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Piazzato? No, Pozzato - E in Italia Cunego controlla Evans

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Non si può dire che Filippo Pozzato non sia un corridore che sa sempre come far parlare di sé, nel bene o nel male: nelle prime corse dell'anno un paio di secondi posti, a cui vanno aggiunti tutti quelli di fine 2008, avevano fatto temere una sorta di sindrome da piazzamento e appena una settimana fa lo abbiamo potuto veder correre abbastanza timidamente alla Sanremo, come a voler svolgere il compitino senza cercare veramente quel qualcosa in più che ci si aspetterebbe da uno come lui; oggi però il corridore vicentino è stato sontuoso e, grazie ad una corsa quasi perfetta dal primo all'ultimo km, si è imposto in una delle classiche di avvicinamento alla campagna del pavè, l'E3 Prijs Vlaanderen-Harelbeke.
Il programma odierno prevedeva ben dodici muri, sei dei quali in pavé. La corsa è partita subito con una buona andatura con numerosi scatti in testa al gruppo finché non sono riusciti ad avvantaggiarsi quattro uomini, Chainel, Boucher, Westra e Zen, che sono riusciti a guadagnare fino a più di cinque minuti nei primi 110 km pianeggianti. A 79 km dal traguardo Chainel si stacca dai fuggitivi mentre dal gruppo escono McEwen e Hoogerland che rimarranno a bagnomaria per circa 25 km. La corsa però si ravviva solo prima del quarto muro di giornata, l'Eikenberg, prima con un forcing della Cervélo poi con un allungo di Devolder a cui prontamente si sono accordati Hushovd e Flecha: in gruppo rimangono una settantina di corridori ma il vantaggio dei fuggitivi è ancora nell'ordine dei 4'. A 55 km dall'arrivo, sul Taaienberg, iniziano i fuochi d'artificio con Tom Boonen che si toglie tutti di ruota: il ragazzone di Mol si rialza quasi subito ma ha dato un chiaro segnale di forma a tutti i suoi rivali.
Nel tratto di pianura prima della nuova sequenza di muri (Oude Kruiskens, Kapelberg e i celebri Paterberg e Kwaremont) Flecha tenta una azione solitaria tanto scondiderata quanto dispendiosa: il gruppo lo tiene a 30" e lo spagnolo butta via così un'altra corsa a causa del suo poco acume tattico. Sul Paterberg un'altra sgasata di Boonen pone fine all'azione di Flecha ma non riesce a selezionare un gruppetto ristretto per andare all'arrivo. Nel frattempo Westra (Vacansoleil) rimane solo in testa ma sul durissimo muro del Kwaremont, a 35 km dall'arrivo Devolder attacca e dopo un paio di km riesce a riportarsi sull'unico superstite della fuga iniziale: alle loro spalle si formano tre gruppetti distinti ma a 27 km dalla fine si ricompattano nuovamente tutti. Rimangono solo due muri da superare ma sarà proprio il primo di questi, il Knokteberg, a risultare decisivo: il forcing della Quick Step con Chavanel favorisce l'ennessimo attacco di Boonen che stavolta riesce a portarsi appresso un'ottimo Pozzato e, un po' a sorpresa, il kazako dell'Astana Iglinskiy. Alle loro spalle rimangono in 7 con due Rabobank, Langeveld e Nuyens, due Columbia, Hincapie e Burghardt, due Quick Step, Devolder e Chavanel, e un uomo Cervélo, Hushovd: Chavanel e Devolder controllano e il margine sale subito oltre ai 20". Sull'ultimo muro di giornata, il Tiebemberg, il vantaggio del trio di testa sale a 45" e si capisce che saranno loro a giocarsi la corsa. Negli ultimi 3 km Iglinskiy smette di collaborare ma non riuscirà ugualmente a trovare la forza di scattare per sopredere i due più quotati avversari e all'ultimo km, con il margine ancora superiore al minuto, inizia la fase di studio: nessuno tenta di anticipare lo sprint, così è proprio Pozzato che si lancia agli ultimi 200 metri, Boonen risponde ma, a causa della stanchezza e di un rapporto forse un po' troppo agile, non riuscirà mai a mettere la sua ruota davanti a quella del vicentino. Thor Hushovd, uno dei migliori su quasi tutti i muri, si è aggiudicato la volata per il quarto posto mentre il tanto attesso Haussler non è andato oltre ad un 16° posto a 3' dai primi. Per Pozzato arriva così un successo molto importante che, dopo la deludente Sanremo, fa molto morale in vista del Giro delle Fiandre: domenica prossima la Katusha (che deve registrate l'addio del manager Stefano Feltrin con tutti i poteri operativi ora nelle mani di Andrei Tchmil) punterà nuovamente tutto sull'italiano ma la concorrenza sarà più agguerrita che mai.

E mentre in Belgio gli uomini del pavé affinano la loro condizione, qui in Italia, alla Settimana Internazionale Coppi & Bartali, si danno battaglia alcuni uomini che vedremo protagonisti nelle classiche della Ardenne, Damiano Cunego e Cadel Evans su tutti: il veronese e l'australiano sono già in buona forma e anche oggi sono stati tra i più attivi, insieme a Pfannberger (un altro che ritrovaremo in gara tra Amstel e Liegi), anche nell'ultima tappa, la Scandiano-Sassuolo.
La tappa odierna prevedeva tre scalate del Montebabbio e un altro circuito da ripetere sempre tre volte con l'ascesa del Montegibbio come asperità. Dopo 37 dei 178 km si sganciano otto uomini (Van Summeren, Szmyd, Lewis, Rogers, Froome, Baliani, Carvajal e Muto) ma il gruppo lascia solo poco più di 2': il ricongiungimento avviente al km 139 ed in contropiede se ne va il portacolori della CSF Group-Navigare Filippo Savini che, in corrispondenza dell'inizio dell'ultimo giro verà raggiunto dal romagnolo Enrico Rossi ma il loro vantaggio non supererà mai i 30" e verranno ripresi a circa 10 km dall'arrivo. Tutto si decide sull'ultima ascesa del Montegibbio, con Pfannberger che scatta a ripetizione ma è proprio Cunego, leader della generale, a staccare tutti con una grande azione poco prima dello scollinamento: l'obiettivo del capitano della Lampre, però, è quello di portare a casa la classifica generale della corsa, così in discesa verrà raggiunto da Evans, Serpa e Visconti prima e, a 2 km dalla conclusione, anche da Pfannberger, Giunti e Kiserlovski.
Nella volata ristretta Cunego e Visconti sono i naturali favoriti ma Damiano non ci mette la dovuta convinzione (specie nel colpo di reni) mentre il siciliano della ISD rimane al vento troppo presto: dalle loro scie esce benissimo Cadel Evans che regala così il primo successo stagionale alla Silence-Lotto che era rimasta ancora incredibilmente a quota zero.
Nella classifica finale cambia poco o niente rispetto a ieri con Cunego che mantiene la vetta con 24" su Evans, 38" su Giunti e 40" sul giovane croato Robert Kiserlovski che, già in questa stagione, potrebbe regalare grosse soddisfazioni alla Amica Chips-Knauf. Adesso Cunego ed Evans si ritroveranno contro anche alla Vuelta al Pais Vasco (6-11 aprile) ma il vero duello sarà sulle strade delle Ardenne.


Sebastiano Cipriani

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