Locatelli, scalatore perbene - Intervistiamo il giovane talento della Bergamasca
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Stefano Locatelli, 21 anni da compiere a fine mese è uno dei corridori più interessanti che il panorama italiano offre tra gli scalatori. Una prova? Il rapporto peso/potenza, al livello dei migliori scalatori del mondo. Lo abbiamo sentito in ritiro e, benché una telefonata di 10 minuti non possa rilevare granchè di una persona, ci è parso un ragazzo composto e concentrato sul suo futuro: la risposta più decisa è stata sicuramente quella alla domanda sul suo eventuale passaggio al professionismo.
Ciao Stefano, disturbo?
«No tranquillo, anche perché sono in ritiro con la squadra».
Si, proprio oggi ho saputo che due dei tuoi compagni si sono fatti male.
«Già, Mazzi e Orrico si son fatti male, il primo si è rotto la clavicola, il secondo ha subito una lussazione all'anca».
Ahia che male! Beh, auguri di pronta guarigione. Prima domanda: Stefano, quando comincerà la tua stagione 2010?
«Quest'anno dovrebbe iniziare più tardi, intorno al 10 marzo, c'è una corsa a Melzo, in provincia di Milano, tutta piatta...»
Non è proprio per le tue caratteristiche, insomma.
«No, è proprio una prima corsa così. Non dovrei fare Soprazocco, dovrei partire un po' tranquillo perché, come tutti sanno, l'anno scorso ho avuto la mononucleosi nel finale di stagione: ho corso tanto d'estate per preparare al meglio il Val d'Aosta, ma ci sono arrivato un po' stanco. Ho fatto degli esami ed è venuta fuori la malattia. In più questo inverno mi sono operato al naso».
Al naso? Che è successo?
«Mi sono operato al setto nasale, perché l'avevo un po' deviato e questo mi dava problemi di respirazione».
Davvero un peccato per come è terminata la tua stagione 2009. Il mondiale di Mendrisio sembrava fatto apposta per te...
«Già, ho dovuto terminare la stagione prima. Ero andato anche a Livigno per prepararmi appositamente, ma poi la cosa si è rivelata impossibile».
I tuoi obiettivi per il 2010 quali possono essere?
«Beh, il Palio del Recioto forse, ma so che hanno ammorbidito un po' il percorso. Perciò punteremo alle corse a tappe, al Giro del Friuli e soprattutto al Giro d'Italia Baby, dove l'anno scorso ho vinto la classifica GPM. Quest'anno vedremo di far classifica un po' meglio».
Stefano, quando hai cominciato a correre?
«Ho cominciato esordiente primo anno, col Pedale Brembillese nel paese vicino al mio, e dopo aver fatto anche gli Allievi ho fatto gli Juniores con la For3Milram, e poi sono passato alla Bergamasca».
Dati fisici?
«Altezza 175 cm, peso 60 kg, rapporto peso/potenza 7 watt al chilo, circa».
Beh complimenti, niente male. Ci descrivi la tua squadra, la Bergamasca? Come stanno andando i ragazzi del primo anno che stanno facendo il ritiro con voi?
«Beh questa stagione sono parecchi del primo anno: dell'anno scorso siamo solo 4 o 5. Alcuni vanno a scuola, altri sono già in ritiro e ci saranno ovviamente alcuni che cominciano prima, altri che cominceranno dopo con le gare. Comunque son tutti dei bravi ragazzi!»
Hai parlato di scuola. Tu sei diplomato?
«Sì, ho fatto l'Esperia ed ho finito nel 2008: sarei perito elettrotecnico, in teoria».
Torniamo a parlare di ciclismo. Per quanto riguarda il tuo futuro sarà la tua ultima stagione da dilettante?
«Sì, dovrebbe esser l'ultima, se non ci sono più problemi di tipo fisico come l'anno scorso».
Pensi potrai fare già lo stagista ad agosto?
«Se concludo un accordo prima di agosto si potrebbe pensare. Però non vorrei rinunciare al Val d'Aosta e a quelle corse adatte a me che sono in quel periodo, perciò vedremo di far combaciare tutto».
Mai corso per la nazionale? L'anno scorso non ha fatto la Coppa delle Nazioni, quest'anno sai se si farà?
«In nazionale ho corso solo da Juniores... per quanto riguarda la Coppa delle Nazioni, non so se parteciperemo, però ritorna il Giro delle Regioni e lì ci saremo sicuramente».
Sarebbe un peccato se non partecipaste neanche quest'anno, d'altonde è un ottima maniera per osservare i futuri rivali nel professionismo. Come ad esempio i giovani francesi che l'anno scorso hanno impressionato al Val d'Aosta...
«Eh, loro e i colombiani andavano forte. I francesi in particolare si gestiscono bene durante la corsa e nel finale, anche se non attaccavano, rimanevano spesso e volentieri 2 o 3 davanti».
Definisci con 3 aggettivi Stefano Locatelli sulla bicicletta.
«Duro, Attaccante e... boh (ride)».
Beh, penso che riuscirai a trovare 3 aggettivi per definire Stefano Locatelli giù dalla bicicletta!
«Scherzoso, pazzerello, serio nei momenti in cui bisogna esser seri».
Hai degli hobby?
«Niente di particolare, andando in bici cose strane non è che si possono fare. Quando sto a riposo, come tanti giovani della mia età seguo il calcio, sto spesso al computer e cerco di vedermi con gli amici».
