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Operación Triunfo - L'analisi su Spagna e Portogallo | Cicloweb

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Operación Triunfo - L'analisi su Spagna e Portogallo

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I ranking dell'UCI non sono certo perfetti, ma il fatto di trovare ai primi tre posti - alla fine del 2009 - tre atleti spagnoli (Contador, Valverde e Samuel Sánchez nell'ordine), oltre alla netta leadership nella classifica per nazioni, permette di capire quanto rilevante sia la presenza iberica nel ciclismo che conta. È quasi impossibile infatti stilare un elenco dei numerosi corridori di valore in attività senza dimenticarne qualcuno. Valgano per tutti - oltre ai sopracitati - i non più giovanissimi Freire e Sastre, ormai verso il crepuscolo della carriera ma ancora in grado di zampate da campioni. Va specificato inoltre come la maggior parte degli spagnoli di nome siano ancora relativamente giovani, e questo garantisce al movimento altri anni di sicure vacche grasse. La generazione nata nella prima metà degli anni Ottanta è infatti di altissimo livello, e se a fenomeni come Contador e Valverde aggiungiamo i nomi di Luis León Sánchez, Igor Antón e "Juanjo" Cobo Acebo (solo per citarne alcuni) si capisce la dimensione e la forza del plotone iberico. Fra quelli delle classi dal 1986 in poi, bisogna ammettere, nessuno si è ancora imposto in maniera tale da emergere come protagonista assoluto, ma del resto i fuoriclasse predestinati non possono nascere ogni anno. Tutto sommato anche l'oro olimpico Samuel Sánchez passò professionista senza squilli di tromba, ma migliorando costantemente anno dopo anno è diventato il campione che conosciamo.
Una particolarità del ciclismo dilettantistico spagnolo è - un po' come quello italiano - di avere molte squadre e corse. Dunque si tende a correre poco fuori dai confini nazionali - ancora meno di quanto non facciano i nostri - e questo toglie ai giovani iberici un confronto che è sinonimo di crescita. Inoltre l'approccio che porta a privilegiare le corse a tappe rispetto alle gare in linea fa sì che nelle prove come i Mondiali o gli Europei di categoria, gli under spagnoli si trovino a confrontarsi con coetanei sicuramente più smaliziati e mentalizzati verso questo tipo di competizioni, senza contare appunto la già citata minore esperienza a livello internazionale.
In Portogallo invece abbiamo una situazione per molti versi simile, pur partendo da basi diverse. Fra i lusitani abbondano infatti i team continental, così quasi tutti i corridori di valore finiscono per passare professionisti intorno ai vent'anni. Questo però non implica - al contrario ad esempio di quanto accade ai giovani che corrono nelle continental del centro e del nord Europa - la possibilità di svolgere un'attività internazionale, visto che il ciclismo portoghese è molto chiuso su sé stesso, e i suoi protagonisti preferiscono spesso accontentarsi della fama, dei buoni ingaggi e delle vittorie locali, piuttosto che mettersi in gioco all'estero, condizione essenziale per migliorare e affinare le proprie qualità. Comunque dall'anno prossimo vedremo una delle maggiori promesse lusitane, Tiago Machado (classe '85), fra le fila della RadioShack di Armstrong e Bruyneel, dove arriva grazie ai buoni uffici di Paulinho, che come gregario da grandi giri ha saputo ritagliarsi un bello spazio.
Prima di addentrarci in una panoramica dettagliata sui più promettenti giovani delle due Nazioni, val la pena ricordare come tutti i team professionistici spagnoli abbiano vivai e formazioni satellite nelle categorie giovanili, a compensare la mancata esperienza internazionale con la possibilità di una crescita tranquilla. La Euskaltel ha il suo vivaio addirittura in una continental, l'Orbea, mentre ci pare giusto segnalare l'arrivo nel 2010 della piccola Caja Rural (già nel mondo dei pro' negli anni '80 con Lejarreta e Hermans), che fa passare buona parte della sua formazione elite nella categoria superiore.


Under 23 e professionisti in team "minori"

Pedro Merino Criado (8/7/1987)
Se gli under spagnoli sono poco inclini a correre fuori dai loro confini, lui è forse quello che nelle prove internazionali è riuscito a mettersi maggiormente in mostra. Già nel 2008 lo abbiamo visto, in Italia, piazzarsi al GP Inda (5°) e al Trofeo Balestra (8°), mentre in questa stagione si è spesso messo in mostra in Coppa delle Nazioni, raccogliendo come miglior risultato un 4° posto nella generale del GP du Portugal. Particolarmente portato per le corse di un giorno più impegnative, quest'anno si è imposto nel campionato spagnolo di categoria e in un'altra prova importante del calendario iberico come il Memorial Valenciaga. Proveniendo dal vivaio di Fernández Matxín, la Trasmiera-Fuji, in estate è stato stagista nella formazione maggiore e l'anno prossimo difenderà i colori della Footon-Servetto.

Rafael Valls Ferri (Burgos Monumental - 25/6/1987)
Uno degli under iberici più quotati delle ultime stagioni, provato come stagista sia dalla Relax nel 2007 che dalla Scott-American Beef nel 2008, quest'anno è passato con la continental Burgos Monumental, alternando un calendario di piccole corse a tappe spagnole pro' e prove internazionali di categoria con la maglia della nazionale. Forte in salita, è stato protagonista al Circuito Montañés (terminato al 4° posto), mentre fra i "grandi" ha ben figurato nella non facile Villafranca de Ordizia (12esimo), difendendosi bene pure alla Vuelta a Burgos. Buono anche il suo Tour de l'Avenir, dove ha chiuso 10° dopo aver brillato nella tappa più dura di Gérardmer. Nella prossima stagione andrà pure lui alla Footon-Servetto di Matxín e Gianetti.

Nelson Oliveira (6/3/1989)
La sua medaglia d'argento nella prova a cronometro dei Mondiali di Mendrisio ha sicuramente stupito molti, che non lo conoscevano o al massimo lo avevano notato per il 5° posto della tappa contro il tempo del Tour de l'Avenir. Ma il giovanissimo portoghese ha fatto incetta di successi nelle categorie giovanili, conquistando più titoli nazionali in varie discipline, e si propone in effetti come il più promettente atleta del suo paese, per quanto ancora bisognoso di crescere. Attualmente corre in Spagna, nella galiziana Artesania-Lugo, dove viene gestito con attenzione, e non più di una decina di giorni fa lo abbiamo visto vincere una tappa della Volta à Madeira. Per ora non si parla di un suo immediato passaggio fra i professionisti, e un altro anno fra i dilettanti gli farà sicuramente bene.

Jonathan Castroviejo Nicolás (Orbea - 27/4/1987)
Alla Orbea si è forse ritrovato un po' oscurato dalla stella di Sicard, ma pure i suoi risultati sono tutt'altro che da disprezzare, con la perla del successo di tappa al Tour de l'Avenir. È un corridore molto forte a cronometro, piuttosto veloce, solido nell'arco dell'intera stagione. Si è sinora dimostrato valido anche nelle brevi corse a tappe, terminando alla piazza d'onore sia nell'impegnativa Ronde de l'Isard vinta da Géniez (e dove si è imposto nel cronoprologo), sia nel Circuito Montañés dove è stato preceduto da Van Garderen. Contro il tempo ha disputato i campionati nazionali assoluti (vinti da Contador), chiudendo 6°, mentre sia ai Mondiali che agli Europei di categoria ha deluso. Nel 2010 dalla Orbea farà il salto verso la Euskaltel, seguendo la trafila classica delle promesse basche.

Aser Estévez Cividanes (29/7/1988)
Considerato uno dei maggiori talenti spagnoli, il galiziano rinverdisce la nomea del corridore latino capace di prove eccellenti e disastrose controprestazioni, in grado di vincere di forza così come staccarsi alla prima accelerazione, indipendentemente dallo stato di forma. Passista poderoso e specialista della cronometro, è campione nazionale di categoria della disciplina ma, ai Mondiali di Mendrisio - dove era atteso a buoni livelli - è riuscito ad affondare fino al 47esimo posto. Nelle scorse settimane si parlava di un suo passaggio tra i pro' nella Xacobeo, considerando la provenienza regionale e il suo team attuale (la Caixanova) che è pure sponsor della formazione di Álvaro Pino, ma sembra che alla fine il ragazzo - per proseguire gli studi universitari - opti per un'altra stagione fra i dilettanti, che dovrebbe certamente aiutarlo a maturare.

Vitor Rodrigues (Liberty Seguros - 9/3/1986)
Corridore tosto e forte in salita, il portoghese, pur essendo professionista già dal 2005 (le prime due stagioni con la Barbot e poi alla Liberty), ha fatto razzia delle prove di categoria disputate in terra lusitana. È stato infatti campione nazionale nel 2006 e nel 2007, mentre ha vinto il GP du Portugal (prova di Coppa delle Nazioni) nel 2007 e nel 2008. In questa seconda occasione ha preceduto altri due atleti di livello come Roux e Taaramäe (già pro' a loro volta all'epoca), e lo scorso anno si è fatto vedere anche al Giro delle Regioni (8°). Pure fra i "grandi" i risultati non sono comunque mancati, a iniziare dalla piazza d'onore del Trofeo Agostinho nel 2005, mentre in questa stagione, la sua prima da professionista a tutto tondo, si è messo in luce soprattutto nella Volta a Portugal, dove ha lavorato come gregario per Ribeiro, Plaza, Guerra e Cardoso, riuscendo comunque a chiudere in ventesima posizione nella generale. I recenti rovesci della Liberty lo porteranno probabilmente a tornare alla Barbot nel 2010.

Ricardo Augusto Vilela (Liberty Seguros - 18/12/1987)
Campione nazionale portoghese del 2008, è passato professionista quest'anno nella Liberty, che col suo status di continental gli ha permesso di disputare ugualmente le prove di Coppa delle Nazioni. In realtà si è messo in luce soltanto nella corsa di casa, il GP du Portugal, terminata al 2° posto alle spalle del colombiano Henao. Atleta solido e abbastanza completo, potrebbe essere adatto alle gare in linea più impegnative, ma avrebbe bisogno di andare all'estero (nella penisola iberica in generale, e in Portogallo in particolare, le piccole corse a tappe la fanno da padrone) per testarsi.

Higinio Fernández Suárez (6/10/1988)
Fra i dilettanti spagnoli è senza dubbio uno di quelli che si è messo più in luce in questo 2009. Difendendo i colori della Cueva el Soplao, l'asturiano si è imposto in gare di primo piano come la prestigiosa Vuelta a Palencia o la Clásica Alto Guadalquivir (prova della Copa del Porvenir), risultati che - insieme al terzo posto al campionato nazionale in linea - gli hanno permesso di essere selezionato per il Tour de l'Avenir (dove un problema meccanico nella crono ha compromesso le sue speranze di classifica) e il Mondiale di Mendrisio. Passista scalatore solido e costante, passa nella continental Caja Rural - composta esclusivamente da neopro' - dove potrà crescere con calma e, se avrà le gambe, mettersi in mostra anche nella categoria maggiore.


Professionisti di prima fascia

Rui Alberto Faria Da Costa (Caisse d'Epargne - 5/10/1986)
Di tutti i giovani provenienti dalla penisola iberica, il portoghese è senza dubbio quello che finora più ha dimostrato di poter avere una carriera di alto livello. Professionista dal 2007 nel Benfica, ha potuto disputare due stagioni relativamente tranquille, alternando corse di secondo piano in Portogallo e Spagna alle prove più importanti del calendario under. In Italia lo conosciamo bene per le sue prestazioni al Giro delle Regioni (vinto nel 2007 e poi 2° nel 2008), ma anche al Tour de l'Avenir (2°) e ai Mondiali di Verona (5°) ha saputo mettersi in luce. Quest'anno è passato alla Caisse d'Epargne e, oltre al talento che tutti gli riconoscono, ha dimostrato pure un certo carattere, per riuscire a farsi largo in uno squadrone come quello di Unzue. La vittoria alla Quattro Giorni di Dunkerque, oltre che prestigiosa, dimostra una sicura predisposizione per le corse del Nord (e infatti è stato uno dei pochissimi corridori del gruppo a disputare tutte le classiche dal Fiandre alla Liegi). L'altro successo stagionale, ottenuto davanti a Rasmussen in un'impegnativa frazione della Vuelta a Chihuahua, fa capire come il ragazzo sappia andare anche in salita, come si è visto pure al Giro di Svizzera. Si tratta dunque di un corridore completo, forte a crono, a suo agio sugli strappi e anche veloce. Da valutare le sue possibilità nei grandi giri, per ora il suo terreno ideale sono le brevi corse a tappe, ma non sorprenderebbe vederlo fra i primi nella classiche più dure.

Beñat Intxausti Elorriaga (Fuji-Servetto - 20/3/1986)
Di tutti gli spagnoli dell'ultima generazione è forse quello si cui poggiano le aspettative maggiori. Dotato di classe cristallina, forte in salita ma capace di difendersi anche contro le lancette (fra gli under è stato campione basco della specialità), è passato professionista già nel 2007, e sta avendo una crescita graduale. Ha esordito nella piccola continental Grupo Nicolás Mateos (l'odierna Contentpolis), terminando 5° nel Tour de l'Avenir vinto da Mollema. Nel 2008 è passato alla Saunier Duval e quest'anno, coi colori della Fuji-Servetto, lo abbiamo finalmente visto ad alti livelli, soprattutto alla Vuelta a Burgos (7°) e alla Subida Urkiola (5°), fino a conquistarsi la convocazione per la Vuelta. Nella prossima stagione difenderà la maglia arancione della Euskaltel e molti lo attendono al varco.

Arkaitz Durán Aroca (Fuji-Servetto - 18/5/1986)
Corridore su cui Matxín e Gianetti credono fortemente, tanto da averlo fatto passare a metà del 2005. È stato infatti il primo spagnolo a diventare professionista arrivando direttamente dagli juniores. Per ora comunque, a dispetto dei quasi cinque anni nella categoria maggiore, non ha raccolto vittorie né piazzamenti di rilievo, ma si tratta di un atleta che sa difendersi sia in salita che a cronometro. In questa stagione ha disputato la Vuelta, il suo primo grande giro, chiuso al 40esimo posto senza particolari acuti. Il 2010, che disputerà in una Footon-Servetto priva di stelle di prima grandezza, dovrebbe darci qualche risposta sulle sue possibilità.

Ángel Madrazo Ruiz (Caisse d'Epargne - 17/9/1988)
Nelle categorie giovanili è stato uno dei più forti del plotone spagnolo, raccogliendo numerosi successi sia fra gli juniores che fra gli under (in particolare la Vuelta al Goierri nel 2007 e una tappa al Circuito Montañés e la classifica finale della Copa del Porvenir nel 2008). Ha assaggiato il mondo professionistico lo scorso autunno come stagista nella ex-Saunier Duval, ma quest'anno ha preferito passare con la Caisse d'Epargne. Corridore leggero, fisico da scalatore, è tutto sommato abbastanza completo, capace di farsi valere sia nelle prove a tappe che in quelle in linea. Anche se in questa stagione non è riuscito a ottenere risultati di rilievo, la ancora giovanissima età e le indubbie doti messe in luce nelle categorie inferiori fanno pensare che possa presto fare il salto di qualità.

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