Lechner: «Su strada Mi Trovo Bene» - L'ex tricolore sul Mondiale di Varese e sul suo futuro
Eva Lechner, azzurra già a Pechino nella mountain bike, sarà una delle sei azzurre di Salvoldi chiamate a difendere l'oro e il bronzo (e l'ottima prestazione collettiva) di dodici mesi fa. Facciamoci guidare, attraverso le sue parole, alla scoperta della gara che vale un'intera carriera.
Eva, innanzitutto come stai? Sappiamo che nell'ultima tappa del Giro di Toscana sei caduta, niente di grave?
«Sì, tutto ok. La caduta non ha lasciato nessuna conseguenza, per fortuna.»
Nella lista di Salvoldi per i mondiali, il tuo nome è stato subito tra quelli sicuri insieme ai "mostri sacri" Bronzini, Cantele, Guderzo e Luperini: una bella soddisfazione per una "stradista a mezzo servizio" come te. A dirla tutta, qualche "stradista a tempo pieno" potrebbe addirittura storcere il naso...
«Il c.t. mi aveva specificatamente chiesto di mettermi in luce nelle due gare di Valdarno e Nove, prima del Toscana e io in entrambe le prove ho fatto meglio di tutte le altre italiane (terza e seconda, ndr). Quindi penso di essermelo meritato, il posto».
A proposito, visti i risultati molto confortanti ottenuti sull'asfalto, come gestirai la prossima stagione tra MTB e strada?
«Finora non ho stilato un programma preciso, comunque, dato che per me non ci sono eventi importanti, cercherò di provare un po' tutto, facendo le prove di CDM sia di MTB che di strada e vorrei testarmi anche in un grande Giro. Di certo c'è che quest'inverno, tanto per non farmi mancare niente, farò pure un po' di ciclocross».
Ora arriviamo al dunque... Conosci il tracciato di Varese? Secondo te farà selezione o si potrebbe assistere ad una volata di un gruppetto abbastanza folto?
«In realtà lo conosco solo dalle altimetrie. Parlando un po' in gruppo, mi sono fatta l'idea che la corsa sarà molto tirata e, giro dopo giro, la selezione sarà naturale».
Al Giro di Toscana abbiamo visto le tedesche in grande spolvero, con l'olandese Vos (che avrà con sé le ottime Beltman e De Goede) subito dietro. Secondo te saranno loro i fari della corsa?
«Sì, penso di sì. E a Germania e Olanda, io aggiungerei gli Stati Uniti, che al Toscana si sono visti poco, ma hanno ragazze molto forti e sicuramente saranno grandi protagoniste della corsa».
In casa Italia, a parte la solita, generosissima prestazione di Tatiana Guderzo, Cantele e Luperini si sono viste poco: pretattica o condizione non proprio al top?
«Non so. Non conosco benissimo Fabiana e Noemi. Sicuramente tra quattro giorni ne sapremo di più (ride)».
Quale sarà il ruolo di Eva Lechner in questa nazionale?
«Ancora non abbiamo definito i programmi per la gara, ma so per certo che mi toccherà lavorare fin dalle prime battute, finché ne ho. Poi, si sa, la corsa è imprevedibile e gli schemi possono saltare da un momento all'altro».
Ultima cosa: è una soddisfazione maggiore la convocazione ai Mondiali su strada o quella per le Olimpiadi di MTB?
«Sono due cose diverse, direi, però questo te lo saprò dire meglio tra qualche giorno, perché le Olimpiadi le ho già fatte, il Mondiale invece ancora no... (ride)».