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Emakumeen, Vos a tutta Bira - Immensa Marianne. Menzione per Schleicher e Guderzo | Cicloweb

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Emakumeen, Vos a tutta Bira - Immensa Marianne. Menzione per Schleicher e Guderzo

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E va bene: vince in solitaria una tappa mossa che termina con uno strappetto. Ci sta. E ci sta anche che vinca una volata di un gruppo di quattro al termine di una tappa con una salita centrale ed una nel finale, con l'arrivo al termine della discesa. In fondo è veloce, velocissima. Ok, ha una forma talmente straripante da rosicchiare 48" alla campionessa del mondo a cronometro in un anno: l'anno scorso perse per 41" dalla Kupfernagel, quest'anno la batte di 7". E se nella tappa più dura esce indenne dalla salita centrale, dalla salita più dura, è "normale" che poi batta in uno sprint a due la tedesca Worrack. In effetti, non sarebbe stato neanche uno scandalo qualora avesse vinto anche la seconda semitappa che caratterizzava la terza tappa, quella conclusasi con una volata di gruppo, dove invece Mariannina s'è dovuta "accontentare" della quarta piazza, dietro la Schleicher e dietro la Bronzini e la Wild.
Altrimenti sarebbe stato l'en-plein più totale (a cui Marianne, comunque, è già abituata: vedi Giro di San Marino 2007).
Del portento Marianne Vos ne abbiamo già parlato in lungo e in largo, tessendone già il più possibile le doti ed invitando chi non la conoscesse ancora a seguirla un po' più da vicino. Ciclocross a gennaio, su strada tutto l'anno e in autunno anche la pista, le Sei Giorni. Fosse un uomo, tutti sarebbero innamorati del corridore olandese Vos. Invece è una donna, ed in pochi (anche nel ciclismo) si rendono conto dell'immenso potenziale che questo sport ha tra le mani e che nessuno si vanta di possedere. Perché Marianne Vos è sicuramente una delle più grandi atlete, a livello femminile (e nel ciclismo si può estendere il discorso anche ai maschietti), che lo sport abbia. In anno olimpico, possono accorgersene in tanti.
La storia dell'Olimpiade di Marianne è legata in qualche modo a questa corsa a tappe basca: l'olandesina voleva correre a Pechino sia nella prova su strada che in quella a cronometro ma, probabilmente per non "bruciarla", i tecnici della selezione orange hanno optato per farle disputare solo la corsa su strada. Quella dove Marianne offre assolute garanzie. Mentre la crono, almeno fino a questo 2008, non era certamente il fondamentale preferito dall'esplosiva campionessa del mondo di ciclocross e strada (2007) e corsa a punti su pista (2008).
Ma quando una è campionessa, è campionessa anche - o soprattutto - nella testa. E allora la Vos (ovviamente prima della decisione dei tecnici) s'è allenata molto con la bici da crono, migliorando posizione, ritmo e feeling con la solitudine. L'attitudine nel cross gioca a suo favore, se è vero che con le ruote grasse si corre per un'ora al massimo e le crono delle donne non superano mai chilometraggi che portano a più di un'ora lo sforzo delle atlete.
E quando una è campionessa, è campionessa anche perché il lavoro la ripaga: vince la cronometro della Gracia-Orlova (18 km, con 23" sulla Teutenberg), vince la crono della Vuelta a El Salvador (9,6 km, con 12" sulla Vilajosana), vince la crono della Vuelta a Occidente (11,3 km, con 28" sulla Galyuk) ed, infine, vince la crono dell'Emakumeen battendo su un percorso di 13,6 km la campionessa del mondo contro il tic-tac in carica.
Siccome le campionesse non corrono (quasi) mai da sole, allora è giusto parlare anche di due ragazze italiane che sono tornate a brillare nei Paesi Baschi: una è la veneta Tatiana Guderzo, una classe '84 che sembra sempre più "vecchia" dei suoi 23 anni per via di quell'argento iridato colto a 20 anni dietro la Arndt; l'altra è la campionessa del mondo Marta Bastianelli, una 21enne cui l'ennesima bruttura dell'Uci sta negando la gioia di correre da protagonista tante corse, e pare che gli negherà anche il Giro d'Italia (che scatterà il 5 luglio da Mantova).
La Guderzo è arrivata seconda, prima tra le umane, a 2'02" dalla fenomeno Vos, mentre la Bastianelli si è piazzata decima a 3'30", dando appena 2" alla varesina Cantele, altra italiana che s'è difesa sulle strade spagnole. Così come s'è difesa Fabiana Luperini, sesta a 2'28" dall'olandese, che dopo il 2° posto ottenuto in Coppa del Mondo a Montréal sta di nuovo scaldando le gambe in vista della corsa rosa che vuole (ri)vincere, magari contendendola a quella Edita Pucinskaite che s'è nascosta molto in questa prima parte del 2008, ma che tra Tour de l'Aude e Emakumeen (ed ora correrà il Trentino) ha accumulato fatica e chilometri per centrare i suoi grandi obiettivi stagionali: Giro, Olimpiade e Mondiale di Varese.
Oggi in Francia inizierà la Grande Boucle, mentre venerdì in Italia scatterà il Giro del Trentino. Dopo queste corse avremo un quadro ancora più preciso sulle vere forze in campo in vista di quel Giro Donne presentato qualche giorno fa.

Mario Casaldi

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