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CN Cross 2010: Panoramica sui Nazionali - Nys e la truppa dei nuovi campioni | Cicloweb

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CN Cross 2010: Panoramica sui Nazionali - Nys e la truppa dei nuovi campioni

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Nys guida la pattuglia dei campioni nazionali di ciclocross - Foto Sporza.be © BelgaIl fine settimana dedicato ai campionati nazionali di cross è stato caratterizzato dal freddo e dal cattivo tempo che segnano l'Europa in questi giorni di inizio anno, tanto che in Gran Bretagna - a Birmingham - la neve ha costretto la federazione inglese a rinviare a febbraio la manifestazione.

In Belgio si è corso a Oostmalle, per l'assegnazione di quella che in ambito internazionale è considerata la seconda maglia più importante dopo quella iridata. Il solito Sven Nys l'ha fatta sua per la settima volta in carriera, ma la corsa ha riservato parecchi colpi di scena, dovuti soprattutto al terreno ghiacciato che ha richiesto agli atleti abilità più da pattinatori che non da ciclocrossisti. Molte dunque le cadute, le scivolate, le sbandate, i problemi meccanici, tutte cose che hanno finito per influire su una gara che ha premiato la forza e l'abilità a guidare il mezzo in condizioni estreme, due cose che certamente non mancano a Nys. Il fenomeno fiammingo, partito tranquillo e prudente fino a transitare in nona posizione al terzo passaggio sulla linea d'arrivo, è uscito con prepotenza nella seconda parte della gara, raggiungendo il gruppetto di testa e staccando tutti al penultimo giro, sfruttando anche un paio di cadute e scivolate che hanno fatto perdere manciate di secondi ai suoi avversari. Alla piazza d'onore è terminato Klaas Vantornout, sempre a ruota in gara e davvero protagonista solo all'ultima tornata, quando ha provato a giocarsi il tutto per tutto nelle insidiosissime curve dal fondo gelato, sfiorando il successo a 3" da Nys. Grande impressione ha destato poi Tom Meeusen, che ad Oostmalle ha gareggiato con gli elite ma ai mondiali di Tabor sarà il grande favorito fra gli under 23. Il giovane belga in queste settimane sta dimostrando di essere in grado di confrontarsi pure coi più forti, e nei prossimi anni potrebbe raccogliere il testimone di Nys e Albert come stella del movimento fiammingo. Oggi ha pagato un po' l'inesperienza, come dimostrano le varie scivolate e cadute che hanno contraddistinto la sua corsa d'attacco, ma il fatto che abbia chiuso in terza posizione - ad appena 5" - spiega quanto valga questo ragazzo. Rob Peeters, quarto a 14", era anche lui nel gruppetto dei migliori, ma nel finale ha pagato una scivolata e non è riuscito a salire sul podio. Da menzionare come grande protagonista di giornata lo sfortunato Sven Vanthourenhout, ex grande promessa (campione del mondo fra gli under e anche sul podio fra gli elite) un po' dispersa nelle ultime stagioni per una lunga serie di problemi fisici. Partito da solo alla prima tornata, è rimasto al comando fino a metà gara, e sul forcing di Nys al penultimo giro si è ritrovato involontariamente danneggiato dalla scivolata di Meeusen. Rimessosi a spingere sui pedali come un forsennato, era secondo - e in recupero su Nys - quando in una curva è caduto a sua volta. Dolorante e scoraggiato, ha chiuso al settimo posto, ma per lui oggi solo elogi. Lo stesso invece non si può dire nei confronti di Niels Albert. Il campione del mondo non è praticamente mai entrato in gara, anche se accusa un tifoso di Nys di averlo fatto cadere durante il quinto giro, mentre stava provando a seguire lo stesso Nys e Vervecken (e il fatto - gravissimo - sembrerebbe confermato dalle testimonianze di alcuni spettatori raccolte da Sporza). Comunque, quando è stato chiaro che non aveva più alcuna possibilità per agganciare i migliori, ha tirato i remi in barca evitando rischi e iniziando già a pensare alle prossime prove di Coppa del Mondo e alla rassegna iridata di fine mese.

E parlando di Mondiali ci spostiamo allora in Repubblica Ceca, dove la prova nazionale (l'unica corsasi il sabato) è stata disputata a Tabor sullo stesso tracciato (innevato prima ancora che ghiacciato) che fra tre domeniche assegnerà le maglie iridate. Nessuna sorpresa e tutto come da pronostico, col netto successo di Zdenek Stybar davanti a Petr Dlask (a 38") e Martin Bina (a 47"), che allo sprint ha superato Zlamalik andando a conquistare il podio. Abbastanza deludente la prova dell'altro ceco di caratura internazionale, Simunek, quinto a oltre due minuti, pur rallentato da un paio di problemi meccanici.

A Heerlen, in Olanda, qualche polemica in settimana aveva anticipato la corsa, per via della presenza di Lars Boom. L'ex campione del mondo aveva fatto la sua prima apparizione stagionale sullo sterrato domenica scorsa a Sint Michielsgestel, raccogliendo nulla più che un misero ventiduesimo posto. Ma oggi la sua classe assoluta e un circuito dal fondo indurito a causa del gelo gli hanno permesso di confermarsi campione nazionale, in una corsa poco selettiva che lo ha visto trionfare nettamente in volata su - nell'ordine - Gerben de Knegt, Thijs Al (leggermente staccato all'ultimo giro a causa di una incertezza in curva, ma poi rientrato approfittando della fase di studio fra i due corridori della Rabobank), Thijs Van Amerongen e Wilant van Gils. La stagione crossistica di Boom - salvo sorprese - è però già conclusa, e resta da chiedersi se ha senso vederlo vincere il titolo olandese senza aver praticamente mai gareggiato, e poi scomparire di nuovo per dedicarsi alla strada. Ovviamente non si tratta di una questione regolamentare, e Boom ha sicuramente più classe dei suoi connazionali, tanto da potersi preparare alla disciplina appena dieci giorni e trionfare, ma rimane l'impressione di un'assenza di fair play che lascia un po' di amaro in bocca. Ci piace invece segnalare il titolo juniores finito sulle spalle di David Van der Poel, figlio del leggendario Adrie.

In Francia, a Lievin, è andata in scena una gara lineare che a tratti è apparsa la fotocopia del campionato nazionale del 2009, con Francis Mourey e Steve Chainel nettamente superiori al resto della compagnia. I due hanno finito per giocarsi la corsa allo sprint, e come l'anno scorso il velocissimo Mourey ha avuto la meglio sul rivale, conquistando così la quinta maglia tricolore fra gli elite. Alle loro spalle, nell'ordine, Nicolas Bazin, David Derepas, Arnaud Labbe e il giovane stradista della Caisse d'Epargne Arnold Jeannesson.

Poco da segnalare per le altre prove europee, sicuramente di livello inferiore. In Svizzera il campione uscente e favorito Christian Heule (l'unico elvetico in grado di mettersi - relativamente - in mostra a livello internazionale) ha terminato soltanto terzo, lasciando il titolo a Lukas Flückiger e preceduto anche da Florian Vogel.
In Germania si è invece confermato il giovane Philipp Walsleben, che si regala un sorriso dopo una stagione fin qui avara di soddisfazioni, ma va detto che in patria non ha davvero avversari in grado di impensierirlo.
Come da pronostico le prove in Polonia, Danimarca e Austria, coi successi rispettivamente di Mariusz Gil, Joachim Parbo e Peter Presslauer, corridori esperti ma non in grado di mettersi in luce fuori dai confini nazionali, mentre in Spagna Javier Ruiz de Larrinaga ha superato allo sprint il biker José Antonio Hermida.

Gianluca Colloca

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