SpEdita in Francia - 1a tappa: Cooke - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude
Si fa sul serio all'Aude, nessuno ha voluto scaldare la gamba nella prima tappa, letteralmente esplosa da metà corsa in poi. D'altronde i presupposti per attaccare e misurare la pressione alle dirette avversarie c'erano tutti: la salita posta al km 69 misurava una decina di km con gli ultimi due al 12-15%. A seguire una discesa tecnica e insidiosa, non da facili rientri.
Ai piedi del Col de La Croix de Sous (893 m s.l.m.) venivano risucchiate tre coraggiose che avevano tentato la fortuna nelle battute iniziali e iniziava una lenta e lunga morte per quelle meno dotate da madre natura. Ci si arrende sempre a fatica, ma la speranza (per chi si sta staccando), che davanti rallentino oggi si è spenta piano piano, tornante dopo tornante. Il gruppone è diventato un gruppetto, allungato e sofferente e, quando ho alzato la testa e ho visto scattare Susanne Ljungskog, (mancavano tre chilometri al GPM), ho sentito che lo scatto avrebbe fatto dei danni, sarebbe venuto fuori un macello. Trixi Worrack, l'atleta di punta della mia formazione in questa corsa, era con lei, meno male!
Mi sono arrampicata come meglio ho potuto con Noemi Cantele e un'altra decina di ragazze per proseguire fino alla conclusione. Le varie leader designate si trovavano nei due mini gruppetti in avanscoperta (4+6), quindi dietro la collaborazione stentava a nascere, ognuna di noi aveva da difendere qualche compagna davanti. La logica conseguenza è stata una ricongiunzione "da dietro", ci siamo fate riprendere dal plotoncino alle nostre spalle e abbiamo proseguito, o meglio portato alla conclusione la pelle.
L'ordine d'arrivo ha confermato le mie sofferenti riflessioni-previsioni fatte fuori soglia (ma guarda se una deve soffrire così per preparare un benedetto Giro d'Italia): sia davanti che dietro sono volati dei minuti, grazie anche alle circostanze: nella prima fuga formata da quattro big mancava Amber Neben, americana che conosce bene il gusto della maglia gialla del L'Aude (ne ha vinti due) e anche Nicole Cooke, cliente ovviamente molto scomoda. Ecco perché la prima fuga menava le danze con la seconda che le soffiava sul collo.
Ma prima della fine la Cooke, atleta dalla classe cristallina ha comunque deciso d'inventarsi un'impresa: da sola è riuscita a recuperare 20'' ed a rientrare sul primo gruppetto, roba da fuoriclasse, roba da Cooke, ed in più in volata si è aggiudicata la tappa battendo la mia compagna Worrack. La Cooke sembrava essersi smarrita forse schiacciata anche dal nuovo fenomeno Vos, ma ora che è tornata potrebbero essere dolori per tante...