giuseppe Cristiano

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