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Il più famoso sull'isola - Petacchi continua a spazzare tutti

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Per non iniziare le nostre considerazioni nella maniera che sembrerebbe più ovvia, possiamo dire che queste prime corse stagionali, o meglio le prime volate stagionali, ci stanno facendo vivere ogni volta in una sorta di dimensione diversa, contrapposta ad un'altra in cui le cose prendono tutt'altra piega, ben precisa e che non sembra lasciar dubbi. E così dall'estero le ultime settimane ci hanno narrato dei ritorni in auge dei McEwen, di Freire, di Bennati; di un Boonen già in buona condizione; di protagonisti attesi e meno attesi che hanno contribuito a rendere le conclusioni in volata meno scontate del previsto. Senza dimenticarci neppure di Mark Cavendish, che al momento arranca, si stacca in salita, soffre una condizione fisica non affatto esaltante. Poi però torniamo in Italia e ci accorgiamo di avere le idee chiarissime: volata fa rima con Petacchi, punto. Un Petacchi che aveva già dato saggio della propria condizione ma che è anch'egli incappato in un contrattempo sottoforma di gastroenterite che ne ha un po' rallentato l'azione, costringendolo a rinunciare al Laigueglia. Sono passati però appena due giorni, trascorsi tranquillamente a far gruppetto e a recuperare energie preziose per tornare a ribadire la propria supremazia e a rendere i piazzamenti di chi in questo momento gli finisce alle spalle quasi una vittoria.
Il profilo altimetrico della terza tappa, snodata per 206 chilometri da Nuoro ad Oristano, lasciava intendere una possibile conclusione allo sprint ma prima di giungere a tale epilogo è stato il consueto tentativo di fuga di giornata ad occupare la maggior parte della cronaca di tappa. In proposito una nota di merito va sicuramente a Giairo Ermeti, segnalatosi in maniera perentoria come il corridore più combattivo di questo Giro di Sardegna finora, alla terza avanscoperta su tre giorni di gara. L'atleta della De Rosa ha preso il largo attorno al sessantesimo chilometro assieme a Petrov (il meglio piazzato tra i battistrada, col suo distacco inferiore al minuto da Kreuziger), Rasmussen (uscito di classifica ventiquattr'ore prima), David Gutierrez e il vincitore dell'ultimo Giro Baby Cayetano Sarmiento. Un quintetto rimasto tale fino al chilometro 125, quando Sarmiento, Petrov e Rasmussen hanno perso contatto e davanti sono restati i soli Gutierrez ed appunto Ermeti, che fino allo scorso anno era proprio uno dei componenti del treno di Petacchi per gli sprint.
Non avendo più un certo tipo di vincolo il corridore di Rottofreno è libero di giocare le proprie carte in una De Rosa fin qui convincente nelle sue prime apparizioni ed ha cercato fino all'ultimo di scrivere un finale diverso da quello ampiamente previsto. Se Petacchi sta bene però la Lampre-Farnese non sta di certo a guardare e sono stati pertanto i blu-fucsia a prendere in mano la situazione negli ultimi chilometri, neutralizzando la fuga ai -6 dal traguardo per preparare poi il terreno al proprio capitano. Finale già visto con Hondo perfetto nel lanciare Ale-Jet, libero di sprigionare tutta la sua potenza e centrare il poker stagionale senza troppi patemi d'animo. A questo punto andiamo a vedere chi compone l'ordine d'arrivo di giornata: al secondo posto Enrico Rossi, che raccoglie un nuovo buon piazzamento ma che non si limita ad essere semplice velocista e che potrebbe portarlo, con un po' più di convinzione, a giocarsi concretamente il risultato lì dove le ruote veloci pure vengono respinte (per la Flaminia la giornata odierna assume connotati positivi anche riguardo le condizioni di Giampaolo Caruso, giunto attardato ieri con relativa classifica generale compromessa, a causa di una caduta che ne ha fatto temere una frattura al polso. Rischio fortunatamente scongiurato). Al terzo posto si installa finalmente Jacopo Guarnieri, che centra il primo podio stagionale e che quindi lascia intravedere una condizione in crescendo. Quarto posto e prima top-five tra i professionisti per Sacha Modolo, ben coadiuvato dai propri compagni nel finale ed il cui risultato non può che far ben sperare; e poi ancora Rovny, Montaguti, Merlo, Klimov, Felline (chi conosce le caratteristiche del giovane piemontese non si sorprenderà di vederlo piazzato anche in uno sprint di gruppo) e D'Andrea, che invece regala alla Meridiana il primo piazzamento.
Nulla si muove in classifica generale dove Roman Kreuziger, forte della seria ipoteca messa ieri sul Monte Ortobene, mantiene la leadership e a questo punto non dovrebbe correre rischi fino alla conclusione di sabato. Per domani intanto solo le salite poste negli ultimi 50 chilometri potrebbero far fuori qualche velocista e favorire magari una fuga, ma allo stato attuale delle cose non appare improbabile trovarci nuovamente di fronte ad una conclusione allo sprint.

In Andalucía il frizzante finale della tappa conclusiva non ha creato scossoni nella generale ed ha riportato al successo Michael Rogers dopo oltre un anno. L'australiano si è concesso anche lo sfizio di finire sul podio di giornata, disputando uno sprint senza dubbio particolare sul traguardo di Antequera, in cui tutti i velocisti erano stati praticamente tagliati fuori dall'ultima ascesa (a nulla sono valsi in proposito gli sforzi della Rabobank per riportare sotto Oscar Freire. Non sorprende quindi che al termine di una corsa animata anche da qualche nome non trascurabile (Vicioso, Brice Feillu, Gomez Marchante, oltre a Marco Marzano) si sia imposto il più velocista di tutti, vale a dire Francisco Ventoso, che ha così centrato il primo successo stagionale e che va ad aggiungersi ancor più decisamente al roster di outsider della prossima Milano-Sanremo.
Le sue prestazioni erano state già abbastanza positive in Calabria ed il successo odierno premia nel migliore dei modi la Carmiooro, che conclude con due vittorie all'attivo ed il podio finale di Pardilla, settimo al traguardo ma terzo in classifica generale. Nel finale di oggi protagonista anche il Team Sky, con Wiggins impegnato a preparare il terreno per Simon Gerrans, che alla fine ha racimolato una non disprezzabile piazza d'onore. Ultime menzioni per Bauke Mollema, quarto sul traguardo ed in buona evidenza in queste giornate e per Jurgen Van den Broeck, anch'egli davanti nel finale odierno e che porta a casa il secondo posto nella generale finale, staccato di 19" da Rogers.

Vivian Ghianni

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