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Un oceano di attese - Focus su Australia/Nuova Zelanda | Cicloweb

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Un oceano di attese - Focus su Australia/Nuova Zelanda

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A pensarci adesso suona quasi strano constatare come prima del 27 settembre 2009 l'Australia non avesse mai conquistato alcun titolo mondiale in linea nel professionismo. Nella sua atipicità (questione di righe e spiegheremo il perché) Cadel Evans, uno che prima di darsi alla strada faceva il bello e il cattivo tempo sugli accidentati e sterrati percorsi della mountain bike, può finalmente vantare di essere stato il primo a riuscire in quest'impresa ed ora chissà che non voglia porsi con ancor più vigore la condizione di sfatare anche l'altro tabù di primo aussie a conquistare quella vittoria in una grande corsa a tappe finora solamente sfiorata.
Tutta questa premessa per dire che con gli australiani al giorno d'oggi c'è ormai ben poco da scherzare e proprio la conquista dell'iride a Mendrisio è apparsa come il miglior spot per lanciare una stagione 2010 che vivrà le sue battute finali proprio a Melbourne, dove il titolo sarà rimesso in gioco. Di tempo ne è passato da quando Phil Anderson diventava il primo atleta non europeo ad indossare la maglia gialla al Tour de France ed entusiasmava la sua gente sia nelle gare a tappe che nelle corse di un giorno; meno tempo invece è passato da quando Michael Rogers diventava campione del mondo a cronometro (e ci riuscirà per ben tre volte in carriera), o da quando abbiamo ammirato le splendide volate di un Robbie McEwen che, consentiteci di dirlo fin da ora, inevitabilmente ci mancherà nel giorno in cui deciderà di non essere più lì a sgomitare in gruppo. Ancora meno tempo è passato da quando abbiamo visto Simon Gerrans imporsi in una tappa in ognuno dei tre grandi giri e di conquistare lusinghieri piazzamenti in alcune tra le principali corse di un giorno. Cosa attenderci quindi dagli australiani del domani?
Innanzitutto occorre ribadire un concetto basilare, già espresso in occasione dell'analisi del movimento britannico: l'importanza dell'attività su pista, che contribuisce alla formazione dell'atleta fin dal periodo scolastico, tanto che ancora oggi il movimento australiano appare florido come non mai a livello giovanile, dove le medaglie in occasione degli appuntamenti che contano continuano a giungere copiose. Non stupisce quindi constatare come i vari Stuart O'Grady, Bradley McGee, Graeme Brown o gli stessi Rogers e McEwen già citati, tanto per fare qualche nome, abbiano compiuto la loro notevole trafila su pista prima di tentare l'avventura su strada e per qualcuno il connubio è stato addirittura straordinario, tanto da portare alla conquista di titoli mondiali e medaglie olimpiche, specie nel quartetto dell'inseguimento che da sempre costituisce uno dei punti di forza dei "canguri". Proprio a questo ci riferivamo quando facevamo accenno all'atipicità di Cadel Evans, dal momento che la formazione su pista sembra divenuta un passaggio pressoché obbligato per qualunque atleta che poi riesca a proseguire il proprio cammino fino al professionismo e ribadiamo questo concetto senza neppure necessariamente scomodare Danny Clark, uno che nei velodromi ha spadroneggiato per più di un lustro.
Una lancia in tutto questo va sicuramente spezzata nei confronti del Team Jayco (meglio conosciuto anche come South Australia, specie nelle scorse stagioni) che come squadra continental assume un ruolo decisivo quando i vari atleti non gareggiano con la selezione nazionale, dal momento che garantisce loro, proprio in virtù del fatto di essere un team professionistico a tutti gli effetti, quel numero di esperienze su strada (a cui si affianca ovviamente l'attività su pista) variegate quanto basta per aspirare davvero al grande salto definitivo e non farsi trovare assolutamente impreparati, ragion per cui come si potrà notare la maggior parte dei giovani talenti non può che venire da lì. Tornando alla pista, soprattutto nelle ultime stagioni ha assunto sempre più importanza anche in Nuova Zelanda, che non a caso si sta rendendo protagonista di prestazioni di maggior spessore nei grandi appuntamenti. Del resto gli stessi Hayden Roulston, Greg Henderson o Julian Dean hanno iniziato il proprio cammino in questo modo ed è per questo che, in attesa di trovarle nel ciclimo che conta, le nuove leve "all black" sembrano muoversi anch'esse in questa direzione, che finisce poi col produrre qualche buon passista o più che discreto velocista mentre occorrerà ancora attendere forse per vedere corridori neozelandesi dalle caratteristiche più complete. È arrivato quindi il momento di dare un'occhiata più dettagliata nel panorama ciclistico dei due paesi, dove soprattutto dalla parte australiana i nomi di giovani di belle speranze non mancano di certo.


Under 23 e professionisti in team "minori"


Travis Meyer (Team Jayco – 8/6/1989)
Di un anno più giovane rispetto al fratello Cameron (che raggiungerà nel 2010 alla Garmin), si adatta su vari terreni anche se forse difetta un po' nella volata ed è atleta senza dubbio generoso, che non ha timore di tentare azioni da lontano indipendentemente dall'esito che possano avere. Anche lui molto talentuoso su pista (cinque titoli mondiali vinti nella categoria juniores), si è messo in mostra anche in alcune gare a tappe (7° nella Ronde de l'Isard dello scorso anno e vincitore del Tour de Berlin) facendosi ammirare anche dal pubblico italiano (piazza d'onore nell'edizione 2009 della Vicenza-Bionde). Talento e coraggio quindi non gli mancano ed anche nelle prove a cronometro ha i mezzi per poter ottenere risultati più che soddisfacenti.


Jack Bobridge (Team Jayco – 13/7/1989)
Se è in giornata di grazia sa fare veramente male in virtù di doti sul passo veramente notevoli. Ottimo passista dotato anche di buon spunto veloce, nell'ultima annata ha fatto vedere il meglio di sé conquistando in maniera perentoria il titolo mondiale a cronometro tra gli under 23, i titoli nazionali a cronometro e in linea, due successi di tappa al Thüringen Rundfahrt e due successi di tappa anche al Giro del Giappone, mostrando una condotta di gara convincente anche al Tour Down Under nel confronto con i professionisti. Anche su pista (in cui è stato due volte campione del mondo juniores nel quartetto) le sue prestazioni sono state notevoli, con l'argento mondiale nell'inseguimento individuale (battuto dal solo Taylor Phinney) ed in quello a squadre, con la possibilità in futuro di ambire al gradino più alto del podio. La Garmin non si è fatta sfuggire l'occasione di ingaggiarlo ed ha messo così a segno un ottimo colpo di mercato, dal momento che le qualità di Bobridge torneranno sicuramente utilissime anche in occasione di prove come le cronometro a squadre, dove gli americani hanno dimostrato di essere degli specialisti.


Leigh Howard (Team Jayco – 18/10/1989)
Atleta da tenere senza dubbio in considerazione, viste le qualità che gli potrebbero permettere di fare bene anche in alcune grandi classiche (fatta eccezione forse per quelle altimetricamente più impegnative). Dotato di spunto veloce che lo rende assai temibile negli arrivi a ranghi compatti, si difende bene sulle salite brevi, ha buone doti sul passo ed anche abile nell'inserirsi in tentativi di fuga. A testimonianza di ciò soprattutto i risultati ottenuti nel corso dell'annata, in cui si è imposto nella classifica finale del Giro di Slovacchia, in tre tappe del Giro del Giappone ed anche in due gare gare italiane di una certa rilevanza come la Milano-Rapallo e l'Astico-Brenta (mentre nel 2008 aveva conquistato la Coppa Colli Briantei). Abbastanza polivalente anche su pista, dove sempre in questo 2009 si è laureato campione del mondo nell'Omnium, titolo che si affianca a quelli ottenuti da juniores nell'inseguimento a squadre. Dal 2010 correrà nel Team Columbia.


Michael Matthews (Team Jayco – 26/9/1990)
Nonostante la giovane età ha disputato già un'ottima stagione al debutto tra gli Under 23, impreziosita soprattutto dalla prestigiosa piazza d'onore ottenuta in una corsa come il GP Liberazione, corsa che più di una volta negli ultimi anni ha sorriso agli australiani. Buone prestazioni sono venute anche nel Giro del Giappone o nel Jayco Herald Sun Tour per lui che se la cava abbastanza bene sul passo e dispone di un ottimo spunto veloce. Qualcuno comunque si sarà appuntato il suo nome già nel 2008, quando nella categoria juniores si aggiudicò il prologo e la frazione a cronometro della 3-Tre Bresciana, finendo sul podio in altre due tappe. Da seguire nelle prossime stagioni, così come sarà bene iniziare a monitorare fin da ora due promettenti passisti come Luke Durbridge (campione del mondo juniores a cronometro su strada e nel madison su pista) e Michael Hepburn (campione del mondo juniores nell'inseguimento individuale), entrambi classe 1991 e quindi al debutto tra gli Under 23 nel 2010.


Adam Semple (Team Jayco – 18/11/1989)
Si difende abbastanza su tutti i terreni: buono sul passo, discretamente veloce ed in possesso di una buona tenuta anche in salita, il che lo renderebbe abbastanza adatto per le gare a tappe, anche se prima di formulare determinati giudizi sarebbe opportuno attendere nuovi riscontri. Qualche buona prestazione l'ha comunque offerta anche in Italia da juniores, quando termino al terzo posto nella Tre Giorni Orobica e si impose nella classifica finale della Casut-Cimolais. In questa stagione ha portato a termine il Tour de Langkawi ed ha concluso nelle prime quindici posizioni il Giro del Friuli a tappe. Attenzione anche ad un altro classe '89, Timothy Roe, che milita nella continental Savings&Loans: è un buon passista scalatore che si messo in luce ottenendo podi in Oceania, Asia ed Europa.


Sam Bewley (Trek-Livestrong – 22/7/1987)
Passista neozelandese discretamente veloce, al di là di qualche vittoria ottenuta in patria non ha gareggiato in molte occasioni in Europa ma comunque è riuscito ad offrire qualche discreta prestazione come il settimo posto nella Chrono Champenois nello scorso anno oppure il sedicesimo posto nella Parigi-Roubaix Espoirs in questa stagione. Su pista invece si è tolto diverse soddisfazioni, laureandosi campione del mondo juniores nell'inseguimento a squadre nel 2005 (conquistando l'argento nell'inseguimento individuale) e aggiudicandosi la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino nella stessa specialità. Nello stesso team milita anche Jesse Sergent, classe 1988, altro passista che ha ottenuto buoni piazzamenti a cronometro ed anche lui iridato nel quartetto da juniores nonché bronzo olimpico a Pechino.


Clinton Avery (3/12/1987)
Forse il giovane più interessante del movimento neozelandese. Oltre a diversi titoli nazionali a cronometro ed in linea, si è aggiudicato anche la prova in linea ai Giochi d'Oceania e si è dedicato con buon profitto anche alla MTB, dove ha vinto un ulteriore titolo nazionale. Ottime però sono state alcune sue apparizioni in Europa, dove è riuscito a terminare per ben tre volte nei primi dieci alla Parigi-Roubaix Espoirs (9° nel 2007, 5° nel 2008 e 7° nel 2009) e si è anche classificato al 5° posto nel Giro delle Fiandre 2007, dimostrando quindi di gradire particolarmente il pavè delle classiche del Nord. In questa stagione ha vinto la Ronde Van Vlaams-Brabant in Belgio mentre nel 2007 si è classificato 8° nella Chrono Champenois.


Professionisti di prima fascia

 
Matthew Goss (Team Saxo Bank – 5/11/1986)
Velocista dotato di buona esplosività e capace di reggere abbastanza bene gli strappi, si è formato su pista dove ha conquistato due titoli mondiali nell'inseguimento a squadre (uno da juniores e uno da under 23) ed uno nel madison da juniores. Tra gli Under 23 ha vissuto la sua stagione d'oro nel 2006 quando si impose tra le altre corse nel GP Liberazione, in una tappa del Giro delle Regioni ed in una del Giro Baby, oltre a ben figurare anche in gare professionistiche. Con simili credenziali è approdato alla corte di Bjarne Rijs e oltre a conquistare alcune vittorie in frazioni di brevi gare a tappe, è riuscito a cogliere risultati di tutto rispetto: oltre alla Parigi-Bruxelles di questa stagione, che rappresenta sicuramente l'acuto più importante, da ricordare anche i terzi posti ottenuti alla Gand-Wevelgem e al GP Denain (sempre in questo 2009) ed il terzo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2008, riuscendo a piazzarsi anche in alcune tappe del Giro d'Italia. Dal 2010 farà parte anche lui della corazzata Team Columbia.


Simon Clarke (ISD-Neri – 18/7/1986)
Le sue caratteristiche lo rendono in prospettiva un potenziale uomo da classiche, in virtù di un buon spunto veloce e di una certa disinvoltura nel superare strappi e salite non troppo lunghe. Nelle annate scorse ha sfiorato il successo veramente pesante ma i suoi piazzamenti sono stati comunque abbastanza eloquenti: secondo al Palio del Recioto, al GP Capodarco e alla Cote Picardie; terzo al Liberazione; quarto al Giro delle Regioni e al Giro delle Fiandre Espoirs, senza dimenticare neppure i due piazzamenti nei dieci al Tour Down Under e il titolo nazionale Under 23 conquistato nel 2008. Cresciuto anche lui su pista (campione del mondo nell'inseguimento a squadre da juniores), è approdato nel corso dell'annata alla ISD dopo le note vicende dell'Amica Chips. Può dire la sua anche nelle classiche del panorama italiano.


Cameron Meyer (Garmin-Slipstream – 11/1/1988)
In pista ha già dimostrato di possedere un gran talento, sia a livello giovanile (campione del mondo nell'inseguimento individuale e a squadre e nel madison juniores, senza contare gli innumerevoli titoli nazionali) sia tra i grandi, dove si è aggiudicato il titolo mondiale nella corsa a punti e l'argento nel madison e nell'inseguimento a squadre nell'ultima rassegna iridata. Su strada ha invece mostrato le sue ottime doti a cronometro, conquistando il bronzo a Varese tra gli Under 23 e di difendersi bene in salite non troppo impegnative, come dimostra il successo nella classifica finale del Giro del Giappone 2008. L'attività sui velodromi gli porta via un po' di tempo, ragion per cui su strada ha ancora necessità di accumulare la dovuta esperienza in un certo tipo di gare, ma comunque la Garmin ha fatto senza dubbio un investimento di qualità per il futuro facendolo passare professionista in questa stagione.


Wesley Sulzberger (Française des Jeux – 20/10/1986)
Le sue caratteristiche rendono anche lui molto adatto per le gare in linea, dal momento che sa essere molto veloce in caso di arrivo allo sprint (meglio se i gruppi sono discretamente numerosi, ad esempio di una cinquantina di atleti) ed è in grado di superare agevolmente strappi e salite brevi. Ha sfiorato il successo mondiale a Stoccarda nel 2007 tra gli Under 23, battuto da Peter Velits ma si è comunque tolto qualche soddisfazione, vincendo una tappa al Giro delle Regioni 2008 ed ottenendo qualche buon piazzamento come il 3° posto nel Giro del Mendrisiotto ed il 2° al Gp d'Isbergues. Nella prima stagione alla Française des Jeux ha ottenuto un successo di tappa alla Parigi-Correze ed alcuni piazzamenti, disputando anche un buon mondiale al servizio di Cadel Evans.


(a cura di Vivian Ghianni)



4 - Continua

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