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Il progetto acChiappa - «Ma la strada è tuttora in salita»

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Quando ad aprile entrammo nel velodromo di Montichiari, che ancora non era stato completato, avevamo scritto che l'avremmo monitorato affinché la struttura non diventasse una cattedrale nel deserto. Per qualche mese questo dubbio e timore ci è anche giunto, visto che - dopo l'inaugurazione del 23 maggio - era rimasto chiuso; a settembre però è stata corsa l'ultima tappa del Giro d'Italia delle piste e questo ci ha dato un po' di fiducia.
Dopo vari mesi, ecco finalmente la nascita di una scuola di avviamento alla pista che ha dei direttori sportivi di tutto rispetto come Daniele Fiorini, Marco Villa (due volte campione del mondo dell'Americana) e Roberto Chiappa (46 titoli italiani nelle prove veloci).
I ragazzi della scuola si allenano il lunedì, mercoledì e venerdì sera dalle 17 alle 19, attualmente sono circa 60 e provengono dalle provincia di Brescia e città limitrofe (Bergamo, Cremona, Mantova e Verona): la maggior parte di questi ragazzi non è mai salita in pista prima dell'apertura della struttura e quindi nei primi mesi la loro attività consisterà nel prendere confidenza con la pista, con una bicicletta che non ha freni e non ti permette di smettere di pedalare. Non tutti i ragazzi arrivano con le loro squadre; alcuni arrivano da soli, accompagnati dai genitori, solo per poter girare in pista in inverno, una cosa che prima era impossibile.
Mercoledì siamo stati al velodromo a vedere gli allenamenti e a parlare con Roberto Chiappa per farci raccontare come è nato il progetto della scuola di avviamento alla pista.
Quando è nato questo il progetto?
«Circa 3 mesi fa il signor Bregoli (presidente provinciale della Federciclismo a Brescia, ndr) mi ha contattato per chiedermi la disponibilità a collaborare: io ero molto fiero di poter accettare questa sfida perché ho sempre sognato questo velodromo, visto che non l'ho avuto da corridore. Cercherò di passare la mia esperienza ai ragazzi, anche se continuo a fare il corridore per il Corpo Forestale dello Stato per onorare i Campionati Italiani».
Chi si occupa della gestione?
«È nato un consorzio che gestisce tutti gli introiti del velodromo e Fabio Perego coordina tutta l'attivita, anche quella dei ragazzi. Invece i tecnici saremo Marco Villa e Daniele Fiorini ed io».
Che categorie di ragazzi partecipano a questa scuola?
«Esordienti, Allievi, Juniores, Under 23 ed Élite».
Vengono solo dalla Lombardia?
«No, vengono da tutto il nord Italia: può venire chiunque, ma ovviamente è più facilitato chi vive nella zona. Ci sono alcune società del mantovano, della bergamasca, ma ragazzi arrivano anche da Verona; chiunque può iscriversi e venire a girare in pista».
Quali sono le aspettative per questo progetto?
«La prima è migliorare l'utilizzo del velodromo, poi migliorare la preparazione degli atleti e dare loro la possibilità di fare attività invernale, visto che questa - si sa - è l'unica struttura coperta in Italia: in questo modo si potrà sia migliorare, sia trovare continuità di rendimento. I corridori non saranno più costretti a fermarsi, come si faceva prima, 5 mesi l'anno: alla ripresa della stagione estiva, saranno anche già competitivi su strada».
Come si trovano i ragazzi che vengono alla scuola di avviamento? Quali sono le loro sensazioni?
«Ho visto che i ragazzi si applicano, hanno voglia di emergere, hanno entusiasmo e molta voglia di migliorarsi. Ci sono molti ragazzi che non sono mai saliti in pista, con una bici da pista, è un po' difficile metterli in bicicletta, però ho visto che non hanno paura della pendenza e salgono subito alla balaustra».
Come si svolgerà l'attività dei ragazzi?
«Per ora, almeno fino a gennaio, la prima cosa da fare è far prendere confidenza ai ragazzi con la pista, imparare a non smettere di pedalare, imparare a fermarsi, imparare a trovare una velocità costante, a stare in gruppo; sempre considerando che molti non hanno mai fatto questo genere di attività. Poi, all'inizio di febbraio, divideremo i ragazzi in gruppi diversi: io mi occuperò di quelli un po' più veloci e comincerò a far fare loro esercizi sempre più specifici, mentre quelli più resistenti saranno seguiti da Marco Villa, che li preparerà per le prove endurance».

Laura Grazioli



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