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Vos più forte della bufera - A Cittiglio resiste solo Johansson. Pooley eroica | Cicloweb

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Vos più forte della bufera - A Cittiglio resiste solo Johansson. Pooley eroica

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Il classico tempo da lupi con pioggia, freddo e vento gelido ha dato il battesimo all'edizione 2009 della Coppa del Mondo, a Cittiglio. Alla fine di una gara corsa dalle migliori con il coltello tra i denti, l'ha spuntata Marianne Vos, proprio nel giorno dell'assegnazione del titolo mondiale della "sua" corsa a punti su pista, disciplina in cui è campionessa olimpica e mondiale uscente - a proposito, la neoiridata Bronzini avrà benedetto la scelta di Marianne di disertare la rassegna iridata - quasi a sottolineare la straordinaria polivalenza di questa immensa fuoriclasse dei giorni nostri.


Il Cervélo Test Team, atteso un po' da tutti come squadra-faro della corsa, non ha disatteso le aspettative, lanciando subito all'attacco la vincitrice della scorsa edizione, Emma Pooley, sin dal primo passaggio sul Brinzio, dopo neanche quindici chilometri dal via che era stato dato dall'enfant du pays Ivan Basso. Lasciare quattro-cinque minuti ad una brutta cliente come la britannica non stava bene alle altre favorite che ben presto si sono date da fare nell'inseguimento, rendendo l'andatura vertiginosa sin dalle prime battute. E la prima vittima illustre è stata la campionessa del mondo Cooke che in cima al Brinzio, dopo nemmeno 20 km di corsa, quando ne mancavano più di 90, si trovava già praticamente tagliata fuori dai giochi. Al gancio anche molte altre delle possibili protagoniste, da Brändli a Ljungskog, passando per Vzesniauskaite, Ziliute e Pucinskaite. Sempre nutrito, invece il gruppo Cervélo, con Häusler, Wild, Soeder, Düster e Armstrong che, vigili nelle prime posizioni, cercavano di disturbare le squadre che provavano ad inseguire la loro compagna.
In ogni caso il vantaggio non è mai salito oltre il minuto e mezzo anche perché è noto che le discese sono il tallone d'Achille della piccola scalatrice inglese che quello che guadagnava nei tratti di salita, lo perdeva, probabilmente anche con gli interessi, nelle picchiate.


L'inseguimento è stato quasi tutto sulle spalle del Team Bigla che, recuperati i pezzi, ha cercato di portare nelle posizioni migliori la leader designata di giornata, Noemi Cantele, alla vigilia data tra le favoritissime per la vittoria. Anche la Safi ha provato a smuovere qualcosa con un allungo della brava Cilvinaite, schizzata fuori dal gruppo ad una quarantina di chilometri dall'arrivo e ripresa dalle migliori sul penultimo passaggio a Orino. Proprio in quei frangenti il momento topico della corsa: un'accelerazione violenta di Emma Johansson con a ruota Marianne Vos annulla le poche decine di secondi che Pooley era riuscita a mantenere. Rimangono a pochi metri Armstrong e Lutz mentre l'armata Cervélo, ancora con ottime cartucce da sparare, non riesce a comprendere in tempi brevi che la statunitense non è riuscita a rientrare sulle prime e corre come per proteggerle le spalle, tergiversando quei 2-3 chilometri che le saranno fatali. Quando si accorgono della reale situazione è troppo tardi, i distacchi sono dilatati e la corsa è praticamente decisa: si corre solo per definire le posizioni sul podio. Nemmeno l'ultimo passaggio da Orino serve a cambiare le carte in tavola e, sul rettilineo finale di Cittiglio lo sprint di Marianne Vos piega Emma Johansson e quasi quattro minuti dopo accade lo stesso con Armstrong che va a conquistare il podio a spese di Lutz. Il rammarico della Cervélo non può che aumentare quando Wild domina la volata per il quinto posto.


Una citazione particolare, secondo noi, la merita la prova di Alice Marmorini, al suo esordio stagionale, sempre nel vivo della corsa e molto brillante nei tratti di salita che hanno sempre rappresentato il suo punto debole. «Sono molto contenta - ci racconta l'aretina - perché vuol dire che i lavori specifici per la salita che ho fatto quest'inverno hanno dato i loro frutti. Da subito mi sono sentita bene nei tratti più impegnativi e sono rimasta impressionata anche da come il mio fisico ha risposto al freddo, che in passato mi aveva dato sempre dei problemi. Purtroppo l'ho pagato un po' solamente nell'ultima discesa e nella volata non sono riuscita ad esprimermi al meglio, mancando una top ten che sarebbe stata prestigiosissima».
Con la vittoria di oggi, Vos veste ovviamente anche la maglia di leader della Coppa del Mondo che nel mese di aprile entrerà nel vivo con gli appuntamenti di Fiandre, Van Drenthe e Freccia Vallone. Cooke, dopo la sberla rimediata oggi, avrà sicuramente voglia di rivincita e la sfida tra le due campionesse, che già immaginiamo ruota a ruota sul Grammont o sul muro di Huy, si preannuncia scintillante.

 

 

Giuseppe Cristiano

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