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(Tras)volata Belgio-Italia - Petacchi e Cavendish vittoriosi

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Calcinate e Oostduinkerke sono lontane più di mille chilometri, ma in realtà oggi si sono ritrovate di colpo più vicine di quanto sia legittimo pensare. Alessandro Petacchi nella cittadina orobica e Mark Cavendish nella frazione di Koksijde (nelle Fiandre Occidentali) hanno piazzato la loro rispettiva stoccata d'autore in corse che per uno - l'italiano - non può essere altro che una marcia di avvicinamento al Giro d'Italia, mentre per l'altro - il britannico dell'Isola di Man - è un forte segnale di condizione ancora presente per la Gand-Wevelgem (oggi si affrontava il Kemmel; e chissà se al Fiandre...), nonostante il bellissimo successo alla Milano-Sanremo ed un Mondiale su pista che, nonostante il magro bottino in termini di risultati, gli avrà tolto sicuramente qualcosa a livello di energie, almeno mentali. 

Alla Settimana Lombarda, Petacchi non ha certamente grandi rivali, ed escludendo Napolitano (oggi 2° per un nulla) e Gavazzi (al rientro dopo lo scoppiettante avvio) rimane veramente poco, se non niente. Ed infatti oggi troviamo una miriade di corridori che difficilmente siamo abituati a vedere piazzati allo sprint. È vero, c'è il bel terzo posto del già tre volte iridato su pista Theo Bos, ma l'olandese su strada è tutto da scoprire; c'è il sottovalutato Callegarin al 7° e il redivivo Ventoso all'8° posto, ma - senza offesa per nessuno - le vittorie pesanti, in carriera, sono ben altre, soprattutto per chi si chiama Alessandro Petacchi.
Ciò non toglie che vincere sia sempre complicato, ovunque e contro chiunque, e quindi bravissimo AleJet a far lavorare la squadra per riprendere la fuga di Stannard e Mortensen (il terzo fuggitivo, Rizzi, si era staccato ai meno 20 km dall'arrivo) partita al km 30 ma mai capace di superare i 3'26" di vantaggio massimo. LPR, Katusha ed Acqua&Sapone (per un Paolini che non abbiamo citato prima perché velocista che non è, ma che comunque poi in volata non si è visto) hanno organizzato ricongiungimento e lavoro finale; ai 400 metri dalla conclusione, curva thrilling che ha indotto parecchi corridori a sbagliare percorso; poi, lo sprint imperioso di Petacchi davanti al ragusano Napolitano ed all'olandese Bos.
In classifica Petacchi aumenta il suo vantaggio a 10" proprio davanti al portacolori della Katusha. Domani a Zingonia dovremo assistere al secondo sprint, e Napolitano ha già fatto sapere di avere il dente avvelenato.

Alla Tre Giorni di La Panne la concorrenza è maggiore, ma ci ha pensato un capitombolo all'interno degli ultimi 3 km - quindi con distacchi azzerati per la classifica - a togliere dai giochi parecchi contendenti alla vittoria parziale, tra cui il campione belga Roelandts (ma quasi tutta la Silence, compreso Hoste, è rimasta coinvolta), il giovane Guarnieri (che sulle prime ha anche preoccupato, poi invece si è rialzato ed è riuscito a concludere la tappa) e l'ex iridato Tom Boonen, che però si era visto lavorare a circa 15 km dalla conclusione per il proprio delfino Weylandt.
Alcune delle altre ruote veloci, invece, si erano tolte dai giochi per conto loro: pensiamo al duo Bennati-Lorenzetto, e mentre se per quest'ultimo c'è la giustificazione dell'attacco febbrile che lo ha colpito alla vigilia della Sanremo e che non gli avrà permesso di prepararsi al meglio, la prestazione di oggi del toscano della Liquigas è un campanello d'allarme: gioca a nascondino o c'è qualcosa che non va? Perché perdere 7'35" in una tappa come quella di oggi è strano, anche se è vero che ieri, nella tappa più simile al Fiandre, ha avuto modo - stando davanti - di dare un'occhiata alle gambe degli altri "big" però, se di bluff si tratta, ci pare francamente al limite del rischioso. Si tratta sicuramente di bluff, invece, quello di Stjin Devolder, che oggi ha concluso a 5'37" da Cavendish, mentre ieri è arrivato a più di 13 minuti; però ad Harelbeke è stato davanti e sarà sicuramente in prima fila domenica per onorare al meglio il numero 1 di dorsale che avrà in eredità dalla sua vittoria nella scorsa Ronde.
Lodewyck, Andy Cappelle e Sapa, i tre fuggitivi della prima ora, ad un certo punto si sono visti in vantaggio con più di 10 minuti sul gruppo di Pozzato, ma poi la stessa Katusha, la Quick Step di Boonen e la Columbia di Cavendish si sono messe in testa a tirare riportando il distacco intorno ai 3 minuti a 25 km dall'arrivo. A 12 km dalla conclusione Cappelle prima e Lodewych poi hanno anche provato a lasciare sul posto gli altri due compagni d'avventura, ma senza successo.
Dai meno 7 ai meno 4 km dall'arrivo la Katusha ha allungato il collo a tutto il gruppo per favorire lo sprint di McEwen, ma il liderato di Pozzato non ha permesso agli uomini di Tchmil di lasciare tutte le energie per il finale, così la Columbia e la Bbox hanno deciso di inserirsi nel treno di testa per mantenere alta l'andatura. L'accalcamento per le posizioni buone, però, ha prodotto uno scivolone generale poco dopo il cartellone dei 3 km all'arrivo, mischiando un po' le carte e portando la Vacansoleil a condurre i giochi per lo sprint. L'ultimo chilometro è stato un monologo di Tosatto (ma Weylandt ha chiuso solo 7°), mentre negli ultimi metri è stato Renshaw a ben pilotare Cavendish, anche se il britannico ha rischiato di addormentarsi e di farsi fregare da McEwen, visto che la volata di entrambi è partita a 160 metri dall'arrivo. Il terzo posto di Chicchi non fa che confermare la particolarità di questo sprint, cortissimo; in più, il quarto posto di Cadamuro è un ulteriore buona notizia per i colori italiani.
Domani il gran finale, con la semitappa al mattino dedicata ancora ai velocisti e la conclusione pomeridiana a cronometro, coi 14,7 km del circuito cittadino di De Panne che vedranno sfidarsi Pozzato e Willems, divisi da soli 4", per la vittoria finale; ma in casa Italia sarà interessante analizzare anche le prestazioni di Finetto (4° a 1'05"), Quinziato e Dall'Antonia (12esimo e 15esimo a 1'07"), tutti in odore di top ten.


Mario Casaldi

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