Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Il più potente bolide d'Italia - A Imola Pozzato sfreccia su tutti

Versione stampabile

Ha esultato come si fa quando si vince una corsa che si è cercata, voluta, preparata; non solo in questo 2009, ma da sette stagioni a questa parte. Il conto aperto di Filippo Pozzato col Campionato Italiano è stato saldato all'interno dell'autodromo di Imola, dopo i 257,3 km che hanno regalato al vicentino di Sandrigo la possibilità di sfoggiare la maglia tricolore al prossimo Tour de France (per iniziare; e poi per i prossimi dodici mesi), battendo al termine di una volata effettuata dai 24 uomini del gruppetto di testa, Damiano Cunego e Luca Paolini.
Pozzato dovrà pagare più di una cena al bolognese Luca Mazzanti, che correva sulle strade di casa ed oggi è stato fondamentale per la tranquillità del biondo capitano del Team Katusha, al via con soli due effettivi stamattina. Mazzanti è stato prezioso soprattutto negli ultimi tre giri, tenendo coperto Pozzato nei vari tentativi d'attacco promossi dalla Liquigas ed anche alleggerendo le responsabilità sulle spalle del vincitore della Sanremo 2006, allungando in discesa al penultimo giro e costringendo la Lampre a lavorare un po' più del dovuto.
La vittoria di Pozzato nel Campionato Italiano arriva dopo altri tre podi conquistati: l'ultimo, il 3° posto di Bergamo di un anno fa; il primo, il 2° posto di Saltara del 2003 (dietro Bettini). Nel mezzo, l'altro 2° posto di Pescara dietro all'allora neoprofessionista Gasparotto ed il 5° posto di Genova nel 2007 (che non è un podio, ma vinse la volata del gruppetto battendo Bennati quando erano in rimonta sul gruppetto dei quattro fuggitivi).
Abbiamo citato Liquigas e Lampre, le due squadre italiane Pro Tour che potevano vantare i favori del pronostico, soprattutto grazie a Nibali e Cunego, apparsi pimpanti sulle strade di Appennino e Svizzera. E se i primi ci hanno provato - eccome! - ad animare il finale, con gli scatti del siciliano e di Pellizotti, i secondi stasera avranno qualcosa da recriminare, non tanto per la condotta di gara (Ballan e Marzano in fuga, Gasparotto stopper, Mori in versione gregario), ma quanto per la gestione del finale, con Gavazzi alla ruota di Mori che parte troppo presto e Cunego che sbuca fuori - ad altissima velocità - solo negli ultimi 50 metri, con una rimonta irresistibile che però gli vale soltanto il secondo posto ed una comprensibile - quanto troppo abituale (vedi i Mondiali di Varese 2008) - delusione ed amarezza.

Le fasi iniziali
I primi 191 km di corsa sono animati dal tentativo di sei coraggiosi attaccanti: Palandri, De Maria, Riccio, Domenico Loria, Angeloni e Celli, con questi ultimi due a rappresentare gli ultimi baluardi di resistenza al ritorno del gruppo, condotto a fasi alterne da ISD (per Visconti), Lampre e Liquigas.
Al km 205 è invece la Quick Step a lavorare per far sì che un gruppetto di 17 unità non prenda troppo margine: all'interno di questo gruppetto, i già citati Mazzanti, Ballan e Marzano, ma anche Oss, Biondo, Proni, Baliani, Frapporti, Solari, Chiarini e Marcato.
Le cose per i big si mettono meglio qualche chilometro più in là, con la situazione che si stabilizza portando 8 attaccanti ad avvantaggiarsi: Marzano, Santaromita, Proni, Stortoni, Alessandro Bertolini, Torosantucci, Andrea Masciarelli e Tizza. Il distacco è tenuto sempre ad un margine di sicurezza, con la Liquigas e la Lampre (nonostante Marzano davanti) ad orchestrare l'inseguimento.

Gli ultimi due passaggi sui "Tre Monti"
Coi fuggitivi a 20", è Nibali a dare la prima stoccata seria sulla salita che nei giorni scorsi ha lanciato prima Monia Baccaille tra le Donne e poi Matteo Rabottini tra gli Under 23.
L'attacco del siciliano avviene a poche centinaia di metri dallo scollinamento, però, e quindi non rappresenta un pericolo, ma un avvertimento. L'unico effetto causato dal tentativo del recente vincitore del Giro dell'Appennino è quello di sparigliare le carte in testa al gruppo, con l'allungo già descritto di Mazzanti in discesa e con gli 8 battistrada che si scompongono, perdono armonia e metri rispetto ad un gruppo che ora pare voler far sul serio.
Sotto lo striscione d'arrivo, che segnala l'ultimo giro, il gruppo riprende l'unico superstite (Proni) e si lancia all'attacco dei "Tre Monti".
Il primo a partire, nonostante il ritmo sia imposto dalla Lampre, è ancora Nibali, con Bertagnolli a ruota. In contropiede, è lo stesso trentino trapientato nel ravennate a seguire l'allungo di Pellizotti.
Sono loro due a scollinare in testa all'ultimo passaggio in vetta, con il quartetto formato da Caruso, Reda, Canuti e Callegarin che rientrerà sui battistrada nel giro di un paio di chilometri.
Dietro, con Pellizotti davanti, è ancora la sola Lampre ad assumersi onore ed ònere dell'inseguimento, che si completa - nonostante il tentativo di Canuti di spezzare il gruppetto portandosi dietro solo Bertagnolli e Caruso - a 3 km dall'arrivo.

Gli ultimi 2 chilometri
Ripresi i fuggitivi, è Ballan - che finalmente può far sfoggio della maglia iridata, e speriamo possa farlo sempre con maggiore continuità dopo i problemi fisici di inizio anno - a farsi vedere in testa, con Nibali incollato alla ruota posteriore del trevigiano.
Ovviamente quello di Ballan non ha rappresentato uno scatto né un allungo, ma soltanto il tentativo per aumentare la velocità e consentire a Cunego e Gavazzi, ruote veloci della Lampre, di trovare le migliori posizioni per la - ormai scontata - volata finale.
A 500 metri dal traguardo, per evitare che la velocità potesse calare troppo, è Manuele Mori ad accelerare, con Francesco Gavazzi a ruota. Il valtellinese parte un po' prima del cartello che indica i 200 metri alla conclusione, con il corregionale Paolini a ruota.
Da dietro, Filippo Pozzato trova il coraggio per aprirsi un varco alle ruote dei due, per poi lanciare il suo sprint a 150 metri dal sogno tricolore. Gavazzi tira i remi in barca, sfinito, mentre da dietro ecco materializzarsi Cunego, che con uno scarto sulla destra recupera un sacco di strada a Paolini in 50 metri e va a prendersi la seconda posizione.
Bella anche la volata di Alessandro Bertolini, 5°, con Marcato, Bosisio, Gentili, Scognamiglio e Callegarin a completare la top ten.

Mario Casaldi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano